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Text File | 2002-05-16 | 231.1 KB | 4,817 lines |
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- Installazione di Debian GNU/Linux 3.0 per Intel x86
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- Bruce Perens
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- Sven Rudolph
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- Igor Grobman
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- James Treacy
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- Adam Di Carlo
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- Eugenia Franzoni <eugenia@linuxcare.com>
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- Riccardo Fabris <frick@linux.it>
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- versione 3.0.23, 15 May, 2002
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- Estratto
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- Questo documento contiene le istruzioni di installazione per Debian
- GNU/Linux 3.0, per l'architettura Intel x86 ("i386"); contiene inoltre
- dei puntatori ad ulteriore documentazione e informazioni su come
- trarre il meglio dal vostro nuovo sistema Debian. Le procedure
- descritte in questo documento _non_ sono rivolte a chi sta aggiornando
- un sistema giα esistente. Se Φ questo il vostro caso, consultate le
- Note di release per Debian 3.0
- (http://www.debian.org/releases/woody/i386/release-notes/).
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- Avviso di Copyright
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- This document may be distributed and modified under the terms of the
- GNU General Public License.
- (C) 1996 Bruce Perens
- (C) 1996, 1997 Sven Rudolph
- (C) 1998 Igor Grobman, James Treacy
- (C) 1998--2002 Adam Di Carlo
- Traduzione italiana (C) 2000 Eugenia Franzoni, 2002 Riccardo Fabris
-
- This manual is free software; you may redistribute it and/or modify it
- under the terms of the GNU General Public License as published by the
- Free Software Foundation; either version 2, or (at your option) any
- later version.
-
- This manual is distributed in the hope that it will be useful, but
- _without any warranty_; without even the implied warranty of
- merchantability or fitness for a particular purpose. See the GNU
- General Public License for more details.
-
- A copy of the GNU General Public License is available as
- `/usr/share/common-licenses/GPL' in the Debian GNU/Linux distribution
- or on the World Wide Web at the GNU website
- (http://www.gnu.org/copyleft/gpl.html). You can also obtain it by
- writing to the Free Software Foundation, Inc., 59 Temple Place - Suite
- 330, Boston, MA 02111-1307, USA.
-
- We require that you properly attribute Debian and the authors of this
- document on any materials derived from this document. If you modify
- and improve this document, we request that you notify the authors of
- this document, via <debian-boot@lists.debian.org>.
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- Contenuti
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- 1. Benvenuti in Debian!
- 1.1. Cos'Φ Debian?
- 1.2. Cos'Φ GNU/Linux?
- 1.3. Cos'Φ Debian GNU/Linux?
- 1.4. Cos'Φ Debian GNU/Hurd?
- 1.5. Come procurarsi Debian
- 1.6. Come procurarsi la versione pi∙ recente di questo documento
- 1.7. Organizzazione del documento
- 1.8. Problemi del documento giα noti
- 1.9. Circa i copyright e le licenze software
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- 2. Requisiti di sistema
- 2.1. Hardware supportato
- 2.2. Media per l'installazione
- 2.3. Requisiti di memoria e di spazio su disco
- 2.4. Hardware per la connettivitα di rete
- 2.5. Periferiche ed altro hardware
- 2.6. Acquistare hardware specificatamente per GNU/Linux
-
- 3. Prima di installare Debian GNU/Linux
- 3.1. Panoramica del processo d'installazione
- 3.2. Fate il backup dei vostri dati!
- 3.3. Le informazioni che vi serviranno
- 3.4. Pianificare l'uso del sistema
- 3.5. Prepartizionamento per sistemi a boot multiplo
- 3.6. Configurazione di hardware e sistema operativo prima
- dell'installazione
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- 4. Procurarsi i mezzi per l'installazione del sistema
- 4.1. Le serie di CD originali Debian GNU/Linux
- 4.2. Scaricare i file dai mirror Debian
- 4.3. Creare i dischetti dalle immagini
- 4.4. Preparare i file per il boot da disco fisso
- 4.5. Preparare i file per il boot via rete con TFTP
- 4.6. Installazioni automatiche
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- 5. Avvio del sistema di installazione
- 5.1. I parametri di boot
- 5.2. Fare il boot da un CD-ROM
- 5.3. Fare il boot da dischetti
- 5.4. Fare il boot da un disco fisso
- 5.5. Fare il boot da TFTP
- 5.6. Risolvere eventuali problemi del processo d'installazione
- 5.7. Introduzione a `dbootstrap'
- 5.8. Note sulla release
- 5.9. ``Menu principale installazione Debian GNU/Linux''
- 5.10. ``Configurazione tastiera''
- 5.11. E` la vostra ultima possibilitα!
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- 6. Partizionare per Debian
- 6.1. Decidere le partizioni Debian e le loro dimensioni
- 6.2. L'albero delle Directory
- 6.3. Limitazioni dei dischi per PC
- 6.4. Schema di partizionamento raccomandato
- 6.5. Nomi di device in Linux
- 6.6. Programmi Debian di partizionamento
- 6.7. ``Inizializza e attiva una partizione di swap''
- 6.8. ``Inizializzazione di una partizione Linux''
- 6.9. ``Mount di una partizione giα inizializzata''
- 6.10. Montare partizioni non supportate da `dbootstrap'
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- 7. Installare il kernel e il sistema operativo di base
- 7.1. ``Installazione kernel e moduli di driver''
- 7.2. NFS
- 7.3. Network
- 7.4. Root NFS
- 7.5. ``Configurazione supporto PCMCIA''
- 7.6. ``Configurazione moduli dei dispositivi''
- 7.7. ``Configurazione della rete''
- 7.8. ``Installazione del sistema di base''
-
- 8. Fare il boot nel vostro nuovo sistema Debian
- 8.1. ``Rendere il sistema avviabile''
- 8.2. ``Creazione floppy di avvio''
- 8.3. Il momento della veritα
- 8.4. Configurazione (di base) dopo il primo boot in Debian
- 8.5. Password MD5
- 8.6. Shadow Password
- 8.7. Impostare la password di root
- 8.8. Creare un utente normale
- 8.9. Configurare PPP
- 8.10. Rimuovere il supporto PCMCIA
- 8.11. Configurare APT
- 8.12. Installazione dei pacchetti: semplificata o avanzata
- 8.13. Selezione semplificata dei pacchetti: il Task Installer
- 8.14. Selezione avanzata dei pacchetti con `dselect'
- 8.15. Fare il login
-
- 9. Cosa fare adesso
- 9.1. Se non conoscete Unix
- 9.2. Come orientarsi in Debian
- 9.3. Riattivare DOS e Windows
- 9.4. Ulteriori letture ed informazioni
- 9.5. Compilazione del kernel
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- 10. Informazioni tecniche su Boot Floppies
- 10.1. Codice sorgente
- 10.2. Dischetto di recupero
- 10.3. Sostituire il kernel del dischetto di recupero
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- 11. Appendice
- 11.1. Ulteriori informazioni
- 11.2. Come procurarsi Debian GNU/Linux
- 11.3. Device Linux
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- 12. Administrivia
- 12.1. Circa questo documento
- 12.2. Come contribuire
- 12.3. Contributi principali
- 12.4. Marchi registrati
-
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- 1. Benvenuti in Debian!
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- Siamo felici che abbiate deciso di provare Debian e siamo sicuri che
- troverete che la distribuzione GNU/Linux di Debian Φ davvero unica.
- Debian GNU/Linux riunisce software libero di qualitα proveniente da
- tutto il mondo, integrandolo in un tutt'uno. Siamo certi che
- scoprirete che il risultato Φ davvero maggiore della somma delle
- parti.
-
- Questo capitolo fornisce una panoramica del Progetto Debian e di
- Debian GNU/Linux. Se conoscete giα la storia del Progetto Debian e
- della distribuzione Debian GNU/Linux, sentitevi liberi di saltare al
- capitolo successivo.
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- 1.1. Cos'Φ Debian?
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- Debian Φ un'associazione di volontari dedicata allo sviluppo del
- software libero e alla promozione degli ideali della Free Software
- Foundation. Il Progetto Debian ebbe inizio nel 1993, quando Ian
- Murdock mise in circolazione un invito aperto agli sviluppatori
- affinchΘ contribuissero a una distribuzione software completa e
- coerente basata sul kernel Linux, a quei tempi relativamente una
- novitα. Quella piccola banda di entusiasti, originariamente
- finanziata dalla Free Software Foundation
- (http://www.fsf.org/fsf/fsf.html) (in italiano Free Software
- Foundation (http://www.fsf.org/fsf/fsf.it.html) NdT) e influenzata
- dalla filosofia GNU (http://www.gnu.org/gnu/the-gnu-project.html) (in
- italiano Il progetto GNU
- (http://www.gnu.org/gnu/thegnuproject.it.html) NdT), Φ cresciuta negli
- anni fino a diventare un'organizzazione di circa 800 _Sviluppatori
- Debian_.
-
- Gli sviluppatori Debian sono coinvolti in molteplici attivitα, inclusa
- l'amministrazione di siti Web (http://www.debian.org/) e FTP
- (ftp://ftp.debian.org/), la progettazione grafica, l'analisi legale
- delle licenze software, la scrittura di documentazione e,
- naturalmente, la manutenzione dei pacchetti.
-
- Allo scopo di comunicare la propria filosofia e attrarre sviluppatori
- che credono nei principi che Debian rappresenta, il Progetto Debian ha
- pubblicato alcuni documenti che descrivono i nostri valori e servono
- come linee guida per ci≥ che significa essere uno sviluppatore Debian:
- * Il Contratto Sociale Debian
- (http://www.debian.org/social_contract) Φ l'affermazione del
- legame tra Debian e la comunitα del Software Libero. Chiunque
- accetti di attenersi al Contratto Sociale pu≥ diventare un
- Manutentore (http://www.debian.org/doc/maint-guide/). Qualsiasi
- manutentore pu≥ introdurre nuovo software in Debian, purchΘ esso
- soddisfino i nostri criteri per essere considerati software
- libero e il pacchetto rispetti i nostri standard qualitativi.
- * Le Debian Free Software Guidelines
- (http://www.debian.org/social_contract#guidelines) sono una
- chiara e concisa espressione dei criteri Debian per il software
- libero. Le DFSG sono un documento molto autorevole per il
- movimento del Software Libero e hanno costituito il fondamento di
- The Open Source Definition
- (http://opensource.org/docs/definition_plain.html).
- * Il Debian Policy Manual
- (http://www.debian.org/doc/debian-policy/) costituisce una
- descrizione approfondita degli standard qualitativi del Progetto
- Debian.
-
- Gli Sviluppatori Debian sono coinvolti in vari altri progetti, alcuni
- specifici di Debian, altri riguardanti parte o tutta la comunitα
- Linux. Eccone degli esempi:
- * Il progetto Linux Standard Base (http://www.linuxbase.org/)
- (LSB), che mira a standardizzare il sistema GNU/Linux di base,
- cosa che permetterα la progettazione e la realizzazione di
- software e hardware che funzioni in generale con Linux, piuttosto
- che essere adatto a una specifica distribuzione GNU/Linux.
- * Il progetto Filesystem Hierarchy Standard
- (http://www.pathname.com/fhs/) (FHS) ha lo scopo di
- standardizzare lo schema generale del file system Linux. FHS
- permetterα agli sviluppatori software di concentrare i loro
- sforzi sulla scrittura dei programmi, senza doversi preoccupare
- di come il loro pacchetto verrα installato su distribuzioni
- GNU/Linux diverse.
- * Debian Jr. (http://www.debian.org/devel/debian-jr/) Φ un progetto
- interno, che si occupa di quanto Debian ha da offrire agli utenti
- pi∙ giovani.
-
- Per maggiori informazioni su Debian, si veda la FAQ Debian
- (http://www.debian.org/doc/FAQ/).
-
-
- 1.2. Cos'Φ GNU/Linux?
- ---------------------
-
- Il Progetto GNU ha sviluppato un insieme completo di programmi di
- sistema con licenza free software per Unix(TM) e sistemi operativi
- simili a Unix, come Linux. Questi strumenti permettono agli utenti di
- eseguire operazioni di tutti i generi, da quelle banali, come la copia
- o la rimozione di file dal sistema, a quelle pi∙ arcane, come la
- scrittura e la compilazione di programmi o la manipolazione
- sofisticata di documenti in una varietα di formati.
-
- Un sistema operativo consiste di vari programmi fondamentali,
- necessari al computer per comunicare e ricevere istruzioni dagli
- utenti, leggere e scrivere dati su dischi, nastri e stampanti,
- controllare l'uso della memoria e far girare altri programmi. La
- parte pi∙ importante di un sistema operativo Φ il kernel. In un
- sistema GNU/Linux, Linux Φ la componente kernel. Il resto del sistema
- consiste di altri programmi, molti dei quali furono scritti da, o per,
- il Progetto GNU. PoichΘ il kernel Linux da solo non costituisce un
- sistema operativo funzionante, preferiamo usare il termine "GNU/Linux"
- per riferirci a sistemi che molta gente chiama semplicemente "Linux".
-
- Il kernel Linux (http://www.kernel.org/) apparve per la prima volta
- del 1991, quando uno studente di informatica finlandese, Linus
- Torvalds, annunci≥ una prima versione di un kernel sostitutivo di
- Minix sul newsgroup `comp.os.minix'. Si veda la pagina sulla storia
- di Linux (http://www.li.org/linuxhistory.php) di Linux International.
-
- Linus Torvalds continua a coordinare parecchie migliaia di
- sviluppatori, con il supporto di alcuni collaboratori di fiducia. Un
- eccellente sommario settimanale delle discussioni che si tengono sulla
- lista di discussione `linux-kernel' Φ Kernel Traffic
- (http://kt.zork.net/kernel-traffic/). Maggiori informazioni sulla
- lista `linux-kernel' si possono trovare nella FAQ della lista
- linux-kernel (http://www.tux.org/lkml/).
-
-
- 1.3. Cos'Φ Debian GNU/Linux?
- ----------------------------
-
- La combinazione della filosofia e della metodologia di Debian, degli
- strumenti GNU, del kernel Linux e di altro importante software libero
- forma una distribuzione software unica chiamata Debian GNU/Linux.
- Tale distribuzione Φ composta da un gran numero di _pacchetti_
- software. Ogni pacchetto contiene eseguibili, script, documentazione,
- informazioni di configurazione ed ha un _manutentore_, che ha la
- responsabilitα di mantenere aggiornato il pacchetto, tener traccia dei
- bug report e mantenere le comunicazioni con l'autore dell'applicativo
- che fa parte del pacchetto. La nostra base utenti molto vasta, in
- combinazione col nostro sistema di tracciamento dei bachi, Φ una
- garanzia che i problemi vengano scovati e risolti rapidamente.
-
- L'attenzione per i dettagli tipica di Debian ci permette di produrre
- una distribuzione di alta qualitα, stabile e scalabile. Le
- installazioni possono essere facilmente configurate per ricoprire
- molti ruoli, da firewall ridotti all'essenziale a postazioni di
- calcolo scientifico, fino a server di rete di fascia alta.
-
- La caratteristica in cui Debian si distingue maggiormente da altre
- distribuzioni GNU/Linux Φ il suo sistema di gestione dei pacchetti.
- Gli strumenti che lo compongono danno all'amministratore di un sistema
- Debian il controllo completo sui pacchetti installati, dalla
- possibilitα di installare un singolo pacchetto a quella di aggiornare
- automaticamente l'intero sistema operativo. Si possono anche
- proteggere singoli pacchetti affinchΘ non vengano aggiornati. Si pu≥
- perfino informare il sistema di gestione dei pacchetti circa i
- programmi che sono compilati da sΘ e le dipendenze che essi
- soddisfano.
-
- Per proteggere il vostro sistema dai "cavalli di troia" (o "trojan") e
- da altri programmi nocivi, i server di Debian verificano che i
- pacchetti siano stati inseriti dai manutentori Debian registrati. I
- pacchetti Debian sono inoltre configurati con particolare riguardo
- alla sicurezza. In caso compaiano dei problemi di sicurezza in uno
- dei pacchetti, le soluzioni vengono messe a disposizione in tempi di
- solito molto rapidi. Con le semplici opzioni di aggiornamento di
- Debian, le correzioni ai buchi di sicurezza possono essere scaricate e
- installate automaticamente attraverso Internet.
-
- Il metodo principale (e migliore) per ricevere supporto per il proprio
- sistema Debian GNU/Linux e comunicare con gli Sviluppatori Debian Φ
- attraverso le molte liste di discussione del Progetto Debian (ce ne
- sono pi∙ di 90 al momento della presente stesura). Il modo pi∙
- semplice di iscriversi a una o pi∙ liste Φ visitare la pagina delle
- sottoscrizioni alle mailing list Debian
- (http://www.debian.org/MailingLists/subscribe) e riempire il form ivi
- presente.
-
-
- 1.4. Cos'Φ Debian GNU/Hurd?
- ---------------------------
-
- Debian GNU/Hurd Φ un sistema Debian GNU in cui il kernel monolitico
- Linux Φ sostituito da Hurd GNU, un insieme di server eseguiti sopra il
- microkernel GNU Mach. Hurd Φ ancora in via di sviluppo e non Φ adatto
- all'uso quotidiano, ma ci si sta lavorando. Hurd attualmente Φ
- disponibile solo per l'architettura i386, anche se i port ad altre
- architetture sono in programma una volta che il sistema sarα diventato
- stabile a sufficienza.
-
- Per ulteriori informazioni consultate la pagina del port Debian
- GNU/Hurd (http://www.debian.org/ports/hurd/) e la lista di discussione
- <debian-hurd@lists.debian.org>.
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-
- 1.5. Come procurarsi Debian
- ---------------------------
-
- Per informazioni su come scaricare Debian GNU/Linux da Internet o dove
- acquistare i CD ufficiali Debian, andate alla pagina web della
- distribuzione (http://www.debian.org/distrib/). La lista dei mirror
- Debian (http://www.debian.org/distrib/ftplist) contiene un elenco
- completo dei mirror Debian ufficiali.
-
- Debian pu≥ essere aggiornata molto facilmente dopo l'installazione.
- La procedura d'installazione vi aiuterα a configurare il sistema in
- modo da essere in grado di effettuare tali aggiornamenti una volta
- completata l'installazione, ove necessario.
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- 1.6. Come procurarsi la versione pi∙ recente di questo documento
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-
- Questo documento viene continuamente rivisto. Assicuratevi di
- controllare le pagine su Debian 3.0
- (http://www.debian.org/releases/woody/) per le ultime informazione
- sulla release 3.0. Versioni aggiornate di questo manuale
- d'installazione sono disponibili anche dalle pagine del manuale
- ufficiale d'installazione
- (http://www.debian.org/releases/woody/i386/install).
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- 1.7. Organizzazione del documento
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-
- Questo documento Φ pensato per servire come manuale per chi si
- avvicina per la prima volta a Debian. Abbiamo cercato di non dare
- troppe cose per scontate circa le conoscenze del lettore. In ogni
- caso presupponiamo che abbiate quantomeno una conoscenza generica del
- funzionamento dell'hardware del vostro computer.
-
- Gli utenti esperti potranno inoltre trovarvi interessanti informazioni
- di riferimento, tra le quali le dimensioni minime delle installazioni,
- dettagli sull'hardware supportato dal sistema di installazione Debian
- e cos∞ via. Incoraggiamo gli utenti esperti a usare il documento in
- forma libera, saltando alle parti del documento che interessano loro.
-
- In generale questo manuale Φ strutturato in maniera lineare, in modo
- da accompagnare il lettore attraverso il processo d'installazione,
- dalle fasi iniziali alla sua conclusione. Ecco i passi del processo
- di installazione di Debian GNU/Linux e le sezioni del documento che ad
- essi corrispondono:
-
- 1. Stabilire se il vostro hardware soddisfi i requisiti per poter
- utilizzare il sistema di installazione, in Capitolo 2, `Requisiti
- di sistema'.
-
- 2. Fare una copia di sicurezza del vostro sistema ed effettuare
- qualsiasi pianificazione e configurazione hardware prima di
- installare Debian, in Capitolo 3, `Prima di installare Debian
- GNU/Linux'.
-
- 3. Configurare correttamente le partizioni del proprio sistema Φ
- molto importante, poichΘ una volta finita l'installazione dovrete
- convivere con i risultati delle vostre scelte probabilmente per
- parecchio tempo.
-
- 4. In Capitolo 4, `Procurarsi i mezzi per l'installazione del
- sistema' sono presentati e affrontati modi diversi per effettuare
- l'installazione di Debian. Sceglietene uno e preparate i
- supporti fisici dell'installazione come descritto.
-
- 5. Capitolo 5, `Avvio del sistema di installazione' descrive le
- modalitα di avvio del sistema di installazione. Questo capitolo
- si occupa anche delle procedure per localizzare e risolvere
- problemi eventualmente incontrati a questo stadio.
-
- 6. Come impostare le partizioni Linux per il vostro sistema Debian Φ
- spiegato in Capitolo 6, `Partizionare per Debian'.
-
- 7. Installare il kernel e configurare i moduli dei driver di
- periferica, in Capitolo 7, `Installare il kernel e il sistema
- operativo di base'. Vi Φ spiegato inoltre come configurare la
- vostra connessione di rete, in modo da poter recuperare
- direttamente dal server Debian i rimanenti file di installazione,
- in caso non stiate installando da CD.
-
- 8. Iniziare scaricamento/installazione/configurazione automatici di
- un sistema funzionante di dimensioni minimali, in Sezione 7.8,
- ```Installazione del sistema di base'''.
-
- 9. Avviare il sistema di base appena installato e passare per alcuni
- ulteriori task di configurazione, in Capitolo 8, `Fare il boot
- nel vostro nuovo sistema Debian'.
-
- 10. Installare altre applicazioni in Sezione 8.12, `Installazione dei
- pacchetti: semplificata o avanzata'. Usare `tasksel' per
- installare insiemi omogenei di pacchetti, i cosiddetti "task".
- Usare `dselect' per selezionare singoli pacchetti da un lungo
- elenco o `apt-get' in caso sappiate giα i nomi dei pacchetti che
- desiderate installare individualmente.
-
- Una volta installato il sistema con successo, potrete leggere Capitolo
- 9, `Cosa fare adesso', che spiega come e dove potete trovare ulteriori
- informazioni su Unix e Debian e come rimpiazzare il kernel. In caso
- vogliate generare dai sorgenti un sistema di installazione
- personalizzato, assicuratevi di leggere Capitolo 10, `Informazioni
- tecniche su Boot Floppies'.
-
- Infine potete trovare informazioni su questo documento e sui modi in
- cui Φ possibile contribuirvi in Capitolo 12, `Administrivia'.
-
-
- 1.8. Problemi del documento giα noti
- ------------------------------------
-
- Questo documento ha ancora una forma piuttosto grezza. Ci rendiamo
- conto che Φ incompleto, probabilmente contiene anche errori, refusi e
- simili. Quando sono presenti i termini "FIXME" o "TODO", potete star
- certi che sappiamo giα che la sezione non Φ completa. Come al solito,
- _caveat emptor_ (stai attento, o acquirente!). Qualsiasi aiuto,
- suggerimento e, specialmente, correzione sarα molto apprezzato (lo
- stesso vale per la traduzione italiana NdT).
-
- Potete trovare le versioni di sviluppo del documento presso
- http://www.debian.org/releases/woody/i386/install. Vi troverete anche
- una lista di tutte le architetture e le lingue per le quali questo
- documento Φ disponibile.
-
- I sorgenti sono pubblici. Maggiori informazioni su come contribuire
- si possono trovare nella sezione Capitolo 12, `Administrivia'.
- Accogliamo di buon grado suggerimenti, commenti, patch e bug report
- (fate riferimento al pacchetto `boot-floppies', ma prima controllate
- che il problema non sia giα stato riferito).
-
-
- 1.9. Circa i copyright e le licenze software
- --------------------------------------------
-
- Siamo sicuri che abbiate letto alcune delle licenze fornite con la
- maggior parte del software commerciale; di solito vi si afferma che Φ
- permesso usare una singola copia del programma su un solo computer.
- La licenza del sistema Debian GNU/Linux Φ totalmente diversa. Noi vi
- incoraggiamo apertamente a mettere una copia di Debian GNU/Linux su
- tutti i computer della vostra scuola o luogo di lavoro. Prestate i
- supporti fisici per l'installazione ai vostri amici e aiutateli a
- installare Debian GNU/Linux sul loro computer! Potete persino fare
- migliaia di copie e _venderle_, sebbene con alcune restrizioni. La
- libertα di installare e usare il sistema deriva direttamente dal fatto
- che Debian Φ basata su _software libero_.
-
- Chiamarlo "libero" non significa che tale software sia senza
- copyright, nΘ significa che i CD che contengono tale software debbano
- essere distribuiti gratuitamente. Software libero significa, in
- parte, che le licenze dei singoli programmi non richiedono di pagare
- alcunchΘ per il privilegio di distribuirli o utilizzarli. Software
- libero significa che non solo chiunque pu≥ estendere, adattare e
- modificare il software, ma che possono essere distribuiti pure i
- risultati di tale lavoro. [1]
-
- Molti dei programmi presenti nel sistema hanno una licenza _GNU_
- _General Public License_, cui spesso ci si riferisce come "GPL". La
- GPL richiede di rendere disponibile il _codice sorgente_ dei programmi
- ogniqualvolta si distribuisca una copia binaria del programma. Questa
- clausola garantisce che qualsiasi utente potrα modificare a piacere il
- software. Abbiamo quindi incluso nel sistema Debian il codice
- sorgente dei programmi sotto GPL.[2]
-
- Ci sono varie altre forme di dichiarazioni di copyright e licenze
- software usate per i programmi compresi in Debian. Potete trovare i
- copyright e le licenze di ogni pacchetto effettivamente installato sul
- vostro sistema nel file
- `/usr/share/doc/<nome_del_pacchetto>/copyright'.
-
- Per ulteriori informazioni sulle licenze e sui criteri usati da Debian
- per determinare se un programma sia abbastanza "libero" da poter
- essere incluso nella distribuzione principale, consultate le Debian
- Free Software Guidelines
- (http://www.debian.org/social_contract#guidelines).
-
- L'asserzione legale pi∙ rilevante Φ che questo software viene fornito
- _senza alcuna garanzia_. I programmatori l'hanno creato a beneficio
- della comunitα. Non viene fornita alcuna garanzia che il software sia
- adatto a un determinato scopo. Comunque, visto che il software Φ
- libero, siete autorizzati a modificarlo per adeguarlo alle vostre
- necessitα e a trarre vantaggio dalle modifiche compiute da terzi che
- abbiano esteso il software nella stessa maniera.
-
- [1] Notate che il progetto Debian, come concessione pragmatica ai propri
- utenti, rende disponibili alcuni pacchetti che non possono essere
- considerati software libero secondo i nostri criteri. Tali pacchetti
- non sono comunque parte della distribuzione ufficiale e sono
- disponibili solo nelle aree `contrib' o `non-free' dei mirror Debian o
- su CD di terzi. Potete consultare la FAQ Debian
- (http://www.debian.org/doc/FAQ/), sotto "The Debian FTP archives", per
- ulteriori informazioni sullo schema e i contenuti degli archivi.
-
- [2] Per informazioni su come trovare e scompattare i pacchetti sorgente
- Debian e generare da essi i binari, leggete la sezione "Basics of the
- Debian Package Management System" della FAQ Debian
- (http://www.debian.org/doc/FAQ/),
-
-
- -------------------------------------------------------------------------------
-
-
- 2. Requisiti di sistema
- -----------------------
-
- Questa sezione contiene informazioni sull'hardware necessario per
- poter cominciare ad utilizzare Debian. Vi troverete anche dei link ad
- altre fonti di informazione sull'hardware supportato da GNU e Linux.
-
-
- 2.1. Hardware supportato
- ------------------------
-
- Debian non impone requisiti hardware oltre a quelli del kernel Linux e
- dei programmi GNU. Quindi si pu≥ utilizzare su qualsiasi architettura
- o piattaforma sulla quale siano stati portati il kernel Linux, libc,
- `gcc' ecc., sempre che esista un port di Debian per essa. Fate
- riferimento alla pagina dei port presso
- http://www.debian.org/ports/i386/ per maggiori dettagli sui sistemi
- i386 testati con Debian.
-
- Piuttosto che tentare di descrivere tutte le diverse configurazioni
- hardware supportate per Intel x86, questa sezione mira a contenere
- informazioni generali e puntatori a fonti di informazioni
- supplementari.
-
- 2.1.1. Architetture supportate
- ------------------------------
-
- Debian 3.0 supporta nove architetture principali e numerose varianti.
-
- Architettura | Nome/Variante Debian
- ---------------------+----------------------------
- Intel x86 e affini | i386
- | - vanilla
- | - idepci
- | - compact
- | - bf2.4 (sperimentale)
- |
- Motorola 680x0: | m68k
- - Atari | - atari
- - Amiga | - amiga
- - 68k Macintosh | - mac
- - VME | - bvme6000
- | - mvme147
- | - mvme16x
- |
- DEC Alpha | alpha
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- | - nautilus
- |
- Sun SPARC | sparc
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- ARM e StrongARM | arm
- | - netwinder
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- | - lart
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- IBM/Motorola PowerPC | powerpc
- - CHRP | - chrp
- - PowerMac | - powermac
- - PReP | - prep
- - APUS | - apus
- |
- HP PA-RISC | hppa
- - PA-RISC 1.1 | - 32
- - PA-RISC 2.0 | - 64
- |
- Intel ia64 | ia64
- |
- MIPS (big endian) | mips
- - SGI Indy/I2 | - r4k-ip22
- |
- MIPS (little endian) | mipsel
- - DEC Decstation | - r4k-kn04
- | - r3k-kn02
- |
- IBM S/390 | s390
- - MP3000, G6, G7 | - s390 o s390-tape
- |
- ---------------------+----------------------------
-
- Questo documento si occupa dell'installazione sull'architettura
- _i386_. Se state cercando informazioni su una qualunque delle altre
- architetture supportate da Debian, consultate le pagine web I Port di
- Debian (http://www.debian.org/ports/).
-
- 2.1.2. Supporto per CPU, schede madri e schede video
- ----------------------------------------------------
-
- Potete trovare informazioni complete sulle periferiche supportate nel
- Linux Hardware Compatibility HOWTO
- (http://www.tldp.org/HOWTO/Hardware-HOWTO.html) (in italiano Linux
- Hardware Compatibility HOWTO
- (http://ildp.pluto.linux.it/HOWTO/Hardware-HOWTO.html), ma si
- consiglia la lettura dell'originale, pi∙ aggiornato NdT). Questa
- sezione si limita a una descrizione di massima.
-
- 2.1.2.1. CPU
- ------------
-
- Sono supportati quasi tutti i processori basati su x86, inclusi gli
- AMD e i Cyrix. Sono supportati anche i nuovi processori come Athlon e
- K6-2 o K6-3, rispettivamente. In ogni caso Linux _non funziona_ su
- processori 286 o precedenti.
-
- 2.1.2.2. Bus I/O
- ----------------
-
- Il bus di sistema Φ la parte della scheda madre che permette alla CPU
- di comunicare con le periferiche, ad esempio con le memorie di massa.
- Il vostro elaboratore deve usare ISA, EISA, PCI, Microchannel (MCA,
- usata nella serie PS/2 di IBM) o VESA Local Bus (VLB, a volte chiamato
- VL).
-
- 2.1.2.3. Schede grafiche
- ------------------------
-
- Dovreste usare un'interfaccia VGA compatibile per il terminale. In
- realtα praticamente tutte le schede grafiche moderne lo sono.
- Dovrebbero funzionare anche standard antiquati, come CGA, MDA o HGA,
- dato per scontato che non vi serve X11. Del resto X11 non viene usato
- nel processo d'installazione descritto in questo documento.
-
- Il supporto di Debian alle interfacce grafiche si basa sul sottostante
- supporto del sistema XFree86. I moderni slot video AGP sono in realtα
- una variante delle specifiche PCI. La maggior parte delle schede
- video AGP funzionano bene con XFree86. Presso http://www.xfree86.org/
- potete trovare ulteriori dettagli sul supporto a bus e schede
- grafiche, monitor e dispositivi di puntamento. Debian 3.0 viene
- distribuita con X11 4.1.0.
-
- 2.1.2.4. Laptop
- ---------------
-
- I laptop spesso contengono soluzioni tecniche specializzate e hardware
- proprietario. Per sapere se un laptop particolare funziona senza
- problemi con GNU/Linux, consultate le pagine web Linux Laptop
- (http://www.linux-laptop.net/).
-
- 2.1.3. Processori multipli
- --------------------------
-
- La presenza di pi∙ processori, il cosiddetto SMP ("Symmetric
- Multi-Processing"), Φ supportata su questa architettura, sebbene non
- dall'immagine standard del kernel di Debian 3.0. Ci≥ non dovrebbe
- impedire l'installazione, dato che il kernel standard, non-SMP,
- dovrebbe funzionare anche su sistemi SMP. Infatti il kernel userα
- semplicemente solo la prima CPU.
-
- Per poter sfruttare tutti i processori dovrete sostituire il kernel
- standard di Debian. L'argomento viene discusso in Sezione 9.5,
- `Compilazione del kernel'. Al momento presente (alla versione del
- kernel 2.2.20) il modo per abilitare SMP Φ selezionare "symmetric
- multi-processing" nella sezione "General" della configurazione del
- kernel.
-
-
- 2.2. Media per l'installazione
- ------------------------------
-
- In molti casi dovrete effettuare il primo boot da dischetti, usando
- quello di recupero. Di solito tutto ci≥ di cui avrete bisogno sarα un
- lettore per dischetti ad alta densitα da tre pollici e mezzo (1,44
- MB). Sono previste anche le immagini di installazione per dischetti
- ad alta densitα da cinque pollici e un quarto (1200 KB).
-
- Su alcune architetture Φ supportata anche l'installazione da CD-ROM.
- Sulle macchine che possono essere avviate da CD-ROM dovrebbe essere
- possibile portare a termine l'installazione senza usare dischetti.
- Anche se il sistema non supporta il boot da CD-ROM, Φ comunque
- possibile usare i CD-ROM in associazione ad altre tecniche di
- installazione, dopo aver fatto il boot in qualche altro modo. Si veda
- Sezione 5.2, `Fare il boot da un CD-ROM'.
-
- I dischi di boot non supportano solo i CD-ROM SCSI e quelli IDE/ATAPI,
- ma anche tutte le interfacce CD non standard supportate da Linux (come
- i lettori Mitsumi e Matsushita). Comunque questi modelli potrebbero
- aver bisogno di parametri di boot particolari o di altri trucchi per
- funzionare correttamente, quindi non Φ sempre facile fare il boot da
- queste interfacce non standard. Il Linux CD-ROM HOWTO
- (http://www.tldp.org/HOWTO/CDROM-HOWTO.html) (in italiano Linux CD-ROM
- HOWTO (http://ildp.pluto.linux.it/HOWTO/CDROM-HOWTO.html) NdT)
- contiene informazioni dettagliate sull'uso dei CD-ROM in Linux.
-
- Effettuare l'installazione tramite boot da disco fisso Φ un'altra
- opzione possibile su molte architetture.
-
- Potete anche fare il boot del vostro sistema _via rete_.
- L'installazione senza dischi, usando il boot via rete da una rete
- locale e montando tutti i file system locali via NFS, Φ un'altra
- possibilitα; probabilmente vi serviranno almeno 16 MB di RAM per
- un'installazione del genere. Dopo aver installato il kernel del
- sistema operativo, potrete installare il resto del sistema attraverso
- qualunque tipo di connessione di rete (compreso PPP, una volta
- installato il sistema di base), via FTP, HTTP o NFS.
-
- 2.2.1. Memorie di massa supportate
- ----------------------------------
-
- I dischi di boot Debian contengono un kernel compilato in modo da
- massimizzare il numero di sistemi su cui pu≥ girare. Sfortunatamente
- questo comporta avere un kernel di maggiori dimensioni, che include
- molti driver che non verranno usati sulla vostra macchina (fate
- riferimento a Sezione 9.5, `Compilazione del kernel' per informazioni
- su come ricompilare il kernel). Il supporto per il maggior numero
- possibile di dispositivi Φ importante al fine di assicurare che Debian
- possa essere installata sull'insieme pi∙ vasto possibile di
- configurazioni hardware.
-
- Generalmente il sistema di installazione Debian include il supporto
- per dischetti, dischi IDE, dischetti IDE, dispositivi IDE su porta
- parallela, dischi e controller SCSI. Tra i file system supportati ci
- sono MINIX, FAT e VFAT, le estensioni Win32 per FAT. Il sistema
- d'installazione non ha il supporto per NTFS, ma lo si pu≥ aggiungere
- in una fase successiva, come descritto in Sezione 9.5, `Compilazione
- del kernel'.
-
- Sono utilizzabili anche le interfacce disco che emulano i dischi fissi
- AT, spesso chiamate MFM, RLL, IDE o ATA. I vecchissimi controller a 8
- bit usati dai dischi fissi degli elaboratori IBM XT sono supportati
- solo come modulo. Sono supportati anche i controller per dischi SCSI
- di molte case produttrici diverse. Per ulteriori dettagli consultate
- il Linux Hardware Compatibility HOWTO
- (http://www.tldp.org/HOWTO/Hardware-HOWTO.html).
-
- Non sono supportati i dischi SCSI IDE ed alcuni controller SCSI,
- inclusi
-
- * gli host adapter SCSI che utilizzano il protocollo EATA-DMA, come
- gli SmartCache III/IV, le famiglie di controller SmartRAID, i DPT
- PM2011B e PM2012B.
-
- * la famiglia di controller SCSI NCR 53c7 (tranne i 53c8 e i 5380,
- che sono supportati)
-
-
- 2.3. Requisiti di memoria e di spazio su disco
- ----------------------------------------------
-
- Dovete avere almeno 12MB di memoria e 110MB di spazio disponibile sul
- disco. Per un sistema minimale basato su console (con tutti i
- pacchetti standard) servono 250 MB. Se desiderate installare una
- quantitα ragionevole di applicazioni, compreso il sistema X Window,
- alcuni programmi di sviluppo e le relative librerie, vi serviranno
- almeno 400 MB. Per un'installazione pi∙ o meno completa ci vogliono
- circa 800 MB. Per installare _tutto_ ci≥ che Φ disponibile sotto
- forma di pacchetto Debian vi serviranno all'incirca 2 GB, anche se in
- realtα Φ un discorso teorico, visto che alcuni pacchetti vanno in
- conflitto con altri.
-
-
- 2.4. Hardware per la connettivitα di rete
- -----------------------------------------
-
- Alcune schede di rete, o NIC ("Network Interface Card"), non sono
- supportate dalla maggioranza dei dischi d'installazione Debian. Ad
- esempio le schede AX.25 e relativi protocolli, le schede 3Com
- EtherLink Plus (3c505) e EtherLink16 (3c507), le NI5210, le NE2100
- generiche, le schede NI6510 e NI16510 EtherBlaster, le SEEQ 8005, le
- Schneider & Koch G16, le Ansel Communications EISA 3200, le schede
- basate su Winbond-840 (p.e. Realtek-100A), alcune recenti basate su
- Tulip e le schede di rete incorporate dei Zenith Z-Note. Quelle
- supportate dalla variante di kernel "bf2.4" sono: le schede basate su
- Winbond-840, quelle basate su Tulip pi∙ recenti, le serie National
- Semiconductor P8381x/DP8382x e le Sundance ST201 "Alta". Le schede di
- rete Microchannel (MCA) non sono supportate dal sistema
- d'installazione standard, ma potete trovare delle immagini (non
- ufficiali) su Linux on MCA disk images
- (http://www.dgmicro.com/mca/general-goods.html) e consultare anche
- Linux MCA discussion archives (http://www.dgmicro.com/linux_frm.htm).
- Nemmeno le reti FDDI sono supportate dai dischi d'installazione, nΘ le
- schede nΘ i protocolli. Potete comunque creare un kernel
- personalizzato che supporta una scheda non supportata dal kernel
- dell'installer e sostituirlo ad esso. (leggete Sezione 10.3,
- `Sostituire il kernel del dischetto di recupero').
-
- Come per ISDN, il protocollo "D-channel" per i (vecchi) 1TR6 tedeschi
- non Φ supportato. I dischi di boot non supportano nemmeno le schede
- ISDN BRI Spellcaster.
-
- I dispositivi audio non sono supportati per default. Ma, come giα
- detto altrove, se volete ricompilare un kernel personalizzato potete
- consultare Sezione 9.5, `Compilazione del kernel' per ulteriori
- informazioni.
-
-
- 2.5. Periferiche ed altro hardware
- ----------------------------------
-
- Linux supporta una gran varietα di dispositivi hardware, come mouse,
- stampanti, scanner, modem e dispositivi PCMCIA e USB. Comunque la
- maggior parte di essi non Φ indispensabile durante l'installazione del
- sistema. Le tastiere USB potrebbero aver bisogno di un po' di lavoro
- di configurazione in pi∙ (si veda Sezione 3.6.3.4, `USB keyboards').
- Questa sezione contiene informazioni sulle periferiche che _non_ sono
- specificatamente supportate dal sistema di installazione, sebbene lo
- possano essere da Linux. Ancora una volta, consultate il Linux
- Hardware Compatibility HOWTO
- (http://www.tldp.org/HOWTO/Hardware-HOWTO.html) per determinare se il
- vostro hardware in particolare Φ supportato da Linux.
-
- L'hardware USB Φ supportato dalla variante "bf2.4". Se scoprirete di
- non poter usare dei dispositivi USB, potrete passare a un kernel 2.4
- pi∙ avanti.
-
- Tenete presente che i kernel di uso comune non supportano le porte
- seriali oltre la quarta (`/dev/ttyS3'). Dovrete utilizzare le porte
- disponibili, oppure ricompilare un kernel personalizzato (si veda
- Sezione 10.3, `Sostituire il kernel del dischetto di recupero').
-
-
- 2.6. Acquistare hardware specificatamente per GNU/Linux
- -------------------------------------------------------
-
- Ci sono diversi venditori che trattano sistemi con Debian o altre
- distribuzioni GNU/Linux preinstallate. Potreste dover pagare qualcosa
- per il servizio, ma oltre alla macchina acquisterete anche in
- tranquillitα interiore, dato che potete star tranquilli sul fatto che
- l'hardware sia ben supportato da GNU/Linux. Se dovete per forza
- acquistare una macchina con Windows preinstallato, leggete con cura la
- licenza software fornita con Windows. Potreste essere in grado di
- rifiutare la licenza ed ottenere un rimborso dal venditore.
- Consultate http://www.linuxmall.com/refund/ per maggiori dettagli.
-
- Che stiate o meno acquistando un sistema con Linux preinstallato, o si
- tratti di un sistema usato, resta comunque importante assicurarsi che
- l'hardware sia supportato dal kernel Linux. Controllate se il vostro
- hardware compare negli elenchi sopracitati. Fate sapere all'eventuale
- venditore che state comprando una macchina su cui verrα installato
- Linux. Sostenete le ditte che trattano hardware che funziona bene con
- Linux.
-
- 2.6.1. Evitate l'hardware proprietario o chiuso
- -----------------------------------------------
-
- Alcuni produttori di hardware proprietario non intendono spiegarci
- come fare a scrivere i driver per il loro hardware, altri non ci
- permettono l'accesso alla documentazione senza un accordo NDA (Non
- Disclosure Agreement), che impedisce di rilasciare il codice sorgente
- Linux. Un esempio Φ costituito dai chip grafici Nvidia, usati in
- molte schede 3D di consumo recenti, mentre altri produttori, per dire
- ATI e Matrox, forniscono le informazioni necessarie.
-
- Dato che non ci Φ stato dato accesso alla documentazione di questi
- dispositivi, semplicemente non funzionano sotto Linux. Potete essere
- d'aiuto chiedendo ai produttori di tale hardware di mettere in libera
- circolazione la documentazione: se un numero sufficiente di persone lo
- chiederα, forse si accorgeranno che la comunitα del software libero Φ
- un mercato importante.
-
- 2.6.2. Hardware specifico per Windows
- -------------------------------------
-
- Una moda fastidiosa Φ la proliferazione di modem e stampanti specifici
- per l'uso in Windows. In alcuni casi sono progettati per essere
- utilizzati solamente dal sistema operativo Microsoft Windows e
- riportano la didascalia "WinModem" o la dichiarazione che sono stati
- creati per elaboratori Windows. In genere questo viene fatto
- rimuovendo i processori incorporati al loro interno e spostando il
- carico di lavoro su un driver per Windows, che utilizza la potenza di
- calcolo della CPU principale. Questa strategia rende l'hardware meno
- costoso, ma spesso non c'Φ alcun risparmio effettivo per l'utente.
- Anzi, talvolta questo hardware Φ ancora pi∙ caro dei dispositivi
- equivalenti che mantengono delle capacitα di elaborazione autonoma.
-
- Dovreste evitare l'hardware specifico per Windows per due ragioni. La
- prima Φ che i produttori non rendono in genere disponibili le risorse
- per scrivere un driver per Linux, dato che in genere l'hardware e
- l'interfaccia software sono proprietari e la documentazione non Φ
- disponibile senza un accordo NDA, sempre che venga concesso. Ci≥
- impedisce il suo uso per il software libero, dato che chi scrive
- programmi di questo genere ne rilascia il codice sorgente. La seconda
- ragione Φ che i dispositivi di questo tipo non hanno processori
- incorporati e le relative elaborazioni vengono scaricate al sistema
- operativo, che spesso deve svolgerle con prioritα _real-time_,
- rendendo cos∞ indisponibile la CPU per i normali programmi mentre sta
- lavorando con tali dispositivi. Dato che l'utente tipico di Windows
- non utilizza la macchina in modo intensivo quanto un utente Linux, i
- produttori sperano semplicemente che non si accorga del carico che
- l'hardware pone sulle CPU. Comunque un qualsiasi sistema operativo
- multi-processing, anche Windows 95 o NT, soffre di un decadimento
- delle prestazioni quando i produttori di periferiche fanno economia
- sulla potenza di calcolo interna dei loro prodotti.
-
- Potete essere d'aiuto in questa situazione incoraggiando i produttori
- a rilasciare la documentazione e altre risorse necessarie alla
- programmazione dei driver, ma la strategia migliore Φ evitare questo
- tipo di hardware finchΘ non ne viene citata la compatibilitα con Linux
- nel Linux Hardware Compatibility HOWTO
- (http://www.tldp.org/HOWTO/Hardware-HOWTO.html).
-
- 2.6.3. RAM a paritα "virtuale", cioΦ falsa
- ------------------------------------------
-
- Chiedendo della RAM a paritα in un negozio informatico, probabilmente
- otterrete dei moduli di memoria _a paritα virtuale_ invece di quelli
- _a paritα reale_. Le SIMM a paritα virtuale si possono spesso (ma non
- sempre) distinguere perchΘ hanno un chip in pi∙ di quelle equivalenti
- senza paritα, pi∙ piccolo degli altri. Le SIMM a paritα virtuale
- funzionano esattamente come quelle senza paritα e non vi possono
- avvisare di un errore su un singolo bit della RAM, come fanno quelle a
- paritα reale sulle schede madri che implementano la paritα. Non Φ il
- caso di pagare di pi∙ per delle SIMM a paritα virtuale rispetto a
- quelle senza paritα. Aspettatevi invece di dover pagare un po' di pi∙
- per le SIMM a paritα reale, dato che state in realtα comprando un bit
- extra di memoria ogni otto.
-
- Se desiderate saperne di pi∙ sulle questioni relative alla RAM per
- Intel x86 e su quale sia la migliore RAM da comprare, rivolgetevi alla
- PC Hardware FAQ (http://www.faqs.org/faqs/pc-hardware-faq/part1/).
-
-
- -------------------------------------------------------------------------------
-
-
- 3. Prima di installare Debian GNU/Linux
- ---------------------------------------
-
-
- 3.1. Panoramica del processo d'installazione
- --------------------------------------------
-
- Ecco un sommario dei passi che compirete durante l'installazione.
-
- 1. Creare spazio partizionabile per Debian sul vostro disco fisso
-
- 2. Localizzare e/o scaricare kernel e driver (eccettuati coloro che
- possiedono i CD Debian)
-
- 3. Configurare boot-floppies o disporre i file di boot (eccettuati
- gli utenti che possono fare il boot da uno dei CD)
-
- 4. Fare il boot nel sistema d'installazione
-
- 5. Configurare la tastiera
-
- 6. Creare e montare le partizioni Debian
-
- 7. Indicare all'installer il posto dove sono collocati il kernel e i
- driver
-
- 8. Selezionare quali driver di periferica caricare
-
- 9. Configurare l'interfaccia di rete
-
- 10. Iniziare scaricamento/installazione/configurazione automatici del
- sistema di base
-
- 11. Configurare il boot loader per avviare Linux ed eventuali altri
- sistemi operativi
-
- 12. Fare il boot nel sistema appena installato e portare a termine la
- configurazione del sistema
-
- 13. Installare task e pacchetti addizionali, a vostra discrezione
-
-
- 3.2. Fate il backup dei vostri dati!
- ------------------------------------
-
- Prima di iniziare, assicuratevi di fare il backup di tutti i file
- presenti attualmente sul vostro sistema. Se sulla vostra macchina Φ
- installato solo il sistema operativo nativo, con ogni probabilitα
- avrete bisogno di ripartizionare il disco per liberare spazio per
- Debian GNU/Linux. Ogniqualvolta ripartizionate il disco, dovreste
- tener conto della possibilitα di perdere tutti i dati presenti, non
- importa quale programma usiate per farlo. I programmi usati durante
- l'installazione sono piuttosto affidabili e la maggior parte sono in
- circolazione da anni, ma una mossa falsa vi pu≥ costare cara. Anche
- dopo aver fatto il backup, fate attenzione e pensate alle risposte che
- date e a quello che fate: riflettendo un paio di minuti in pi∙
- potreste risparmiare ore di lavoro inutile.
-
- Se state creando un sistema a boot multiplo, assicuratevi di avere a
- portata di mano i supporti di installazione degli altri sistemi
- operativi, soprattutto se ripartizionerete il disco da cui viene
- avviato il sistema. Potreste scoprire di dover reinstallare il boot
- loader del sistema operativo originario o, in molti casi, l'intero
- sistema operativo e tutti i file presenti nelle partizioni
- interessate.
-
-
- 3.3. Le informazioni che vi serviranno
- --------------------------------------
-
- 3.3.1. Documentazione
- ---------------------
-
- _Manuale d'installazione:_
- install.it.txt
- install.it.html
- install.it.pdf
- Il file che state leggendo, in formato ASCII puro, HTML o PDF.
-
- Tutorial di dselect (dselect-beginner.it.html)
- Tutorial all'utilizzo del programma `dselect'. Dselect Φ uno dei
- mezzi con cui si possono installare pacchetti addizionali una
- volta completata l'installazione di base.
-
- Linux Hardware Compatibility HOWTO
- (http://www.tldp.org/HOWTO/Hardware-HOWTO.html)
- Informazioni sulla compatibilitα hardware per Intel x86.
-
- _Pagine di manuale del programma di partizionamento:_
- fdisk.txt
- cfdisk.txt
- Pagine di manuale per il programma di partizionamento usato
- durante il processo d'installazione.
-
- .../current/md5sum.txt (../../md5sum.txt)
- Elenco dei codici di controllo MD5 dei file binari. Se avete il
- programma `md5sum', potete assicurarvi che i vostri file non
- siano corrotti lanciando `md5sum -v -c md5sum.txt'.
-
- 3.3.2. Impostazioni della rete
- ------------------------------
-
- Se il computer ha una connessione permanente alla rete (cioΦ una
- connessione Ethernet o equivalente, non con una connessione PPP)
- dovreste chiedere all'amministratore di sistema le seguenti
- informazioni:
-
- * Il vostro hostname (forse lo potrete decidere voi).
-
- * Il vostro nome di dominio.
-
- * L'indirizzo IP dell'elaboratore.
-
- * L'indirizzo IP di rete.
-
- * La netmask da usare.
-
- * L'indirizzo di broadcast.
-
- * L'indirizzo IP del gateway su cui effettuare l'instradamento di
- default, _se_ la vostra rete ne ha uno.
-
- * L'host da usare come vostro server DNS (Domain Name Service).
-
- * Se vi connettete alla rete usando Ethernet.
-
- * Se la vostra interfaccia Ethernet Φ una scheda PCMCIA e, in tal
- caso, il tipo di controller PCMCIA che avete.
-
- Se l'unica connessione di rete della macchina utilizza una linea
- seriale, con PPP o una connessione dialup equivalente, non sarete in
- grado di installare il sistema di base attraverso la rete. In tal
- caso dovrete usare un CD, porre in anticipo i pacchetti base su una
- partizione preesistente del disco fisso o predisporre dischetti
- contenenti i pacchetti base. Leggete Sezione 8.9, `Configurare PPP'
- pi∙ avanti per informazioni su come configurare PPP in Debian una
- volta installato il sistema.
-
-
- 3.4. Pianificare l'uso del sistema
- ----------------------------------
-
- E` importante decidere che tipo di sistema volete. Ci≥ determinerα lo
- spazio su disco necessario. Ecco un campionario di configurazioni
- tipiche di sistemi Debian.
-
- Server standard
- Questo Φ il profilo per un server di fascia bassa, essenziale,
- privo di ogni raffinatezza per gli utenti con shell. Include un
- server FTP, un server web, DNS, NIS e POP. Per tali servizi
- saranno sufficienti 50 MB di spazio disco, cui va aggiunto lo
- spazio necessario per i dati che volete gestire.
-
- Dialup
- Una macchina desktop standard, incluso X Window, applicazioni
- grafiche, sonore, editor ecc. Le dimensioni dei pacchetti
- raggiungeranno circa 500 MB.
-
- Work Console
- Una macchina per l'utente finale ma pi∙ essenziale di quella
- sopra, senza X Window o applicazioni X. E` una configurazione
- adatta forse a un portatile o un trasportabile. Le dimensioni
- sono di circa 140MB.
-
- Developer
- Una configurazione desktop con tutti i pacchetti di sviluppo,
- come Perl, C, C++, ecc per un totale di circa 475 MB. Dando per
- scontato che aggiungerete X11 e alcuni pacchetti aggiuntivi per
- altri usi, dovreste predisporre circa 800 MB per questo tipo di
- macchina.
-
- Ricordatevi che le dimensioni specificate non includono tutto ci≥ che
- si pu≥ trovare di solito su un sistema, come ad esempio i file degli
- utenti, la posta e dati vari. La cosa migliore Φ tenersi larghi,
- pensando allo spazio necessario ai vostri dati. In particolare, la
- partizione `/var' contiene un sacco di informazioni di stato. I file
- di `dpkg' (che contengono informazioni su tutti i pacchetti
- installati) possono facilmente occupare 20 MB. Tra i log e il resto,
- di solito dovrete assegnare almeno 50 MB a `/var'.
-
-
- 3.5. Prepartizionamento per sistemi a boot multiplo
- ---------------------------------------------------
-
- Partizionare il vostro disco consiste semplicemente nel suddividerlo
- in sezioni. Ogni sezione Φ indipendente dalle altre. Grosso modo
- equivale a tirare su dei muri in una casa: aggiungere dei mobili a una
- sola stanza non influisce sulle altre.
-
- Se sul vostro sistema Φ giα presente un sistema operativo (Windows95,
- Windows NT, OS/2, MacOS, Solaris, FreeBSD, ...) e volete piazzare
- Linux sullo stesso disco, dovrete ripartizionarlo. Debian richiede
- delle partizioni riservate sul disco fisso, non pu≥ essere installata
- su partizioni Windows o MacOS. Si potrebbero invece condividere
- alcune partizioni con altri sistemi Linux, ma tale questione non verrα
- affrontata in questo documento. Come minimo avrete bisogno di una
- partizione dedicata per la root di Debian.
-
- In generale, modificare una partizione che contiene giα un file system
- distruggerα qualsiasi informazioni preesistente. Perci≥ dovreste
- sempre fare il backup prima di procedere a qualunque
- ripartizionamento. Continuando ad usare l'analogia della casa,
- probabilmente farete bene a spostare fuori mano tutti i mobili prima
- di procedere alla demolizione e ricostruzione di un muro, altrimenti
- rischiereste di distruggerli. Per fortuna c'Φ un'alternativa per
- alcuni utenti, consultate Sezione 3.5.1.1, `Ripartizionare senza
- perdite di dati partendo da DOS, Win-32 o OS/2'.
-
- Se la vostra macchina ha pi∙ di un disco fisso, potreste voler
- dedicarne uno completamente a Debian. In tal caso non avrete bisogno
- di partizionare tale disco prima di avviare il sistema
- d'installazione, l'installer comprende un programma di partizionamento
- che pu≥ svolgere tranquillamente tale compito.
-
- Anche nel caso in cui la vostra macchina abbia un solo disco fisso, se
- volete rimpiazzare completamente l'attuale sistema operativo con
- Debian GNU/Linux potete aspettare e partizionare il disco come parte
- del processo d'installazione (Capitolo 6, `Partizionare per Debian'),
- dopo aver avviato il sistema d'installazione. Comunque tutto questo
- funziona solo se avete programmato di fare il boot del sistema di
- installazione da dischetti, CD-ROM o file su una macchina connessa in
- rete. Considerate infatti che se fate il boot da file posti su un
- disco fisso per poi andare a partizionarlo durante il processo
- d'installazione (cancellando in tal modo i file di boot), farete
- meglio a sperare che l'installazione vada a buon fine al primo colpo.
- In questa situazione come minimo dovreste avere dei sistemi
- alternativi per rimettere eventualmente in sesto la vostra macchina,
- come ad esempio i dischetti o i CD d'installazione del sistema
- operativo originario.
-
- Anche nel caso in cui la macchina sia giα dotata di pi∙ d'una
- partizione e si possa ottenere lo spazio sufficiente cancellando e
- rimpiazzando una o pi∙ di esse, potreste aspettare ed usare il
- programma di partizionamento dell'installer Debian. Dovreste comunque
- dare una letta a quanto segue, perchΘ ci potrebbero essere delle
- circostanze particolari, come l'ordine delle partizioni esistenti
- all'interno della mappa delle partizioni, che vi costringerebbero
- comunque a ripartizionare il disco prima di procedere
- all'installazione.
-
- In tutti gli altri casi, avrete bisogno di partizionare il vostro
- disco fisso prima di iniziare l'installazione, per creare spazio per
- Debian. Se alcune delle partizioni serviranno ad altri sistemi
- operativi, dovreste crearle usando i programmi di partizionamento del
- sistema operativo nativo. Vi raccomandiamo di _non tentare_ di creare
- partizioni Linux Debian usando i programmi di un altro sistema
- operativo. Piuttosto dovreste creare solo la partizione (o le
- partizioni) che vorrete riservare al sistema nativo.
-
- Se attualmente avete un solo disco fisso con una sola partizione (una
- situazione comune nei desktop) e volete un sistema ad avvio multiplo
- con il sistema operativo nativo e Debian, dovrete:
-
- 1. Fare il backup di qualunque file utile presente nel sistema.
-
- 2. Fare il boot dai supporti di installazione del sistema operativo
- nativo, ad esempio CD-ROM o dischetti.
-
- 3. Usare i tool nativi di partizionamento per creare le partizioni
- per il sistema nativo. Lasciare una partizione segnaposto o
- dello spazio libero per Debian GNU/Linux.
-
- 4. Installare il sistema operativo nativo nella sua nuova
- partizione.
-
- 5. Fare il boot nel s.o. nativo per verificare che sia tutto a
- posto e scaricare i file di boot dell'installer Debian.
-
- 6. Fare il boot dell'installer Debian per continuare a installare
- Debian.
-
- Le sezioni seguenti contengono informazioni su come partizionare il
- disco fisso dal sistema operativo nativo prima dell'installazione.
-
- 3.5.1. Partizionare da DOS o Windows
- ------------------------------------
-
- Se state manipolando partizioni FAT o NTFS esistenti, si raccomanda di
- usare lo schema che segue, oppure di farlo con programmi nativi
- Windows o DOS. A parte ci≥, non Φ per nulla necessario partizionare
- da DOS o Windows: i programmi di partizionamento Linux serviranno
- egregiamente allo scopo.
-
- Se per≥ avete un disco IDE di grandi dimensioni e non state usando
- l'indirizzamento LBA, driver addizionali (forniti a volte dai
- costruttori) o, infine, un BIOS recente (successivo al 1998) che
- supporta le estensioni per l'accesso ai dischi di grandi dimensioni,
- allora dovrete fare molta attenzione a dove posizionare la partizione
- di boot Debian. In tali casi la partizione di boot dovrα infatti
- trovarsi entro i primi 1024 cilindri del vostro disco (di solito sono
- circa 524 MB senza la traduzione del BIOS). Ci≥ potrebbe implicare lo
- spostamento di una partizione FAT o NTFS esistente.
-
- 3.5.1.1. Ripartizionare senza perdite di dati partendo da DOS, Win-32 o
- OS/2
- ----------------------------------------------------------------------------
-
- Uno dei casi d'installazione pi∙ comuni Φ partire da un sistema che
- contiene giα DOS (incluso Windows 3.1), Win32 (Windows 95, 98, NT) o
- OS/2 ed aggiungere Debian sullo stesso disco, senza distruggere il
- sistema esistente. Come spiegato in Sezione 6.1, `Decidere le
- partizioni Debian e le loro dimensioni', diminuire le dimensioni di
- una partizione esistente quasi sicuramente danneggerα i dati ivi
- contenuti, a meno che non si prendano certe precauzioni. Il metodo
- qui descritto, anche se non garantisce la protezione assoluta dei
- vostri dati, funziona estremamente bene nella pratica. Come
- precauzione dovreste _fare un backup_.
-
- Prima di proseguire, dovreste aver deciso innanzitutto come
- suddividere il disco. Il metodo descritto in questa sezione
- suddividerα solamente in due una partizione. Una conterrα il S.O.
- originale, l'altra potrα venir usata per Debian. Durante
- l'installazione di Debian potrete scegliere di usare la porzione del
- disco riservata a Debian a vostra discrezione, come partizione di swap
- o come file system.
-
- L'idea di fondo Φ spostare tutti i dati presenti nella partizione al
- suo inizio prima di cambiare le dimensioni della partizione, in modo
- che non venga perso nulla. E` importante evitare operazioni che
- coinvolgano il disco tra lo spostamento dei dati e il
- ripartizionamento, per minimizzare la possibilitα che un file venga
- scritto vicino alla fine della partizione, dato che questo
- diminuirebbe lo spazio libero che potete ricavare da essa.
-
- La prima cosa che vi serve Φ una copia di `fips', ottenibile dalla
- directory `tools/' del mirror Debian a voi pi∙ vicino. Decomprimete
- l'archivio e copiate i file `RESTORRB.EXE', `FIPS.EXE' e `ERRORS.TXT'
- su un dischetto avviabile. Il dischetto pu≥ essere reso avviabile
- usando il comando `sys a:' sotto DOS. `Fips' Φ corredato da ottima
- documentazione, cui sarebbe meglio dare un'occhiata. E`
- indispensabile leggerla se utilizzate un driver per la compressione
- del disco o un disk manager. Create il dischetto e leggete la
- documentazione _prima_ di deframmentare il disco.
-
- Il passo successivo Φ spostare tutti i dati all'inizio della
- partizione; `defrag', incluso in DOS 6.0 e successivi, pu≥ farlo con
- facilitα. Nella documentazione di `fips' troverete un elenco di altri
- programmi in grado di svolgere questa operazione. Attenzione: se
- usate Windows 95 dovrete lanciare `defrag' da l∞ e non da DOS, dato
- che DOS non lavora correttamente con VFAT, usata da Windows 95 e
- successivi in quanto supporta i nomi di file lunghi.
-
- Dopo aver eseguito la deframmentazione (che pu≥ richiedere parecchio
- tempo con un disco di grandi dimensioni), riavviate la macchina con il
- dischetto che avete creato in precedenza, contenente `fips', inserito
- nel lettore. Digitate semplicemente `a:\fips' e seguite le
- istruzioni.
-
- Ci sono molti altri programmi per la gestione delle partizioni che
- possono servire allo scopo ove `fips' non facesse al caso vostro.
-
- 3.5.1.2. Partizionare per l'uso in DOS
- --------------------------------------
-
- Se state partizionando dischi DOS o modificando le dimensioni di
- partizioni DOS con programmi Linux, sappiate che molti hanno avuto
- problemi a lavorare con le partizioni FAT ottenute. Per esempio, sono
- stati riportati peggioramenti delle prestazioni, problemi con
- `scandisk' o altri errori misteriosi in DOS o Windows.
-
- Apparentemente, ogni volta che si crea o si ridimensiona una
- partizione che verrα usata in DOS Φ buona idea riempire di zero alcuni
- settori iniziali. Fatelo da Linux, prima di lanciare il comando DOS
- `format', con:
-
- dd if=/dev/zero of=/dev/hdXX bs=512 count=4
-
-
- 3.6. Configurazione di hardware e sistema operativo prima
- dell'installazione
- ----------------------------------------------------------------------------
-
- Questa sezione vi guiderα attraverso la riconfigurazione dell'hardware
- che in alcuni casi potreste aver bisogno di effettuare prima di
- installare Debian. Generalmente si tratta di controllare e, nel caso,
- di modificare le impostazioni del firmware del vostro sistema. Il
- firmware Φ il software essenziale usato dall'hardware. Ne viene fatto
- un utilizzo critico durante il processo di bootstrap (che segue
- l'accensione). Verranno anche evidenziati problemi noti con hardware
- particolare che potrebbero incidere sull'affidabilitα di Debian
- GNU/Linux.
-
- 3.6.1. Invocare il men∙ di configurazione del BIOS
- --------------------------------------------------
-
- Il BIOS fornisce le funzioni di base necessarie al boot della vostra
- macchina e permette al vostro sistema operativo di accedere
- all'hardware. Il vostro sistema probabilmente Φ dotato di un apposito
- men∙ di configurazione del BIOS. Prima di iniziare l'installazione,
- _dovete_ assicurarvi che il vostro BIOS sia configurato correttamente,
- non farlo potrebbe causare crash intermittenti o l'impossibilitα di
- installare Debian.
-
- Il resto della sezione Φ copiato dalla PC Hardware FAQ
- (http://www.faqs.org/faqs/pc-hardware-faq/part1/), precisamente dalla
- risposta a una domanda su come entrare nel men∙ di configurazione del
- CMOS. Il modo per accedere al men∙ di configurazione del BIOS (o
- CMOS) dipende dal fabbricante:
-
- [From: burnesa@cat.com (Shaun Burnet)]
-
- AMI BIOS
- Premete il tasto _Canc_ durante il POST ("power on self test")
- [fase di test successiva all'accensione della macchina NdT]
-
- Award BIOS
- Premete _Ctrl-Alt-Esc_ o il tasto _Canc_ durante il POST
-
- DTK BIOS
- Premete il tasto _Esc_ durante il POST
-
- IBM PS/2 BIOS
- Premete _Ctrl-Alt-Ins_ dopo _Ctrl-Alt-Canc_
-
- Phoenix BIOS
- Premete _Ctrl-Alt-Esc_, _Ctrl-Alt-S_ o _F1_
-
- Informazioni su come invocare altre routine BIOS possono essere
- trovate in
- http://www.tldp.org/HOWTO/mini/Hard-Disk-Upgrade/install.html.
-
- Alcune macchine Intel x86 non hanno un men∙ di configurazione del CMOS
- nel BIOS. Richiedono invece di lanciare un programma apposito di
- configurazione. Se non avete i dischetti di installazione o di
- diagnostica della vostra macchina, potete provare con un programma
- shareware o freeware. Provate a cercare in
- ftp://ftp.simtel.net/pub/simtelnet/msdos/.
-
- 3.6.2. Selezione del dispositivo di boot
- ----------------------------------------
-
- Molti men∙ di configurazione del BIOS permettono di scegliere il
- dispositivo da cui verrα fatto il bootstrap del sistema. Modificate
- le impostazioni affinchΘ venga cercato un sistema operativo avviabile
- prima su `A:' (il primo lettore di dischetti), quindi opzionalmente
- sul primo lettore CD-ROM (pu≥ darsi figuri come `D:' o `E:'), infine
- sul primo disco fisso, `C:'. Tali impostazioni vi permetteranno di
- fare il boot da un dischetto o da un CD-ROM, i due modi pi∙ comuni per
- installare Debian.
-
- Se avete un controller SCSI recente e un lettore CD collegato ad esso,
- dovreste essere in grado di fare il boot da CD-ROM. Tutto ci≥ che
- dovete fare Φ abilitare il boot da CD nel BIOS del vostro controller
- SCSI. Inoltre dovete accertarvi di essere in grado di fare il boot da
- un dischetto, cosa che potete configurare nel BIOS del PC.
-
- 3.6.2.1. Impostazioni del CD-ROM
- --------------------------------
-
- Alcuni BIOS (ad esempio quelli Award) permettono di impostare
- automaticamente la velocitα del lettore CD. Dovreste evitare di farlo
- e impostare piuttosto, per dire, la velocitα pi∙ bassa; se ottenete
- messaggi d'errore `seek failed' il problema potrebbe nascere da
- questo.
-
- 3.6.2.2. Memoria estesa contro memoria espansa
- ----------------------------------------------
-
- Se il vostro sistema fornisce sia memoria es_te_sa che es_pan_sa,
- impostatelo in modo che ci sia quanta pi∙ memoria estesa e quanta meno
- memoria espansa possibile. Linux infatti richiede la prima e non Φ in
- grado di usare la seconda.
-
- 3.6.2.3. Protezione dai virus
- -----------------------------
-
- Disabilitate qualunque funzionalitα di protezione dai virus fornisca
- il vostro BIOS. Se avete una scheda di protezione dai virus o altro
- hardware speciale, assicuratevi che sia disabilitato o rimuovetelo
- fisicamente mentre utilizzate GNU/Linux, dato che non sono
- compatibili. Per giunta, grazie ai permessi sul file system e alla
- memoria protetta del kernel, i virus su Linux in pratica non
- esistono.[1]
-
- [1] Dopo l'installazione potrete abilitare la protezione del Boot Sector,
- se volete. La cosa non offre alcuna sicurezza aggiuntiva in Linux, ma
- se usate anche Windows potrebbe prevenire una catastrofe. Dopo aver
- installato il boot manager non c'Φ alcun motivo di andare a toccare il
- Master Boot Record (MBR).
-
- 3.6.2.4. La RAM Shadow
- ----------------------
-
- La vostra scheda madre potrebbe supportare la _RAM shadow_ o il
- caching del BIOS, in tal caso potreste vedere delle opzioni tipo
- "Video BIOS Shadow", "C800-CBFF Shadow" ecc. _Disabilitate_ tutte le
- impostazioni relative alla RAM shadow: viene usata per accelerare
- l'accesso alle ROM della scheda madre e di alcuni controller. Linux
- una volta avviato non usa queste ROM, che contengono programmi a 16
- bit, ma il suo software a 32 bit, pi∙ veloce. Disabilitare la RAM
- shadow pu≥ renderne almeno una parte disponibile ai programmi come
- normale memoria. Lasciarla abilitata d'altrocanto pu≥ ostacolare
- l'accesso di Linux ai dispositivi hardware.
-
- 3.6.2.5. Opzioni varie del BIOS cui prestare attenzione
- -------------------------------------------------------
-
- Se il vostro BIOS presenta un'opzione tipo "15-16 MB Memory Hole",
- disabilitatela. Linux si aspetta di trovarci della memoria, se avete
- RAM sufficiente.
-
- Secondo un resoconto, pare ci siano schede madri Intel Endeavor che
- presentano un'opzione chiamata LFB ("Linear Frame Buffer"). Essa ha
- due valori possibili: "Disabled" e "1 Megabyte". Impostatela a "1
- Megabyte". Se disabilitata, il dischetto d'installazione non verrα
- letto correttamente e il sistema si pianterα. Al momento della
- presente stesura non sappiamo cosa accada con questa particolare
- scheda, sappiamo solo che funziona correttamente con tale
- impostazione.
-
- 3.6.2.6. Gestione energetica avanzata ("Advanced Power Management")
- -------------------------------------------------------------------
-
- Se la vostra scheda madre ha il supporto per l'Advanced Power
- Management (APM), configuratelo in modo che esso controlli la gestione
- energetica. Disabilitate le modalitα doze, standby, suspend, nap e
- sleep. Disabilitate inoltre il timer di spegnimento del disco fisso.
- Linux pu≥ assumere il controllo di queste modalitα e fare un lavoro
- migliore del BIOS. Il kernel del sistema operativo presente sui
- dischetti di installazione non fa comunque uso di APM, dato che alcuni
- computer portatili hanno dei problemi con il driver APM di Linux. Una
- volta installato Linux, potrete compilare una versione personalizzata
- del kernel Linux, leggete Sezione 9.5, `Compilazione del kernel' per
- le istruzioni.
-
- 3.6.3. Questioni hardware cui prestare attenzione
- -------------------------------------------------
-
- Molta gente prova a far funzionare a 100 MHz delle CPU a 90 MHz e cose
- del genere. Qualche volta funziona ma, a causa del surriscaldamento e
- di altri fattori, il sistema rischia in realtα di subire danni seri.
- Uno degli autori di questo documento tenne la sua macchina in
- overclock per un anno, poi il sistema inizi≥ ad abortire l'esecuzione
- di `gcc' con un segnale inaspettato durante la compilazione del
- kernel. Ritornare alla velocitα originale della CPU risolse il
- problema.
-
- Il compilatore `gcc' Φ spesso il primo componente che risente di
- moduli di memoria difettosi (o di altri problemi hardware che
- provocano mutazioni non predicibili dei dati), dato che costruisce
- strutture dati enormi, che attraversa ripetutamente. Un errore in
- tali strutture dati provoca l'esecuzione di istruzioni illegali o il
- tentativo di accedere a indirizzi inesistenti. Un indizio Φ l'arresto
- di `gcc' per un segnale inaspettato.
-
- Le schede madri migliori supportano la RAM con paritα e sono in grado
- di accorgersi di un errore in un singolo bit nella RAM.
- Sfortunatamente non hanno modo di correggerlo, perci≥ di solito vanno
- in crash immediatamente dopo aver comunicato l'errore nella RAM.
- Comunque Φ sempre meglio venir avvisati di difetti della memoria
- piuttosto che subire, ignari, inserimenti di errori nei propri dati.
- Perci≥ i sistemi migliori hanno schede madri che supportano la paritα
- e i moduli di memoria a paritα reale, si veda Sezione 2.6.3, `RAM a
- paritα "virtuale", cioΦ falsa'.
-
- Se avete della RAM a paritα reale e la vostra scheda madre Φ in grado
- di gestirla, assicuratevi di abilitare eventuali opzioni del BIOS che
- facciano interrompere il lavoro della scheda madre allorquando rilevi
- un errore di paritα.
-
- 3.6.3.1. L'interruttore Turbo
- -----------------------------
-
- Molti sistemi hanno un pulsante _turbo_ che controlla la velocitα
- della CPU. Usate la velocitα pi∙ alta. Se il vostro BIOS lo
- permette, disabilitate il controllo via software del turbo (o della
- velocitα della CPU) e bloccate il sistema in modalitα alta velocitα.
- Ci Φ stato riferito che, in un caso particolare, Linux durante
- l'autorilevamento pu≥ accidentalmente toccare il controllo software
- del turbo.
-
- 3.6.3.2. Errori dei dischetti con le CPU Cyrix
- ----------------------------------------------
-
- Molti utenti con CPU Cyrix hanno dovuto disabilitare la cache durante
- l'installazione, poichΘ altrimenti ottenevano errori coi dischetti.
- Se dovete farlo, assicuratevi di abilitarla di nuovo quando avrete
- finito, dato che senza di essa il sistema Φ _molto_ pi∙ lento.
-
- Pensiamo che non sia necessariamente un difetto della CPU Cyrix.
- Potrebbe essere qualcosa di risolvibile da Linux. Continueremo a
- studiare il problema. Per chi Φ curioso di conoscere i dettagli
- tecnici, sospettiamo che dipenda dall'invalidazione della cache a
- seguito di un passaggio da codice a 16 bit a codice a 32 bit.
-
- 3.6.3.3. Impostazioni delle periferiche
- ---------------------------------------
-
- Potreste dover modificare alcune impostazioni delle vostre
- periferiche, in alcuni casi via software, tramite men∙ di
- configurazione, in altri tramite ponticelli ("jumper"). Non possiamo
- certo fornire qui informazioni complete su tutti i dispositivi
- hardware esistenti, ma possiamo provare a darvi qualche suggerimento
- utile.
-
- Se avete delle schede che forniscono memoria mappata, la memoria
- dovrebbe essere mappata da qualche parte tra 0xA0000 e 0xFFFFF (da
- 640K a poco sotto 1 megabyte) o a un indirizzo almeno 1 megabyte pi∙
- grande della memoria RAM totale presente sul sistema.
-
- 3.6.3.4. USB keyboards
- ----------------------
-
- If you have no AT-style keyboard and only a USB model, you will need
- to enable legacy AT keyboard emulation in your BIOS setup. Consult
- your mainboard manual and look in the BIOS for "Legacy keyboard
- emulation" or "USB keyboard support" options. It must be enabled in
- order to boot the installation system. If you enabled this option and
- it is working for you, you are fine and can go ahead.
-
- If you cannot find this option, it might be that it is always enabled
- and you can continue. It also might mean that the BIOS does not
- provide any emulation support (bad luck here).
-
- If you find the option and enable it, but the emulation stops working
- soon after the kernel started, then you have bad luck too. You could
- try the "bf2.4" flavor where the kernel should not lock up the legacy
- emulation.
-
- Sometimes, the emulation hangs but it wakes up after few minutes, so
- you could wait some time and try to continue. To fix this behaviour,
- you could load Linux' own drivers for USB keyboards. For this, use
- "modconf" (Step "Configure Device Driver Modules") and load usb-uhci
- or usb-ohci modules.
-
- 3.6.3.5. Cosa fare quando si hanno pi∙ di 64MB di RAM
- -----------------------------------------------------
-
- Il kernel Linux non sempre Φ in grado di scovare quanta memoria RAM Φ
- presente sul sistema. In caso non ci riesca, consultate Sezione 5.1,
- `I parametri di boot'.
-
-
- -------------------------------------------------------------------------------
-
-
- 4. Procurarsi i mezzi per l'installazione del sistema
- -----------------------------------------------------
-
-
- 4.1. Le serie di CD originali Debian GNU/Linux
- ----------------------------------------------
-
- Il modo di gran lunga pi∙ semplice per installare Debian GNU/Linux Φ
- da una serie di CD Debian originali (rif. pagina dei distributori di
- CD (http://www.debian.org/CD/vendors/)). Potete anche scaricare le
- immagini dei CD dal server Debian e crearveli da soli, se avete una
- connessione veloce e un masterizzatore. Se avete una serie di CD
- Debian e la vostra macchina Φ avviabile da CD, potete saltare alla
- sezione Sezione 5.2, `Fare il boot da un CD-ROM'. E` stato fatto un
- grosso lavoro per assicurare che i file necessari nella maggior parte
- dei casi siano presenti sui CD.
-
- Se avete una serie dei CD ma la vostra macchina non supporta il boot
- da CD, potete usare una strategia alternativa (dischetti, disco fisso
- o boot via rete) per il boot dell'installer. Potete comunque trovare
- sui CD i file di cui avrete bisogno per fare il boot con altri mezzi.
- L'archivio Debian accessibile via rete e i CD sono organizzati allo
- stesso modo, perci≥, quando pi∙ avanti verranno indicati i percorsi
- dei file dell'archivio, li potrete trovare nelle stesse directory e
- sottodirectory sui vostri CD.
-
- Una volta avviato, l'installer sarα in grado di ottenere tutti gli
- altri file di cui ha bisogno dai CD.
-
- Se non avete i CD, allora dovrete scaricare i file dell'installer di
- sistema e collocarli sul vostro disco fisso, su dischetti o su un
- elaboratore connesso al vostro, in modo che possano essere usati per
- avviare l'installer.
-
-
- 4.2. Scaricare i file dai mirror Debian
- ---------------------------------------
-
- Quando scaricate dei file da un mirror Debian, assicuratevi di farlo
- in modalitα _binaria_, non in modalitα testo o automatica. E`
- importante replicare esattamente la struttura delle directory che
- trovate sul mirror per creare un "sub-mirror" locale. Non Φ proprio
- necessario farlo se piazzerete tutti i file dell'installazione su
- dischetti, tuttavia rende pi∙ facile trovare i file quando ne avete
- bisogno. Dovreste far partire la vostra struttura di directory locale
- al livello sotto `disks-i386', per esempio:
-
- current/<sub-architecture>/images-1.44/<flavor>/rescue.bin
-
- Non c'Φ bisogno che scarichiate tutti i file presenti sotto tale
- livello, bastano quelli che vi servono davvero (scoprirete quali
- continuando a leggere). Semplicemente date alle directory gli stessi
- nomi che hanno sul mirror e mantenete i file nelle directory giuste.
-
- Se la vostra macchina Φ configurata per decomprimere o decifrare
- automaticamente i file che scaricate, dovrete neutralizzare tale
- funzionalitα quando scaricate i file del sistema d'installazione.
- Verranno decompressi al momento opportuno dall'installer.
- Decomprimerli nel vostro sistema attuale sarebbe uno spreco di tempo e
- spazio. Inoltre se gli archivi compressi originali vengono cancellati
- dal programma di decompressione non saranno disponibili pi∙ tardi,
- quando l'installer ne avrα bisogno.
-
- 4.2.1. Opzioni di installazione
- -------------------------------
-
- I file di cui potrete aver bisogno ricadono in tre categorie:
-
- 1. File necessari ad avviare il sistema d'installazione (per
- esempio, `rescue.bin', `linux.bin' e `root.bin')
-
- 2. File cui dovrα accedere il sistema d'installazione, una volta
- avviato, per poter installare il kernel e i driver di periferica
- (per esempio, `rescue.bin' e `drivers.tgz')
-
- 3. File di installazione del sistema di base (per esempio,
- `basedebs.tar')
-
- Se l'elaboratore ha una connessione Ethernet funzionante e i driver
- della vostra scheda di rete sono tra quelli incorporati nel kernel
- dell'installazione, avrete bisogno dei soli file di avvio del sistema
- d'installazione. L'installer Φ in grado di installare via rete kernel
- e driver con molte delle schede Ethernet pi∙ comuni.
-
- Se avete una scheda per la quale l'installer non ha il supporto
- incorporato, avrete bisogno sia dei file di avvio del sistema
- d'installazione che dei file di installazione del kernel e dei driver
- di periferica.
-
- Se state installando su una macchina priva di connessione di rete, o
- se la connessione di rete Φ PPP (via modem), dovrete recuperare tutti
- e tre i tipi sopracitati di file prima di iniziare l'installazione.
-
- Se non siete sicuri di quali file avete bisogno, intanto iniziate con
- i file di avvio del sistema d'installazione. Se il primo tentativo di
- configurare la rete con l'installer fallisse, vi basterα abbandonare
- l'installazione, procurarvi i file necessari e ricominciare.
-
- 4.2.2. Scegliere l'installazione giusta
- ---------------------------------------
-
- I file di installazione comprendono delle immagini di kernel,
- disponibili in diverse varianti, ognuna delle quali supporta
- differenti tipi di hardware. Le varianti disponibili per Intel x86
- sono:
-
- "vanilla"
- Il pacchetto standard del kernel disponibile in Debian. Include
- quasi tutti i driver supportati da Linux compilati come moduli.
- Ci sono driver per schede di rete, dispositivi SCSI, schede
- audio, Video4Linux ecc. "Vanilla" comprende un dischetto di
- recupero, uno di root e tre dischetti di driver.
-
- "udma100-ext3"
- Molto simile a "vanilla", eccetto che include il supporto per i
- chipset EIDE Promise e Highpoint, usati p.e. sulle schede madri
- pi∙ recenti con chipset VIA. Supporta inoltre alcune nuove
- schede ethernet, non supportate per default nel kernel 2.2.20
- (dal pacchetto `kernel-patch-ethernet-drivers'). Avviandola da
- CD, tale variante carica pure un driver per tastiera USB.
-
- "compact"
- Simile a "vanilla", ma privo di molti dei driver usati con minor
- frequenza (scheda audio, v4l, ecc.). In aggiunta incorpora il
- supporto per parecchie schede di rete Ethernet PCI: NE2000, 3COM
- 3c905, Tulip, Via-Rhine e Intel EtherExpress Pro100. I driver
- incorporati vi permetteranno di sfruttare al meglio la
- funzionalitα di installazione via rete per installare i dischetti
- di driver dalla rete, in tal modo dovrete preparare solo i
- dischetti di root e di recupero. Infine, "compact" supporta
- anche parecchi controller RAID di uso comune: DAC960 e i Compaq
- SMART2. Comprende un dischetto di recupero, uno di root e uno di
- driver.
-
- "idepci"
- Kernel che supporta solo dispositivi IDE e PCI (e un numero
- limitato di dispositivi ISA). Questo kernel dovrebbe venir usato
- in caso i driver SCSI presenti in altre varianti facciano
- incantare all'avvio il sistema (probabilmente a causa di
- conflitti di risorse o per malfunzionamenti di driver/schede
- presenti nel sistema). "Idepci" ha incorporato anche un driver
- per dischetti IDE, in modo da permettervi di effettuare
- l'installazione da dispositivi LS120 o ZIP.
-
- "reiserfs"
- Questa variante permette l'installazione di partizioni ReiserFS,
- compresa la partizione root. Rispetto a "vanilla" sono stati
- rimossi i supporti all'emulazione del coprocessore matematico,
- alle schede audio, joystick, video4linux, bus microchannel, APM,
- ARCnet e altro ancora. E` incluso il supporto ai controller PCI
- SCSI e IDE, come pure a vari controller di rete. Finita
- l'installazione potrete compilare un kernel personalizzato in
- grado di supportare tali dispositivi.
-
- Quantunque si siano definiti sopra quanti dischetti da 1,44 MB
- occupino le diverse varianti, potete nondimeno scegliere metodi di
- installazione differenti.
-
- I file di configurazione del kernel per tali varianti si trovano nelle
- rispettive directory in un file chiamato "kernel-config".
-
- 4.2.3. Dove trovare i file dell'installazione
- ---------------------------------------------
-
- I siti dove potrete trovare i file d'installazione per ciascuna
- variante di i386 sono elencati nell'Appendice e comprendono:
-
- .../current/images-1.20/rescue.bin (../../images-1.20/rescue.bin)
- .../current/images-1.20/safe/rescue.bin
- (../../images-1.20/safe/rescue.bin)
- .../current/images-1.44/rescue.bin (../../images-1.44/rescue.bin)
- .../current/images-1.44/bf2.4/rescue.bin
- (../../images-1.44/bf2.4/rescue.bin)
- .../current/images-1.44/compact/rescue.bin
- (../../images-1.44/compact/rescue.bin)
- .../current/images-1.44/idepci/rescue.bin
- (../../images-1.44/idepci/rescue.bin)
- .../current/images-1.44/safe/rescue.bin
- (../../images-1.44/safe/rescue.bin)
- .../current/images-2.88/rescue.bin (../../images-2.88/rescue.bin)
- .../current/images-2.88/bf2.4/rescue.bin
- (../../images-2.88/bf2.4/rescue.bin)
- .../current/images-2.88/compact/rescue.bin
- (../../images-2.88/compact/rescue.bin)
- .../current/images-2.88/idepci/rescue.bin
- (../../images-2.88/idepci/rescue.bin)
- immagine (del dischetto) di recupero
-
- .../current/images-1.20/root.bin (../../images-1.20/root.bin)
- .../current/images-1.44/root.bin (../../images-1.44/root.bin)
- .../current/images-1.44/compact/root.bin
- (../../images-1.44/compact/root.bin)
- .../current/images-1.44/idepci/root.bin
- (../../images-1.44/idepci/root.bin)
- .../current/images-1.44/bf2.4/root.bin
- (../../images-1.44/bf2.4/root.bin)
- immagine/i (del/i dischetto/i) di root o archivio tar
-
- Sezione 11.2.3.2, `I file del kernel Linux'
- binari del kernel
-
- Sezione 11.2.3.3, `I file dei driver'
- immagini (dei dischetti) dei driver o archivio tar
-
- Sezione 11.2.3.4, `I file di installazione del sistema di base'
- immagini o archivio tar del sistema di base
-
- L'immagine del dischetto di recupero contiene un kernel Linux
- compresso per il boot. Viene usato sia per il boot da dischetto
- (quando trasferito su un dischetto) che come origine del kernel Linux
- quando lo si installa sul sistema. `linux.bin' Φ un binario del
- kernel non compresso. Viene usato per avviare l'installer dal disco
- fisso o da CD-ROM e non Φ necessario per avviare l'installer da
- dischetto.
-
- Fate riferimento a Sezione 4.3, `Creare i dischetti dalle immagini'
- per informazioni importanti sulla corretta creazione dei dischetti
- dalle loro immagini.
-
- L'immagine del dischetto di root contiene un file system compresso su
- ramdisk che viene caricato in memoria una volta avviato l'installer.
-
- I driver di periferica possono essere scaricati come una serie di
- immagini di dischetti o come un archivio tar (`drivers.tgz').
- L'installer avrα bisogno di accedere ai file dei driver durante
- l'installazione. Se avete una partizione su disco o un elaboratore
- connesso in rete accessibile all'installer (si veda pi∙ sotto) vi
- converrα usare l'archivio tar, pi∙ semplice da maneggiare. I file
- delle immagini sono necessari solo se dovete proprio installare i
- driver da dischetti.
-
- Mentre scaricate i file, dovreste fare attenzione anche al tipo di
- file system su cui andate a copiarli, a meno che non intendiate usare
- i dischetti per il kernel e i driver. L'installer pu≥ leggere i file
- da vari tipi di file system, inclusi FAT, HFS, ext2fs e Minix. Se
- scaricate i file su un file system *nix, scegliete quelli pi∙ grandi
- possibili dall'archivio (non quelli spezzettati per i dischetti NdT).
-
- L'installer _non Φ in grado_ di accedere a file contenuti in un file
- system NTFS, dovrete caricare il driver appropriato.
-
- Oltre ai file sopracitati, avrete bisogno di
- .../current/dosutils/loadlin.exe (../../dosutils/loadlin.exe) (si veda
- Sezione 11.2.3.1, `File per il boot iniziale del sistema').
-
-
- 4.3. Creare i dischetti dalle immagini
- --------------------------------------
-
- I dischetti avviabili vengono comunemente usati per fare il boot
- dell'installer su macchine con un lettore per dischetti. Sulla
- maggior parte dei sistemi potrete usare i dischetti anche per
- l'installazione del kernel e dei suoi moduli.
-
- Le immagini di dischetto sono file che racchiudono i contenuti
- completi di un dischetto in formato _raw_. Le immagini, ad esempio
- `rescue.bin', non possono essere semplicemente copiate su dischetti.
- E` necessario un programma speciale per scriverle sui dischetti in
- modo _raw_, dato che si tratta di rappresentazioni grezze del
- dischetto. Serve quindi fare una copia _per settori_ dei dati dal
- file al dischetto.
-
- Ci sono diverse tecniche per creare i dischetti a partire dalle
- immagini, a seconda della piattaforma. Questa sezione descrive come
- farlo sulle diverse piattaforme.
-
- Indipendentemente dal metodo che userete per creare i dischetti,
- dovreste ricordarvi di far scattare la linguetta che blocca l'accesso
- in scrittura una volta finito il lavoro, per garantirvi che non
- vengano inavvertitamente sovrascritti.
-
- 4.3.1. Scrivere le immagini su un sistema Linux o Unix
- ------------------------------------------------------
-
- Per scrivere su dischetti i file immagine probabilmente vi servirα
- avere accesso come root al sistema. Mettete un dischetto vuoto e non
- danneggiato nel lettore, quindi usate il comando:
-
- dd if=<file> of=/dev/fd0 bs=1024 conv=sync ; sync
-
- dove <file> Φ una delle immagini. `/dev/fd0' Φ il nome comunemente
- usato per il device dei dischetti, ma potrebbe essere diverso sulla
- vostra workstation (su Solaris Φ `/dev/fd/0'). Il comando potrebbe
- restituire il prompt prima che Unix abbia finito la scrittura, quindi
- fate attenzione alla spia d'uso sul lettore: assicuratevi che sia
- spenta e che il dischetto non sia pi∙ in rotazione prima di rimuoverlo
- dal lettore. Su alcuni sistemi dovrete lanciare un comando per
- espellere il dischetto dal lettore (su Solaris usate `eject',
- consultate la pagina di man).
-
- Alcuni sistemi tentano di montare in automatico un dischetto appena
- inserito nel lettore. Potreste dover disabilitare tale funzionalitα
- affinchΘ il sistema vi permetta di scrivere su un dischetto in modo
- _raw_. Sfortunatamente i modi per farlo variano a seconda del sistema
- operativo. Su Solaris dovrete aggirare l'ostacolo costituito dal
- Volume Management per ottenere accesso raw al dischetto. Per prima
- cosa assicuratevi che il dischetto sia automontato (usando `volcheck'
- o il comando equivalente nel file manager). Quindi usate `dd' come
- nell'esempio riportato sopra, rimpiazzando `/dev/fd0' con
- `/vol/rdsk/<nome_dischetto>', dove <nome_dischetto> Φ il nome dato al
- dischetto alla sua formattazione (i dischetti senza nome di solito
- prendono il nome `unnamed_floppy'). Su altri sistemi, chiedete
- all'amministratore.
-
- 4.3.2. Scrivere le immagini su DOS, Windows o OS/2
- --------------------------------------------------
-
- Se avete accesso a una macchina i386, potete usare uno dei programmi
- seguenti per copiare immagini su dischetti.
-
- Sotto MS-DOS si possono usare FDVOL, WrtDsk o RaWrite3.
-
- http://www.minix-vmd.org/pub/Minix-vmd/dosutil/
-
- Per usare tali programmi, assicuratevi innanzitutto di aver fatto il
- boot in DOS, non Φ assolutamente garantito che funzionino
- correttamente da una finestra DOS sotto Windows o lanciandoli con un
- doppio clic da Windows Explorer. Per fare il boot in DOS, vi basterα
- premere _F8_ durante il boot.
-
- NTRawrite Φ un tentativo di creare una versione aggiornata di
- Rawrite/Rawrite3 utilizzabile senza problemi sotto WinNT, Win2K e
- Win95/98.
-
- http://sourceforge.net/projects/ntrawrite/
-
- 4.3.3. Modificare il dischetto di recupero per il supporto alle lingue
- ----------------------------------------------------------------------
-
- I messaggi visualizzati dal dischetto di recupero (prima del
- caricamento del kernel) possono venir presentati nella vostra lingua
- madre. Per farlo, nel caso non parliate inglese, dopo aver scritto
- l'immagine sul dischetto dovrete copiarci gli appositi file dei
- messaggi ed un font. Per chi usa MS-DOS e Windows c'Φ un file batch,
- `setlang.bat', nella directory `dosutils', che lo fa. Andate nella
- directory (con `cd c:\debian\dosutils' da un prompt dos) e date
- `setlang <lang>', dove <lang> Φ un codice di due lettere minuscole per
- la vostra lingua, ad esempio `setlang it' per l'italiano. Attualmente
- sono disponibili i seguenti codici:
-
- ca cs da de eo es fi fr gl hr hu it ko ja pl pt ru sk sv tr zh_CN
-
- Badate che le descrizioni in questo manuale danno per scontato che
- utilizziate un'installazione italiana, altrimenti il nome dei menu e
- dei pulsanti saranno diversi da ci≥ che vedrete effettivamente sullo
- schermo.
-
-
- 4.4. Preparare i file per il boot da disco fisso
- ------------------------------------------------
-
- L'installer pu≥ essere avviato usando i file di boot collocati su una
- partizione esistente del disco fisso, lanciandolo da un altro sistema
- operativo o invocando un boot loader direttamente dal BIOS.
-
- Non Φ possibile fare il boot dell'installer da file collocati su un
- file system NTFS.
-
-
- 4.5. Preparare i file per il boot via rete con TFTP
- ---------------------------------------------------
-
- Se la vostra macchina Φ connessa a una rete locale, potrete effettuare
- il boot da un'altra macchina via rete, usando TFTP. Se avete
- intenzione di avviare il sistema d'installazione da un'altra macchina,
- i file di boot dovranno essere collocati in determinate posizioni su
- di essa e dovrα essere configurata per supportare il boot della vostra
- specifica macchina.
-
- Dovrete configurare un server RARP, un server BOOTP o un server DHCP ,
- come pure uno TFTP.
-
- Il "Reverse Address Resolution Protocol" (RARP) costituisce un modo
- per dire al vostro client quale indirizzo IP usare. In alternativa
- potete servirvi del protocollo BOOTP. BOOTP Φ un protocollo IP che
- informa un host del suo indirizzo IP e di dove ottenere un'immagine di
- boot sulla rete. DHCP ("Dynamic Host Configuration Protocol") Φ
- un'estensione di BOOTP, pi∙ flessibile e compatibile all'indietro con
- quest'ultimo. Alcuni sistemi possono essere configurati solo via
- DHCP.
-
- TFTP ("Trivial File Transfer Protocol") viene usato per passare
- l'immagine di boot al client. In teoria pu≥ venir usato un qualsiasi
- server che implementi tale protocollo, su qualsiasi piattaforma.
- Negli esempi di questa sezione forniremo i comandi per SunOS 4.x,
- SunOS 5.x (cioΦ Solaris) e GNU/Linux.
-
- 4.5.1. Configurare il server RARP
- ---------------------------------
-
- Per configurare RARP, dovete conoscere l'indirizzo Ethernet del client
- (cioΦ l'indirizzo MAC). Se non avete tale informazione, potete fare
- il boot nel modo "Rescue" (p.e. dal dischetto di recupero) e usare il
- comando `/sbin/ifconfig eth0'.
-
- Sotto GNU/Linux avrete bisogno di riempire la tabella RARP del kernel.
- Per farlo date:
-
- /sbin/rarp -s <client-hostname> <client-enet-addr>
- /usr/sbin/arp -s <client-ip> <client-enet-addr>
-
- Se ottenete `SIOCSRARP: Invalid argument' dovete con ogni probabilitα
- caricare il modulo rarp del kernel o ricompilare il kernel con il
- supporto RARP. Provate a dare `modprobe rarp' e poi ritentate con il
- comando rarp.
-
- Sotto SunOS, dovete assicurarvi che l'indirizzo Ethernet hardware del
- client sia elencato nel database "ethers" (tramite il file
- `/etc/ethers' o via NIS/NIS+) e nel database "hosts". Quindi dovete
- far partire il demone RARP. In SunOS 4, come root date il comando:
- `/usr/etc/rarpd -a'; in SunOS 5 date invece `/usr/sbin/rarpd -a'.
-
- 4.5.2. Configurare il server BOOTP
- ----------------------------------
-
- Ci sono due server BOOTP disponibili per GNU/Linux, uno Φ bootpd CMU,
- l'altro Φ in realtα un server DHCP, dhcpd ISC. Sono inclusi
- rispettivamente nei pacchetti debian `bootp' e `dhcp'.
-
- Per usare bootpd CMU, dovete prima decommentare (o aggiungere) la
- relativa riga in `/etc/inetd.conf'. Su Debian GNU/Linux potete dare
- `update-inetd --enable bootps', quindi `/etc/init.d/inetd reload' per
- farlo. A parte ci≥, la riga in questione dovrebbe essere una cosa del
- genere:
-
- bootps dgram udp wait root /usr/sbin/bootpd bootpd -i -t 120
-
- Ora dovrete creare un file `/etc/bootptab'. Questo file ha lo stesso,
- ben noto e criptico, tipo di formato dei cari vecchi file BSD
- printcap(5), termcap(5) e disktab(5). Consultate la pagina di man
- bootptab(5) per maggiori informazioni. Per usare bootpd CMU, avete
- bisogno si conoscere l'indirizzo hardware (MAC) del client. Ecco un
- file `/etc/bootptab' di esempio:
-
- client:\
- hd=/tftpboot:\
- bf=tftpboot.img:\
- ip=192.168.1.90:\
- sm=255.255.255.0:\
- sa=192.168.1.1:\
- ha=0123456789AB:
-
- Dovrete come minimo modificare l'opzione "ha", che specifica
- l'indirizzo hardware del client. L'opzione "bf" specifica il file che
- il client deve recuperare via TFTP. Consultate Sezione 4.5.5,
- `Disporre le immagini TFTP al loro posto' per maggiori dettagli.
-
- Per contrasto, configurare BOOTP con `dhcpd' ISC Φ davvero semplice,
- poichΘ esso tratta i client BOOTP come fossero dei clienti DHCP un po'
- speciali. Alcune architetture richiedono una configurazione complessa
- per avviare i client via BOOTP. Se Φ il vostro caso, leggete la
- sezione Sezione 4.5.3, `Configurare il server DHCP'. Altrimenti
- potrete cavarvela semplicemente aggiungendo la direttiva `allow bootp'
- al blocco di configurazione per la sottorete cui appartiene il client
- e riavviando `dhcpd' con `/etc/init.d/dhcpd restart'.
-
- 4.5.3. Configurare il server DHCP
- ---------------------------------
-
- Alla stesura del documento, c'Φ un solo server DHCP libero, vale a
- dire `dhcpd' ISC. E` disponibile in Debian GNU/Linux, nel pacchetto
- `dhcp'. Ecco un esempio, semplice, del suo file di configurazione (di
- solito `/etc/dhcpd.conf'):
-
- option domain-name "esempio.com";
- option domain-name-servers ns1.esempio.com;
- option subnet-mask 255.255.255.0;
- default-lease-time 600;
- max-lease-time 7200;
- server-name "nome_del_server";
-
- subnet 192.168.1.0 netmask 255.255.255.0 {
- range 192.168.1.200 192.168.1.253;
- option routers 192.168.1.1;
- }
-
- host clientname {
- filename "/tftpboot/tftpboot.img";
- server-name "nome_del_server";
- next-server nome_del_server;
- hardware ethernet 01:23:45:67:89:AB;
- fixed-address 192.168.1.90;
- }
-
- In questo esempio c'Φ solo un server, "nome_del_server", che fa tutto
- il lavoro: DHCP, server, server TFTP e gateway di rete. Dovrete quasi
- sicuramente modificare le opzioni domain-name, come pure il nome del
- server e l'indirizzo hardware del client. L'opzione filename dovrebbe
- contenere il nome del file che verrα recuperato via TFTP. Una volta
- ritoccato il file di configurazione di dhcpd, riavviatelo con
- `/etc/init.d/dhcpd restart'.
-
- 4.5.4. Abilitare il server TFTP
- -------------------------------
-
- Per poter utilizzare il server TFTP, dovrete per prima cosa
- assicurarvi che `tftpd' sia abilitato, di solito tramite la presenza
- della riga seguente in `/etc/inetd.conf':
-
- tftp dgram udp wait root /usr/etc/in.tftpd in.tftpd /tftpboot
-
- Date un'occhiata al file e annotatevi la directory usata come
- argomento di `in.tftpd', ne avrete bisogno pi∙ avanti. L'argomento
- `-l' abilita su alcune versioni di `in.tftpd' la registrazione di
- tutte le richieste nei log di sistema, cosa utile nella diagnosi di
- eventuali errori nel boot. Se avete dovuto modificare
- `/etc/inetd.conf', dovrete notificare l'avvenuta modifica del file al
- processo `inetd' in esecuzione. Su una macchina Debian eseguite
- `/etc/init.d/netbase reload' (per potato/2.2 e sistemi pi∙ recenti
- usate `/etc/init.d/inetd reload'). Su altre macchine scoprite l'ID
- del processo `inetd' ed eseguite `kill -HUP <inetd-pid>'.
-
- 4.5.5. Disporre le immagini TFTP al loro posto
- ----------------------------------------------
-
- A questo punto, collocate l'immagine di boot TFTP che vi serve,
- secondo quanto indicato in Sezione 11.2.3, `Descrizione dei file del
- sistema di installazione', nella directory appropriata per `tftpd'.
- In genere si tratterα di `/tftpboot'. Dovrete creare un link da tale
- file a quello che `tftpd' userα per fare il boot di un particolare
- client. Sfortunatamente il nome del file Φ deciso dal client TFTP e
- non ci sono standard veri e propri.
-
- Spesso il file che il client TFTP andrα a cercare sarα
- <ip-del-client-in-esadecimalearchitettura-del-client>. Per calcolare
- <ip-del-client-in-esadecimale>, prendete ciascun byte dell'indirizzo
- IP del client e traducetelo in notazione esadecimale. Potete
- eventualmente usare il programma `bc' allo scopo. Per prima cosa date
- il comando `obase=16' per impostare l'output in esadecimale, quindi
- introducete i singoli numeri che compongono l'IP del client uno alla
- volta. Per quanto riguarda <architettura-del-client>, sperimentate
- alcuni valori.
-
- Una volta determinato il nome, create il link in questo modo: `ln
- /boot/tftpboot.img /boot/<nome-del-file>'.
-
- _NOT YET WRITTEN_
-
- 4.5.6. Installare con TFTP e NFS Root
- -------------------------------------
-
- E` prossimo a "Installazione TFTP per sistemi con poca memoria" perchΘ
- rispetto a questo non volete pi∙ caricare il disco RAM ma fare il boot
- dal file system nfs-root appena creato. Dovete quindi rimpiazzare il
- link simbolico all'immagine tftpboot con un link simbolico
- all'immagine del kernel (p.e. linux-a.out). La mia esperienza di
- boot via rete Φ basata esclusivamente su RARP/TFTP, che richiede che
- tutti i demoni si trovino sullo stesso server (la workstation sparc
- invia una richiesta tftp al server in seguito all risposta che
- quest'ultimo ha dato a una sua richiesta rarp). In ogni caso, Linux
- supporta anche il protocollo BOOTP, ma non so come vada configurato
- :-(( Serve che sia documentato in questo manuale?
-
- Per fare il boot della macchina client, andate a Sezione 5.5, `Fare il
- boot da TFTP'.
-
-
- 4.6. Installazioni automatiche
- ------------------------------
-
- Per installazioni multiple Φ possibile usare `FAI' ("Fully Automatic
- Installation", Installazione Completamente Automatizzata). Il
- pacchetto Debian `fai' dev'essere installato su un elaboratore,
- chiamato server di installazione. Indi tutti i client d'installazione
- effettuano il boot tramite scheda di rete o dischetto e
- automaticamente installano Debian sui dischi locali.
-
-
- -------------------------------------------------------------------------------
-
-
- 5. Avvio del sistema di installazione
- -------------------------------------
-
- Lasciando perdere le limitazioni di sistemi specifici, in generale
- potrete avviare il sistema d'installazione da un CD-ROM Debian
- GNU/Linux da dischetti, da una partizione su un disco fisso o da
- un'altra macchina via rete locale.
-
-
- 5.1. I parametri di boot
- ------------------------
-
- I parametri di boot sono in realtα parametri del kernel, usati in
- genere per assicurarsi che le periferiche vengano gestite
- correttamente. Nella maggior parte dei casi il kernel pu≥ rilevare da
- solo le informazioni necessarie sulle periferiche del vostro sistema,
- ma in alcuni casi dovrete aiutarlo un pochino.
-
- Se state facendo il boot dal dischetto di recupero o dal CD-ROM vi
- verrα presentato il prompt di boot, `boot:'. Potete trovare i
- particolari sull'uso dei parametri di boot con il dischetto di
- recupero in Sezione 5.3, `Fare il boot da dischetti'. Se state
- facendo il boot da un sistema operativo esistente, dovrete usare mezzi
- diversi. Ad esempio, se state installando da DOS potete modificare il
- file `install.bat' con un qualsiasi editor di testo.
-
- Informazioni complete sui parametri di boot si trovano nel Linux
- BootPrompt HOWTO (http://www.tldp.org/HOWTO/BootPrompt-HOWTO.html);
- questa sezione contiene solo accenni ai parametri pi∙ importanti.
-
- Se Φ questa la prima volta che state avviando il sistema, provate con
- i parametri di boot di default (cioΦ non tentate di impostare
- alcunchΘ) e state a vedere se funziona correttamente, come
- probabilmente accadrα. In caso ci≥ non accada, potrete riavviare il
- sistema pi∙ avanti e cercare i parametri adatti ad informare il
- sistema dell'hardware presente.
-
- All'avvio del kernel dovrebbe apparire un messaggio `Memory:
- <avail>k/<totale>k available', quasi all'inizio del processo; <totale>
- dovrebbe corrispondere alla RAM totale in kilobyte. Se non Φ cos∞,
- dovrete usare il parametro `mem=<ram>', dove <ram> Φ la quantitα di
- RAM, seguita da "k" per i kilobyte o "m"' per i megabyte. Ad esempio,
- sia `mem=65536k' che `mem=64m' stanno per 64 MB di RAM.
-
- Alcuni sistemi hanno dischetti con i "DCL invertiti". Se ottenete
- errori in lettura, anche se sapete che il dischetto Φ buono, provate
- ad usare il parametro `floppy=thinkpad'.
-
- Su alcuni sistemi, ad esempio IBM PS/1 o ValuePoint (che hanno dischi
- ST-506), il disco IDE potrebbe non essere riconosciuto correttamente.
- Anche in questo caso provate prima senza parametri per vedere se il
- disco IDE viene riconosciuto correttamente. In caso non succeda,
- stabilite la geometria del disco (cilindri, testine e settori) e
- passate il parametro `hd=<cilindri>,<testine>,<settori>'.
-
- Se avete un monitor monocromatico usate l'argomento di boot `mono',
- altrimenti l'installazione per default userebbe i colori.
-
- Se state facendo il boot con una console seriale, in genere il kernel
- lo rileverα da sΘ. Se avete una scheda video (framebuffer) ed anche
- una tastiera collegati all'elaboratore che volete avviare dalla
- console seriale, dovrete passare al kernel l'argomento
- `console=<device>', dove <device> Φ il dispositivo seriale, di solito
- una cosa tipo "ttyS0".
-
- Ripetiamo ancora una volta che tutti i dettagli sui parametri di boot
- si possono trovare nel Linux BootPrompt HOWTO
- (http://www.tldp.org/HOWTO/BootPrompt-HOWTO.html), compresi
- suggerimenti per hardware esotico. Le soluzioni di alcuni grattacapi
- comuni si trovano pi∙ sotto, in Sezione 5.6, `Risolvere eventuali
- problemi del processo d'installazione'.
-
- 5.1.1. Argomenti per `dbootstrap'
- ---------------------------------
-
- Il sistema di installazione riconosce alcuni argomenti che potrebbero
- risultare utili.
-
- quiet
- Fa s∞ che il sistema di installazione sopprima i messaggi di
- conferma e cerchi di fare le cose giuste senza far storie. Se
- avete sufficiente familiaritα con ci≥ che il sistema di
- installazione si aspetta, Φ un'opzione simpatica che lo rende
- meno prolisso.
-
- verbose
- Pone ancora pi∙ domande del normale.
-
- debug
- Invia messaggi supplementari di debug al log del sistema di
- installazione (si veda Sezione 5.7.1, `Usare la shell ed
- esaminare i log'), compresi tutti i comandi utilizzati.
-
- bootkbd=<...>
- Preseleziona la tastiera che volete usare, p.e.
- `bootkbd=qwerty/us'.
-
- mono
- Usa la monocromia invece dei colori.
-
-
- 5.2. Fare il boot da un CD-ROM
- ------------------------------
-
- La strada pi∙ semplice da percorrere sarα usare una serie di CD Debian
- (http://www.debian.org/CD/vendors/). Se avete una serie di CD e se la
- vostra macchina supporta il boot direttamente da CD, benissimo!
- Semplicemente configurate il vostro sistema per fare il boot da un CD
- come descritto in Sezione 3.6.2, `Selezione del dispositivo di boot',
- inserite il vostro CD, riavviate e andate al prossimo capitolo.
-
- Potreste dover configurare il vostro hardware come indicato in Sezione
- 3.6.2, `Selezione del dispositivo di boot'. Inserite indi il CD-ROM
- nel lettore e riavviate la macchina. Il sistema dovrebbe ripartire e
- vi dovrebbe presentare il prompt `boot:'. A questo punto potete
- introdurre degli argomenti di boot o premere semplicemente _Invio_.
-
- Tenete presente che i CD-ROM ufficiali di Debian per Intel x86 faranno
- partire varianti ("flavors") diverse del kernel a seconda del CD usato
- per il boot. Si veda Sezione 4.2.2, `Scegliere l'installazione
- giusta' per una trattazione delle diverse varianti del kernel. Ecco
- come sono disposte sui diversi CD-ROM:
-
- CD 1
- Fa il boot della variante "vanilla".
-
- CD 2
- Fa il boot della variante "compact".
-
- CD 3
- Fa il boot della variante "idepci".
-
- CD 4
- Fa il boot della variante "udma100-ext3".
-
- CD 5
- Fa il boot della variante "reiserfs".
-
- Quindi, se volete fare il boot di una delle varianti soprariportate,
- mettete il CD corrispondente nel lettore. Se il vostro sistema non
- pu≥ fare il boot direttamente da CD-ROM o semplicemente non riuscite a
- far funzionare la cosa, non disperatevi; potete semplicemente lanciare
- `E:\install\boot.bat' da DOS (rimpiazzate `E:' con la lettera
- assegnata dal DOS al vostro lettore CD-ROM) per iniziare il processo
- d'installazione.
-
- Eseguite il file `boot.bat', posto nella directory `\boot' sul vostro
- CD, poi andate avanti fino a Capitolo 8, `Fare il boot nel vostro
- nuovo sistema Debian'.
-
- Inoltre, se avete intenzione di effettuare l'installazione da una
- partizione FAT (DOS), c'Φ la possibilitα di fare il boot
- dell'installer dal disco fisso. Consultate Sezione 5.4.1, `Fare il
- boot da una partizione DOS' pi∙ sotto per maggiori informazioni su
- tale metodo d'installazione.
-
- Prestate attenzione al fatto che alcuni lettori CD potrebbero
- richiedere driver speciali e quindi risultare inaccessibili nelle
- tappe iniziali dell'installazione. Se diventa evidente che il modo
- standard per fare il boot da CD non funziona con il vostro hardware,
- rileggete questo capitolo per scoprire kernel e metodi d'installazione
- alternativi che possano andar bene per voi.
-
- Anche se non potete farci il boot, potrete probabilmente usare i
- CD-ROM per installare i componenti del sistema Debian e qualunque
- pacchetto vogliate. Sarα sufficiente fare il boot usando altri mezzi,
- come ad esempio i dischetti. Quando sarα il momento di installare il
- sistema operativo, quello di base e i pacchetti aggiuntivi, fate
- puntare il sistema di installazione al lettore CD.
-
- Se avete problemi a fare il boot, consultate Sezione 5.6, `Risolvere
- eventuali problemi del processo d'installazione'.
-
-
- 5.3. Fare il boot da dischetti
- ------------------------------
-
- Il boot da dischetti in Intel x86 Φ supportato.
-
- A questo punto dovrete aver giα scaricato le immagini dei dischetti
- necessari e creato i dischetti a partire da esse, come da Sezione 4.3,
- `Creare i dischetti dalle immagini'. Se ne avete bisogno, potete
- anche modificare il dischetto di recupero, secondo quanto riportato in
- Sezione 10.3, `Sostituire il kernel del dischetto di recupero'.
-
- Fare il boot dal dischetto di recupero Φ semplice: inseritelo nel
- lettore di dischetti primario ed effettuate la normale procedura di
- spegnimento del sistema, quindi riaccendetelo.
-
- Tenete a mente il fatto che alcune macchine non vengono
- reinizializzate in maniera corretta dalla nota sequenza di tasti
- `Ctrl-Alt-Canc', quindi si consiglia di spegnere e riaccendere. Se
- state installando da un sistema operativo preesistente (p.e. da DOS)
- non avete scelta, altrimenti spegnete la macchina e riaccendetela per
- fare il boot nel sistema d'installazione.
-
- A questo punto il dischetto verrα letto e vedrete una schermata che
- contiene un'introduzione al dischetto di recupero e finisce con il
- prompt `boot:'.
-
- Se state usando un modo alternativo per fare il boot del sistema,
- seguite le istruzioni e aspettate che compaia il prompt `boot:'. Se
- state facendo il boot da dischetti pi∙ piccoli di 1,44 MB, o, in
- effetti, ogni volta che usate i dischetti per fare il boot sulla
- vostra architettura, dovrete ricorrere a un metodo di boot che usa un
- ramdisk, vi servirα il dischetto di root.
-
- Al prompt `boot:' potete fare due cose: premere i tasti funzione, da
- _F1_ a _F10_, per esaminare alcune pagine di informazioni utili, o
- effettuare il boot del sistema.
-
- Potrete ottenere informazioni utili sui parametri di boot premendo
- _F4_ e _F5_. Se aggiungete qualche parametro alla riga di comando,
- assicuratevi di digitare anche il metodo di boot (il default Φ
- `linux') e uno spazio davanti al primo parametro (ad esempio `linux
- floppy=thinkpad'). Premere semplicemente _Invio_ equivale a digitare
- `linux' senza alcun parametro di boot.
-
- Il dischetto Φ detto "di recupero" perchΘ lo potete usare per avviare
- il vostro sistema ed effettuare eventuali riparazioni in caso vi
- trovaste ad avere un problema che renda impossibile fare il boot da
- disco fisso. Perci≥ Φ consigliabile conservarlo anche dopo aver
- installato il sistema. Premendo _F3_ vi saranno fornite ulteriori
- informazioni su come usare il dischetto di recupero.
-
- Una volta premuto Invio, dovreste vedere il messaggio `Loading...',
- seguito da `Uncompressing Linux...' e da una schermata, o gi∙ di l∞,
- di informazioni sull'hardware presente nel sistema. Maggiori
- informazioni su questa fase del processo di boot sono contenute pi∙
- avanti, in Sezione 5.6.3, `Interpretare i messaggi di avvio del
- kernel'.
-
- Se scegliete un metodo di boot non predefinito, come "ramdisk" o
- "floppy", vi verrα chiesto di inserire il dischetto di root.
- Inseritelo nel primo lettore di dischetti e premete _Invio_ (se
- scegliete floppy1 inseritelo nel secondo lettore).
-
- Dopo aver fatto il boot dal dischetto di recupero, Φ richiesto il
- dischetto di root. Inseritelo nel lettore, premete _Invio_ e i
- contenuti verranno caricati in memoria. L'installer, `dbootstrap',
- verrα lanciato automaticamente.
-
- Se avete problemi a fare il boot, consultate Sezione 5.6, `Risolvere
- eventuali problemi del processo d'installazione'.
-
-
- 5.4. Fare il boot da un disco fisso
- -----------------------------------
-
- Fare il boot da un sistema operativo esistente pu≥ venire spesso
- comodo, per giunta Φ il solo metodo d'installazione supportato su
- alcuni sistemi.
-
- Per avviare l'installer dal disco fisso, dovrete aver giα scaricato e
- collocato nella giusta posizione i file necessari, come descritto in
- Sezione 4.4, `Preparare i file per il boot da disco fisso'.
-
- 5.4.1. Fare il boot da una partizione DOS
- -----------------------------------------
-
- Fate il boot in DOS (non Windows) senza caricare alcun driver. Per
- farlo dovrete premere _F8_ al momento giusto (e a richiesta
- selezionare l'opzione "safe mode command prompt only"). Entrate nella
- sottodirectory della variante del kernel che avete scelto, p.e. `cd
- c:\current\compact'. A questo punto lanciate `install.bat'. Verrα
- cos∞ caricato il kernel e lanciato il sistema d'installazione.
-
- Se avete problemi a fare il boot, consultate Sezione 5.6, `Risolvere
- eventuali problemi del processo d'installazione'.
-
- Se avete problemi a fare il boot, consultate Sezione 5.6, `Risolvere
- eventuali problemi del processo d'installazione'.
-
-
- 5.5. Fare il boot da TFTP
- -------------------------
-
- Per fare il boot via rete Φ necessario che abbiate una connessione di
- rete supportata dai dischetti di boot, un server BOOTP o RARP e un
- server TFTP. Il metodo di installazione per supportare il boot via
- TFTP Φ descritto in Sezione 4.5, `Preparare i file per il boot via
- rete con TFTP'.
-
-
- 5.6. Risolvere eventuali problemi del processo d'installazione
- --------------------------------------------------------------
-
- 5.6.1. Affidabilitα dei dischetti
- ---------------------------------
-
- Il problema pi∙ grosso per chi installa Debian per la prima volta
- sembra essere l'affidabilitα dei dischetti.
-
- Il dischetto di recupero Φ quello che dα i problemi peggiori, poichΘ
- viene letto direttamente dall'hardware, prima che Linux si avvii.
- Spesso l'hardware non Φ in grado di leggere il dischetto in maniera
- affidabile quanto il driver Linux, potrebbe anche bloccarsi senza
- stampare a video alcun messaggio di errore in caso legga dati errati.
- Ci possono anche errori sui dischetti dei driver, che per la maggior
- parte si rendono evidenti causando una marea di messaggi di errori di
- I/O sul disco.
-
- Se l'installazione si pianta mentre usate un particolare dischetto, la
- prima cosa che dovreste fare Φ riscaricare l'immagine e scriverla su
- un dischetto _diverso_. Potrebbe risultare insufficiente limitarsi a
- riformattare il vecchio dischetto e riscriverlo, anche ove non si
- manifestassero errori nel farlo. Qualche volta risulta utile
- utilizzare un altro sistema per scrivere sul dischetto.
-
- Un utente ha riferito di aver dovuto scrivere _tre_ volte le immagini
- su dischetti diversi prima che uno funzionasse, alla fine con il terzo
- dischetto tutto and≥ bene.
-
- Altri utenti hanno riferito di essere riusciti a fare il boot
- insistendo per un po' nei tentativi, sempre con lo stesso dischetto.
- Tutto ci≥ Φ dovuto ad errori, anche minimi, nell'hardware e nel
- firmware dei lettori di dischetti.
-
- 5.6.2. Configurazione di boot
- -----------------------------
-
- Se avete problemi e il kernel si pianta durante il processo di boot,
- non riconosce correttamente periferiche o drive presenti nel sistema,
- la prima cosa da verificare sono i parametri di boot, come discusso in
- Sezione 5.1, `I parametri di boot'.
-
- Spesso i problemi si possono risolvere rimuovendo add-on e periferiche
- e tentando di nuovo il boot. Modem interni, schede audio e
- dispositivi Plug-n-Play sono spesso le fonti dei problemi riscontrati.
-
- Ci sono in ogni caso alcune limitazioni proprie della serie di
- dischetti Debian nel supporto all'hardware. Alcune piattaforme sono
- supportate da Linux, ma potrebbero non esserlo direttamente dai
- dischetti di boot Debian. In casi simili, potreste dovervi creare un
- dischetto di recupero personalizzato (si veda Sezione 10.3,
- `Sostituire il kernel del dischetto di recupero') o passare a
- un'installazione via rete.
-
- Se avete molta memoria installata sulla macchina, pi∙ di 512 MB, e
- l'installer si pianta mentre avvia il kernel, potreste dover
- aggiungere un argomento di boot per limitare la quantitα di memoria
- vista dal kernel, per esempio `mem=512m'.
-
- Se avete una macchina molto vecchia e il kernel si blocca dopo
- `Checking 'hlt' instruction...', dovreste provare con l'argomento
- `no-hlt', che disabilita questo tipo di test.
-
- 5.6.3. Interpretare i messaggi di avvio del kernel
- --------------------------------------------------
-
- Durante la sequenza di boot potreste vedere molti messaggi nella forma
- `can't find XXX', `XXX not present', `can't initialize XXX' o anche
- `this driver release depends on XXX'. La maggior parte di questi
- messaggi sono innocui, compaiono solo perchΘ il kernel del sistema di
- installazione Φ stato compilato per funzionare su macchine con molti
- tipi di periferiche. Ovviamente non possono essere tutte presenti sul
- vostro sistema, quindi il sistema operativo potrebbe emettere dei
- messaggi in cui si lamenta di non aver trovato delle periferiche che
- effettivamente non ci sono. Potreste anche assistere a delle brevi
- pause durante l'avvio del kernel, causate dalla vana attesa di
- risposta da parte di un dispositivo non presente sul sistema. Se
- trovate che il tempo di boot sia troppo lungo, pi∙ avanti potrete
- creare un kernel personalizzato (si veda Sezione 9.5, `Compilazione
- del kernel').
-
- 5.6.4. Riferire problemi con `dbootstrap'
- -----------------------------------------
-
- Se riuscite a passare la fase iniziale di boot ma non potete
- completare l'installazione, la voce di men∙ "Report di un problema" di
- `dbootstrap' potrebbe tornare utile. Essa creerα un file
- `dbg_log.tgz' su un dischetto, su disco fisso o su un file system
- montato tramite NFS. `dbg_log.tgz' conterrα in dettaglio lo stato del
- sistema (`/var/log/messages', `/proc/cpuinfo' ecc.). Pu≥ quindi
- fornire indizi utili a capire che cosa sia andato storto e come
- rimediare. Se vorrete presentare un bug report, farete bene ad
- allegare questo file.
-
- 5.6.5. Come presentare un bug report
- ------------------------------------
-
- Se non riuscite a risolvere qualche problema, potete presentare un bug
- report. Inviate un'email a <submit@bugs.debian.org>. Dovete
- assolutamente copiare all'inizio dell'email quanto segue:
-
- Package: boot-floppies
- Version: <versione>
-
- Assicuratevi di sostituire <versione> con la versione di
- `boot-floppies' usata. Se non sapete qual'Φ, usate la data del giorno
- in cui avete scaricato `boot-floppies' e la distribuzione (p.e.
- "stable", "frozen", "woody").
-
- Nel vostro bug report dovreste inserire anche le seguenti
- informazioni:
-
- flavor: <variante dell'immagine di kernel che usate>
- architecture: i386
- model: <marca e modello del vostro sistema>
- memory: <quantitα di RAM>
- scsi: <controller SCSI, ove presente>
- cd-rom: <modello del CD-ROM e tipo d'interfaccia, p.e. ATAPI>
- network card: <scheda di rete, ove presente>
- pcmcia: <informazioni dettagliate su eventuali dispositivi PCMCIA>
-
- A seconda della natura del baco, potrebbe essere utile riferire: il
- tipo di disco su cui state installando (IDE o SCSI) e la sua capacitα,
- altri dispositivi periferici (ad es. schede audio) e modello della
- scheda video.
-
- Nel bug report descrivete il tipo di problema e riportate gli ultimi
- messaggi visibili del kernel in caso si tratti di blocco del kernel.
- Descrivete inoltre in dettaglio i passi che hanno portato al
- manifestarsi del problema.
-
-
- 5.7. Introduzione a `dbootstrap'
- --------------------------------
-
- `dbootstrap' Φ il nome del programma che viene avviato dopo il boot
- nel sistema di installazione. E` responsabile della configurazione
- iniziale del sistema e dell'installazione del sistema di base.
-
- Il compito principale di `dbootstrap', e scopo della configurazione
- iniziale, Φ configurare gli elementi essenziali del vostro sistema.
- Ad esempio, potreste aver bisogno di usare particolari moduli del
- kernel, cioΦ driver lincati nel kernel. Tra di essi si trovano driver
- per memorie di massa, schede di rete, driver di supporto per lingue
- particolari e per altre periferiche che non sono automaticamente
- supportate dal kernel usato.
-
- Anche il partizionamento e la formattazione dei dischi e la
- configurazione della rete sono agevolati da `dbootstrap'. Si tratta
- di configurazioni fondamentali che vengono fatte per prime, dato che
- spesso sono necessarie al corretto funzionamento del sistema.
-
- `dbootstrap' Φ un'applicazione priva di ricercatezze, testuale,
- progettata per la massima compatibilitα in tutte le situazioni (p.e.
- installazioni su una linea seriale). E` Φ molto facile da usare e vi
- guiderα attraverso ciascun passo del processo di installazione in
- sequenza. Vi permetterα anche di tornare indietro e ripetere alcuni
- passi qualora vi accorgeste di aver fatto un errore.
-
- Per la navigazione all'interno di `dbootstrap' vengono usati i tasti
- freccia, _Invio_ e _Tab_.
-
- 5.7.1. Usare la shell ed esaminare i log
- ----------------------------------------
-
- Se giα avete esperienza di sistemi Unix o Linux, premete _Alt Sin-F2_
- (cioΦ il tasto _Alt_ a sinistra della barra spaziatrice insieme al
- tasto funzione _F2_) per passare alla seconda _console virtuale_, cioΦ
- una finestra separata in cui gira una shell di tipo Bourne chiamata
- `ash'. A questo punto dell'installazione il sistema gira nel ramdisk
- e potete usare solo un insieme limitato di utility Unix. Potete
- vedere i comandi disponibili con `ls /bin /sbin /usr/bin /usr/sbin'.
- Usate i men∙ per portare a termine tutto ci≥ che potete fare con essi:
- la shell e i comandi servono solo in caso qualcosa vada storto. In
- particolare dovreste usare sempre i men∙, non la shell, per attivare
- la partizione di swap, poichΘ il programma non sarebbe in grado di
- rilevare che l'avete giα fatto dalla shell. Premete _Alt Sin-F1_ per
- tornare ai men∙. Linux dα la possibilitα di usare fino a 64 console
- virtuali, anche se il dischetto di recupero ne usa molto poche.
-
- I messaggi di errore vengono rediretti nella terza console virtuale
- (conosciuta come `tty3'), vi potete accedere premendo _Alt Sin-F3_
- (premete il tasto _Alt_ assieme al tasto funzione _F3_). Per tornare
- a `dbootstrap' usate _Alt Sin-F1_.
-
- Sono gli stessi messaggi che finiscono in `/var/log/messages'.
- Terminata l'installazione, il log viene copiato in
- `/var/log/installer.log'.
-
-
- 5.8. Note sulla release
- -----------------------
-
- La prima schermata che vi verrα presentata da `dbootstrap' conterrα le
- note sulla release, cioΦ informazioni sulla versione del pacchetto
- `boot-floppies' che state usando e un compendio a uso degli
- sviluppatori.
-
-
- 5.9. ``Menu principale installazione Debian GNU/Linux''
- -------------------------------------------------------
-
- Potreste vedere una finestra di dialogo che riporta ``Il programma di
- installazione sta determinando lo stato attuale del sistema e il
- successivo passo di installazione che deve essere compiuto.'', anche
- se su alcuni sistemi il processo andrα avanti troppo velocemente per
- poter essere seguito. Rivedrete questa finestra tra i vari passi del
- men∙ principale, dato che il programma di installazione, `dbootstrap',
- verificherα lo stato del sistema tra un passo e l'altro. Ci≥ permette
- di far ripartire l'installazione senza perdere il lavoro giα fatto, in
- caso dobbiate fermare il sistema nel mezzo del processo di
- installazione. Se dovrete far ripartire un'installazione, vi sarα
- quindi sufficiente riconfigurare la tastiera, riattivare le partizioni
- di swap e rimontare eventuali dischi giα inizializzati, mentre tutto
- il resto di ci≥ che avete fatto con il sistema di installazione sarα
- stato salvato.
-
- Durante l'intero processo di installazione sarα visibile il men∙
- principale, intitolato ``Menu principale installazione Debian
- GNU/Linux''. Le scelte visualizzate in cima al men∙ cambieranno,
- indicando l'avanzamento dell'installazione. Phil Hughes ha scritto su
- Linux Journal (http://www.linuxjournal.com/) che potreste insegnare a
- un _pollo_ ad installare Debian, dato che basta _beccare_ il tasto
- _Invio_. La prima voce del men∙ di installazione Φ l'azione
- successiva da eseguire, a seconda di ci≥ che il sistema ha rilevato
- come giα fatto. Dovrebbe essere indicato come ``Successivo'' e farα
- s∞ che venga intrapreso il passo successivo dell'installazione.
-
-
- 5.10. ``Configurazione tastiera''
- ---------------------------------
-
- Assicuratevi che sia evidenziata la voce ``Successivo'' e premete
- _Invio_ per accedere al men∙ di configurazione della tastiera. Usando
- i tasti freccia selezionate la tastiera con il layout dei tasti
- corrispondente alla vostra lingua o qualcosa di simile, se quella che
- desiderate non Φ disponibile. Portata a termine l'installazione del
- sistema, potrete scegliere una tastiera da un insieme pi∙ ampio di
- possibilitα (come root, lanciate `kbdconfig').
-
- Selezionate il tipo di tastiera desiderato e premete _Invio_. Per
- spostare la selezione usate i tasti freccia, che si trovano nello
- stesso posto, indipendentemente dal layout della tastiera.
-
- Se state installando una macchina senza disco, alcuni dei passi
- seguenti verranno saltati, dato che non ci sono dischi locali da
- partizionare. In tal caso, il prossimo passo sarα Sezione 7.7,
- ```Configurazione della rete''', dopo di chΘ vi verrα chiesto di
- montare la partizione root in NFS, in Sezione 6.9, ```Mount di una
- partizione giα inizializzata'''.
-
-
- 5.11. E` la vostra ultima possibilitα!
- --------------------------------------
-
- Vi avevamo detto di fare il backup dei dischi? Ora avrete l'ultima
- possibilitα di salvare i contenuti del vostro vecchio sistema. Se non
- avete ancora fatto il backup dei vostri dischi, rimuovete il dischetto
- dal lettore, reinizializzate il sistema e lanciate il programma di
- backup.
-
-
- -------------------------------------------------------------------------------
-
-
- 6. Partizionare per Debian
- --------------------------
-
- La voce di men∙ ``Partizionamento disco fisso'' vi presenta un elenco
- dei dischi che potete partizionare e lancia un applicativo per
- effettuare il partizionamento. Dovrete creare come minimo una
- partizione Linux nativa (tipo 83), probabilmente avrete bisogno anche
- di una partizione Linux di swap (tipo 82).
-
-
- 6.1. Decidere le partizioni Debian e le loro dimensioni
- -------------------------------------------------------
-
- Come minimo, GNU/Linux ha bisogno di una partizione per sΘ. Potete
- usare una singola partizione per ospitare l'intero sistema operativo,
- le applicazioni e i vostri file personali. Molti pensano che sia
- necessaria anche una partizione di swap separata, sebbene ci≥ non sia
- propriamente vero. Lo "swap" permette al sistema operativo di usare
- la memoria a basso costo dei dischi fissi come "memoria virtuale".
- Collocando lo swap in una partizione separata, Linux pu≥ farne un uso
- molto pi∙ efficiente. E` possibile, ma non raccomandato, forzare
- Linux a usare come swap un normale file.
-
- La maggior parte delle volte comunque si sceglie di utilizzare per
- GNU/Linux un numero di partizioni maggiore di quello minimo
- necessario. Ci sono due ragioni per cui potreste voler suddividere il
- file system in un certo numero di partizioni pi∙ piccole. La prima Φ
- la sicurezza. Usando tale precauzione, in caso succeda qualcosa e il
- file system si corrompa nella maggior parte dei casi verrα colpita una
- sola partizione. Sarα quindi necessario rimpiazzare solo una parte
- del vostro sistema (dai backup che mantenete con cura, si spera).
- Come minimo dovrete tenere presente di creare quella che viene
- comunemente chiamata "partizione root". Essa contiene i componenti
- davvero essenziali del sistema. In caso venga corrotta qualunque
- altra partizione, grazie ad essa sarete ancora in grado di fare il
- boot in GNU/Linux per mettere a posto le cose, evitando di dover
- reinstallare il sistema da zero.
-
- La seconda ragione di solito Φ rilevante pi∙ che altro in ambito
- aziendale, ma in realtα dipende dall'uso che fate della macchina.
- Supponete che qualcosa vada fuori controllo e inizi a consumare spazio
- sul disco. Se il processo all'origine del problema ha privilegi di
- root (il sistema mantiene una percentuale del disco al di fuori del
- controllo degli utenti comuni), potreste ritrovarvi con gravi carenze
- di spazio disco, cosa molto pericolosa, dato che il S.O. usa file
- reali (oltre allo spazio swap) per un sacco di cose. In alcuni casi
- potrebbe anche non trattarsi di un problema di origine locale, ad
- esempio potreste venir bersagliati da una grande quantitα di spam che
- potrebbe andare a riempire una partizione. Utilizzando pi∙ di una
- partizione proteggerete quindi il sistema da molti problemi di questo
- tipo. Usando ancora una volta l'esempio della posta, mettendo
- `/var/mail' in una partizione a sΘ stante, il grosso del sistema
- continuerebbe a funzionare anche dopo aver ricevuto un'enorme quantitα
- di spam.
-
- L'unico vero inconveniente nell'usare pi∙ partizioni Φ che spesso Φ
- difficile sapere in anticipo quali saranno le proprie necessitα. Se
- fate una partizione troppo piccola, allora dovrete reinstallare il
- sistema, oppure vi toccherα spostare di continuo dei file per
- liberarvi spazio. D'altra parte, se fate una partizione troppo grande
- sprecherete spazio che potrebbe essere usato meglio per altre cose.
- Lo spazio su disco costa ormai molto poco, ma Φ sempre un peccato
- sprecarlo.
-
-
- 6.2. L'albero delle Directory
- -----------------------------
-
- Linux Debian aderisce al Filesystem Hierarchy Standard
- (http://www.pathname.com/fhs/) per la denominazione di directory e
- file. Tale standard permette agli utenti e ai programmi di conoscere
- in anticipo la collocazione di file e directory. La directory a
- livello radice Φ rappresentata semplicemente con `/'. A livello
- radice, tutti i sistemi Debian includono le seguenti directory:
-
- bin comandi binari indispensabili
- boot file statici per il boot loader
- dev file di device
- etc configurazione particolare del sistema
- home directory personali degli utenti
- lib librerie condivise essenziali e moduli del kernel
- mnt mount point per montare temporaneamente un file system
- proc directory virtuale per informazioni sul sistema
- root directory personale dell'utente root
- sbin binari di sistema essenziali
- tmp file temporanei
- usr gerarchia secondaria
- var dati variabili
-
- Segue una lista di considerazioni importanti su directory e
- partizioni.
-
- * La partizione root `/' deve sempre contenere fisicamente `/etc',
- `/bin', `/sbin', `/lib' e `/dev', altrimenti non sarete in grado
- di avviare il sistema. Tipicamente sono necessari 100 MB per la
- partizione root, ma questo valore pu≥ variare.
-
- * `/usr': in questa directory risiedono tutti i programmi utente
- (`/usr/bin') e le relative librerie (`/usr/lib'), documentazione
- (`/usr/share/doc'), ecc. Questa parte del file system ha bisogno
- della maggior parte dello spazio necessario. Dovreste assegnarle
- almeno 500 MB, ma se pensate di installare molti pacchetti
- dovreste dargliene di pi∙.
-
- * `/home': i singoli utenti metteranno i propri dati in una
- sottodirectory di questa directory. La dimensione da assegnarle
- dipende quindi da quanti utenti utilizzeranno il sistema e da
- quanti file verranno memorizzati nelle loro directory personali.
- A seconda dell'uso che intendete fare del sistema, dovreste
- riservare circa 100 MB per ciascun utente, ma adattate pure
- questo valore alle vostre necessitα.
-
- * `/var': tutti i dati variabili, come le news, le email, i siti
- web, la cache di APT ecc. verranno posti in questa directory.
- La sua dimensione dipende molto dell'uso dell'elaboratore, ma
- nella maggior parte dei casi il fattore da tenere in
- considerazione sarα il carico di lavoro del programma di gestione
- dei pacchetti. Se avete intenzione di fare un'installazione
- completa di tutto ci≥ che Debian ha da offrire, il tutto in una
- singola sessione, vi dovrebbero essere sufficienti 2-3 GB di
- spazio per `/var'. Se farete un pezzo per volta (per dire,
- installando prima i servizi e le utility, poi X, ...), dovrebbero
- bastarvi 300-500 MB. Se lo spazio disco vi Φ prezioso e non
- pensate di usare APT, o almeno non per gli aggiornamenti
- principali, per cavarvela potrebbero bastarvi 30-40 MB in `/var'.
-
- * `/tmp': se un programma crea dati temporanei, molto probabilmente
- li metterα in `/tmp'. Dovrebbero bastare 20-50 MB.
-
-
- 6.3. Limitazioni dei dischi per PC
- ----------------------------------
-
- I BIOS dei PC pongono in genere delle limitazioni aggiuntive sul
- partizionamento dei dischi: c'Φ un limite alle partizioni primarie e
- logiche che un disco pu≥ contenere. Inoltre coi BIOS precedenti al
- 1994-98 ci sono dei limiti alle posizioni del disco da cui si pu≥ fare
- il boot. Potete trovare ulteriori informazioni nel Linux Partition
- HOWTO (http://www.tldp.org/HOWTO/mini/Partition/) e nelle Phoenix BIOS
- FAQ (http://www.phoenix.com/pcuser/BIOS/biosfaq2.htm), questa sezione
- includerα una breve panoramica per aiutarvi ad affrontare la maggior
- parte delle situazioni.
-
- Le partizioni primarie costituiscono lo schema di partizionamento
- originale per i dischi dei PC, ma ce ne possono essere solo quattro
- per disco. Per superare questa limitazione sono state inventate le
- partizioni estese e logiche. Impostando una delle partizioni primarie
- come estesa potrete suddividere lo spazio allocato per questa
- partizione in partizioni logiche. In questo modo potrete creare fino
- a 60 partizioni logiche in una partizione estesa, che dev'essere una
- sola per disco.
-
- Linux limita il numero di partizioni per disco a 15 per i dischi SCSI
- (3 partizioni primarie e 12 logiche), 63 pei dischi IDE (3 partizioni
- primarie utilizzabili e 60 logiche).
-
- Se avete un disco IDE di grandi dimensioni e non state usando nΘ LBA
- nΘ driver aggiuntivi (che a volte vengono forniti dal produttore),
- allora la partizione di boot, quella contenente l'immagine del vostro
- kernel, deve trovarsi entro i primi 1024 cilindri del vostro disco.
- Di solito corrispondono circa ai primi 524 MB senza la traduzione del
- BIOS.
-
- Questa restrizione non si applica se avete un BIOS posteriore al
- 1995-98 (a seconda del produttore) che supporta le estensioni di
- accesso ai dischi di grandi dimensioni ("Enhanced Disk Drive Support
- Specification"). Sia `lilo', il boot loader di Linux, che
- l'alternativa Debian, `mbr', sono costretti a usare il BIOS per
- caricare il kernel dal disco fisso nella RAM. Il boot loader
- utilizzerα, ove presenti sul sistema, le estensioni di accesso ai
- dischi di grandi dimensioni (che usano l'interrupt BIOS 0x13).
- Altrimenti ripiegherα sulla vecchia interfaccia di accesso al disco e
- non potrα quindi accedere a qualsiasi locazione che si trovi oltre il
- 1023esimo cilindro del disco. Una volta avviato Linux, non importa
- quale BIOS abbia il vostro elaboratore, queste restrizioni non si
- applicano pi∙, dato che Linux non usa i servizi del BIOS per accedere
- al disco.
-
- Se avete un disco di grandi dimensioni, potreste dover usare le
- tecniche di traduzione dei cilindri, che potete impostare dal
- programma di configurazione del BIOS, come ad esempio LBA (Logical
- Block Addressing) o la modalitα di traduzione CHS ("Large"). Altre
- informazioni sui problemi che si possono avere con i dischi di grandi
- dimensioni sono riportate nel Large Disk HOWTO
- (http://www.tldp.org/HOWTO/Large-Disk-HOWTO.html) (in italiano Large
- Disk HOWTO (http://ildp.pluto.linux.it/HOWTO/Large-Disk-HOWTO.html)
- NdT). Se state usando uno schema di traduzione dei cilindri e il BIOS
- non supporta le estensioni di accesso, dovrete creare una partizione
- di boot che stia tutta entro la rappresentazione _tradotta_ del
- 1024esimo cilindro.
-
- Il modo consigliato di farlo Φ creare una piccola partizione (5-10 MB
- dovrebbero essere sufficienti) all'inizio del disco da usare come
- partizione di boot e poi creare qualsiasi altra partizione nello
- spazio restante. Tale partizione di boot dovrα essere montata sotto
- `/boot', che Φ la directory dove vengono conservati il, oppure i,
- kernel Linux. Questa configurazione funzionerα su qualunque sistema,
- indipendentemente dall'uso di LBA o della traduzione CHS e dal
- supporto per le estensioni di accesso ai dischi di grandi dimensioni
- fornito dal BIOS.
-
-
- 6.4. Schema di partizionamento raccomandato
- -------------------------------------------
-
- Per nuovi utenti di Debian, macchine personali, sistemi domestici e
- altre configurazioni monoutente, una singola partizione `/' (pi∙
- quella di swap) Φ probabilmente la cosa migliore e pi∙ semplice.
- Nondimeno in tal modo potreste avere dei problemi con dischi molto
- grandi (da 20 GB in su). Sulla base di limitazioni nel funzionamento
- di ext2, farete meglio ad evitare partizioni singole pi∙ grandi di 6
- GB.
-
- Per sistemi multiutente, la cosa migliore Φ porre `/usr', `/var',
- `/tmp' e `/home' in partizioni separate tra di loro, a loro volta
- separandole dalla partizione `/'.
-
- Se pensate di installare molti programmi che non fanno parte della
- distribuzione Debian, potreste aver bisogno di una partizione
- `/usr/local' separata. Se la vostra macchina farα da server di posta,
- potreste aver bisogno di tenere `/var/mail' su una partizione
- autonoma. E` spesso una buona idea porre `/tmp' in una partizione
- riservata, di 20-50 MB per dire. Se state configurando un server con
- un sacco di account utenti, sarebbe auspicabile avere una partizione
- `/home' autonoma e di dimensioni generose. In generale, lo schema di
- partizionamento ottimale varia a seconda della destinazione d'uso
- della macchina.
-
- Per sistemi molto complessi, fareste bene a consultare il Multi Disk
- HOWTO (http://www.tldp.org/HOWTO/Multi-Disk-HOWTO.html) (in italiano
- Multi Disk HOWTO
- (http://ildp.pluto.linux.it/HOWTO/Multi-Disk-HOWTO.html) NdT).
- Contiene informazioni approfondite, che potrebbero risultare
- interessanti per provider e amministratori di server.
-
- Riguardo la questione della dimensione appropriata per la partizione
- di swap, ci sono molti punti di vista. Una regola empirica di
- successo Φ usare uno spazio di swap pari alla memoria del sistema.
- Nella maggior parte dei casi non dovrebbe essere comunque minore di 16
- MB. Naturalmente vi sono delle eccezioni. Se state tentando di
- risolvere un sistema di 10000 equazioni su una macchina con 256 MB di
- memoria, potreste aver bisogno di 1 GB (o pi∙) di swap.
-
- Sulle architetture a 32 bit (i386, m68k, SPARC 32 bit e PowerPC), la
- dimensione massima di una partizione di swap Φ 2 GB. Per Alpha e
- SPARC64 il limite Φ talmente grande da essere virtualmente
- inesistente. Dovrebbe essere sufficiente per quasi tutte le
- installazioni. In ogni caso, se vi dovesse servire cos∞ tanto swap
- dovreste probabilmente tentare di suddividerlo su dischi diversi
- (chiamati anche "spindle") e, ove possibile, su canali SCSI o IDE
- distinti. Il kernel bilancerα l'utilizzo dello swap tra le partizioni
- di swap multiple, garantendo prestazioni migliori.
-
- Come esempio concreto, la macchina che uno degli autori utilizza a
- casa ha 32 MB di RAM e un disco IDE di 1,7 GB su `/dev/hda'. C'Φ
- inoltre una partizione da 500 MB riservata ad un altro sistema
- operativo su `/dev/hda1' (dovrebbe venir ridotta a 200 MB, dato che
- non viene mai usata). Su `/dev/hda3' c'Φ una partizione di swap di 32
- MB, mentre il resto (circa 1,2 GB su `/dev/hda2') Φ la partizione
- Linux.
-
- Per ulteriori esempi, leggete Partitioning Strategies
- (http://www.tldp.org/HOWTO/mini/Partition/partition-5.html#SUBMITTED).
-
-
- 6.5. Nomi di device in Linux
- ----------------------------
-
- I nomi dati da Linux a dischi e partizioni possono essere diversi da
- quelli usati da altri sistemi operativi. Avete bisogno di conoscere i
- nomi usati da Linux quando create e montate partizioni. Ecco lo
- schema di denominazione di base:
-
- * Il primo lettore di dischetti Φ chiamato "/dev/fd0".
-
- * Il secondo lettore di dischetti Φ chiamato "/dev/fd1".
-
- * Il primo disco SCSI (cioΦ quello con ID SCSI pi∙ basso) Φ
- chiamato "/dev/sda".
-
- * Il secondo disco SCSI (vedi sopra) Φ chiamato "/dev/sdb" e cos∞
- via.
-
- * Il primo SCSI CD-ROM Φ chiamato "/dev/scd0" o "/dev/sr0".
-
- * Il disco master sul controller IDE primario Φ chiamato
- "/dev/hda".
-
- * Il disco slave sul controller IDE primario Φ chiamato "/dev/hdb".
-
- * I dischi master e slave del controller secondario si chiamano
- rispettivamente "/dev/hdc" e "/dev/hdd". I controller IDE pi∙
- recenti possono avere due canali, che si comportano
- effettivamente come due controller separati.
-
- * Il primo disco XT Φ chiamato "/dev/xda".
-
- * Il secondo disco XT Φ chiamato "/dev/xdb".
-
- Le partizioni presenti su ciascun disco vengono indicate aggiungendo
- un numero decimale al nome del disco: "sda1" e "sda2" rappresentano le
- prime due partizioni del primo disco SCSI del sistema.
-
- Ecco un esempio realistico: supponiamo che abbiate un sistema con due
- dischi SCSI, uno all'indirizzo 2 e l'altro al 4. Il primo disco
- (quello all'indirizzo 2) si chiamerα "sda", il secondo "sdb". Se il
- disco "sda" ospita tre partizioni, si chiameranno "sda1", "sda2" e
- "sda3". Lo stesso vale per il disco "sdb" e le sue partizioni.
-
- Tenete presente che se nel sistema ci sono due host bus adapter SCSI
- (cioΦ due controller) l'ordine dei dischi pu≥ diventare confuso. La
- soluzione migliore in tal caso Φ controllare i messaggi di boot,
- supposto che conosciate il modello o le capacitα dei dischi.
-
- Linux rappresenta le partizioni primarie con il nome del disco seguito
- da un numero da 1 a 4. Per esempio, la prima partizione primaria sul
- primo disco IDE Φ `/dev/hda1'. Le partizioni logiche sono numerate a
- partire da 5, quindi la prima partizione logica sullo stesso disco Φ
- `/dev/hda5'. Ricordatevi che la partizione estesa, cioΦ la partizione
- primaria che contiene quelle logiche, non Φ utilizzabile di per sΘ, nΘ
- sui dischi SCSI nΘ sugli IDE.
-
-
- 6.6. Programmi Debian di partizionamento
- ----------------------------------------
-
- Gli sviluppatori Debian hanno adattato una moltitudine di programmi di
- partizionamento diversi affinchΘ funzionino sui vari tipi di dischi
- fissi ed architetture. Segue un'elenco dei programmi utilizzabili
- sulla vostra architettura.
-
- `fdisk'
- Il programma di partizionamento originale di Linux, ottimo per i
- guru; consultate la pagina di manuale di fdisk (fdisk.txt).
-
- Se sulla vostra macchina ci sono giα partizioni FreeBSD, fate
- molta attenzione. I kernel dell'installazione le supportano, ma
- il modo in cui `fdisk' (non) le rappresenta pu≥ causare
- differenze nei nomi di device. Consultate il Linux+FreeBSD HOWTO
- (http://www.tldp.org/HOWTO/mini/Linux+FreeBSD-2.html).
-
- `cfdisk'
- Un programma semplice da usare, a pieno schermo, adatto a chi
- guru non Φ; consultate la pagina di manuale di cfdisk
- (cfdisk.txt).
-
- Tenete presente che `cfdisk' Φ del tutto incapace di lavorare con
- le partizioni FreeBSD e quindi, ancora una volta, cio potrebbe
- causare delle differenze nei nomi di device.
-
- Uno di questi programmi verrα lanciato per default quando
- selezionerete ``Partizionamento disco fisso''. Se non Φ quello che
- volete voi, chiudete il programma di partizionamento, passate alla
- shell sulla seconda console virtuale (tty2) e lanciate manualmente il
- nome del programma che preferite usare (con eventuali argomenti, ove
- necessari). Poi saltate il passo ``Partizionamento disco fisso'' in
- `dbootstrap' e continuate dal passo successivo.
-
- Ricordatevi di marcare la vostra partizione di boot come avviabile
- ("Bootable").
-
-
- 6.7. ``Inizializza e attiva una partizione di swap''
- ----------------------------------------------------
-
- Sarα questo il passo successivo alla creazione delle partizioni.
- Potrete scegliere di inizializzare ed attivare una nuova partizione di
- swap, attivarne una giα inizializzata o fare a meno di una partizione
- di swap. E` sempre possibile reinizializzare una partizione di swap,
- quindi selezionate ``Inizializza e attiva una partizione di swap'', a
- meno che non siate sicuri di quello che state facendo.
-
- Scegliendo questa voce di men∙ vi verrα presentata innanzitutto una
- finestra di dialogo ``Si selezioni la partizione da attivare come
- swap.''. Per default vi dovrebbe venir proposta la partizione di swap
- che avete giα impostato; in tal caso basterα premere _Invio_.
-
- Vi sarα richiesta una conferma, dato che l'inizializzazione
- distruggerα eventuali dati contenuti nella partizione. Se Φ tutto a
- posto, scegliete ``S∞''. Lo schermo lampeggerα mentre il programma di
- inizializzazione lavora.
-
- Vi raccomandiamo caldamente di predisporre una partizione di swap, ma
- se insistete potete farne a meno, basta che abbiate pi∙ di 12MB di
- RAM. Se volete farne a meno, selezionate la voce ``Continuare senza
- partizione di swap'' dal men∙.
-
-
- 6.8. ``Inizializzazione di una partizione Linux''
- -------------------------------------------------
-
- A questo punto la prossima voce del men∙ dovrebbe essere
- ``Inizializzazione di una partizione Linux''. Se non Φ cos∞, Φ perchΘ
- non avete completato il processo di partizionamento del disco o non
- avete scelto una delle voci di men∙ relative alla partizione di swap.
-
- Potete inizializzare una partizione Linux o, in alternativa, montare
- una giα inizializzata in precedenza. Tenete presente che `dbootstrap'
- _non_ pu≥ aggiornare un vecchio sistema senza distruggerlo. Se state
- facendo un aggiornamento, non avete bisogno di usare `dbootstrap',
- dato che Debian pu≥ farlo da sΘ con altri mezzi. Per informazioni su
- come aggiornare il sistema a Debian 3.0, leggete le Istruzioni per
- l'aggiornamento
- (http://www.debian.org/releases/woody/i386/release-notes/).
-
- Quindi, se state usando delle vecchie partizioni che non sono vuote e
- volete sbarazzarvi del loro contenuto, vi conviene inizializzarle,
- cancellando in tal modo tutti i file. Inoltre dovrete inizializzare
- tutte le partizioni che avete creato durante il partizionamento. La
- sola ragione per montare una partizione senza inizializzarla a questo
- punto Φ che si tratti di una partizione sulla quale avete giα svolto
- alcune parti del processo di installazione usando la stessa serie di
- dischetti.
-
- Scegliete ``Inizializzazione di una partizione Linux'' per
- inizializzare e montare la partizione `/'. La prima partizione che
- monterete o inizializzerete sarα quella montata come `/' (si pronuncia
- "slash", Φ la partizione root, o "radice").
-
- Vi verrα chiesto se preservare la ``Compatibilitα con i kernel
- precedenti al 2.2?''. Se rispondete ``No'' non potrete usare i kernel
- 2.0 o precedenti, dato che il file system abiliterα alcune
- caratteristiche non supportate da tali kernel. Se siete sicuri che
- non avrete mai bisogno di utilizzare un kernel 2.0 o precedente,
- rispondete ``No'', in modo da godere di qualche beneficio, seppur
- minimo.
-
- Vi verrα chiesto inoltre se ricercare i blocchi danneggiati. Per
- default viene proposto di saltare la ricerca, perchΘ prende molto
- tempo e i controller moderni sono comunque in grado di rilevare
- internamente i blocchi danneggiati e fronteggiare eventuali problemi
- con essi. Se non siete sicuri della qualitα dei vostri dischi o se
- avete un sistema vecchio, potrebbe essere il caso di avviare la
- ricerca.
-
- I prompt successivi sono solo richieste di conferma delle vostre
- azioni, doverose, dato che l'inizializzazione distruggerα tutti i dati
- della partizione. Vi s'informerα inoltre che la partizione verrα
- montata come `/', la partizione root. [1]
-
- Una volta montata la partizione `/', se desiderate inizializzare e
- montare altri file system potete usare la voce ``Altro'', che tornerα
- utile a chi ha creato partizioni separate per `/boot', `/var', `/usr'
- o altre, che dovrebbero essere inizializzate e montate a questo stadio
- dell'installazione.
-
- [1] Tecnicamente viene montata come `/target', solo quando farete il boot
- nel nuovo sistema diventerα `/'.
-
-
- 6.9. ``Mount di una partizione giα inizializzata''
- --------------------------------------------------
-
- Un'alternativa a Sezione 6.8, ```Inizializzazione di una partizione
- Linux''' Φ il passo ``Mount di una partizione giα inizializzata'', da
- usare se state riprendendo un'installazione lasciata a metα o se
- volete montare delle partizioni giα inizializzate o che contengono
- dati che volete salvaguardare.
-
- Se state installando una workstation senza disco, giunti a questo
- punto dovreste montare via NFS la partizione root dal server NFS
- remoto. Specificate il percorso per il server con la normale sintassi
- NFS, cioΦ `<nome-o-IP-del-server>:<percorso-della-share-sul-server>'.
- Se dovete inoltre montare altri file system, potete farlo adesso.
-
- Se non avete ancora configurato la rete come indicato in Sezione 7.7,
- ```Configurazione della rete''', scegliendo l'installazione via NFS vi
- verrα chiesto di farlo.
-
-
- 6.10. Montare partizioni non supportate da `dbootstrap'
- -------------------------------------------------------
-
- In alcune situazioni particolari, `dbootstrap' potrebbe non essere in
- grado di montare i file system che volete (la partizione root o
- altre). Se siete utenti Linux esperti potrete semplicemente passare a
- tty2 e lanciare manualmente i comandi necessari a montare le
- partizioni in questione.
-
- Se state montando una partizione root per il vostro nuovo sistema,
- fatelo su `/target', poi tornate a dbootstrap e continuate, magari
- usando ``Visualizzazione stato delle partizioni'' per far s∞ che
- `dbootstrap' ricalcoli il punto dell'installazione in cui vi trovate.
-
- Se si tratta di partizioni diverse da quelle di root, dovrete
- ricordarvi di modificare a mano il vostro nuovo file `fstab', in modo
- che vengano montate al riavvio del sistema. Aspettate ovviamente che
- `dbootstrap' scriva tale file (`/target/etc/fstab') prima di
- ritoccarlo.
-
-
- -------------------------------------------------------------------------------
-
-
- 7. Installare il kernel e il sistema operativo di base
- ------------------------------------------------------
-
-
- 7.1. ``Installazione kernel e moduli di driver''
- ------------------------------------------------
-
- Il passo successivo Φ installare un kernel e i relativi moduli sul
- vostro nuovo sistema.
-
- Vi sarα presentato un men∙ con i dispositivi dai quali potete
- installare il kernel e un'opzione alternativa di installazione via
- rete. Potete usare qualsiasi dispositivo disponibile, non siete
- costretti ad usare quelli giα montati (si veda Capitolo 4, `Procurarsi
- i mezzi per l'installazione del sistema').
-
- Le opzioni che vi verranno presentate varieranno a seconda
- dell'hardware rilevato da `dbootstrap'. Se state usando un CD-ROM
- ufficiale, il programma dovrebbe fare tutto da sΘ, senza nemmeno
- chiedervi quale dispositivo usare (a meno che non abbiate fatto il
- boot con l'opzione `verbose') Quando vi verrα richiesto il CD-ROM,
- assicuratevi di inserire il primo CD nel lettore.
-
- Se state installando da un file system locale, avete due scelte
- possibili: "harddisk" se la partizione del disco non Φ ancora montata,
- "mounted" se lo Φ. In entrambi i casi, il sistema cercherα per prima
- cosa alcuni file in `dists/woody/main/disks-i386/current'. Ove non li
- trovasse, vi verrα chiesto ``Selezione del percorso per l'archivio
- Debian'', ossia la directory all'interno del disco dove avete posto i
- file necessari all'installazione. Se avete un mirror locale di un
- archivio Debian, potete usarlo indicando la sua directory, che spesso
- Φ `/archive/debian'. Tali archivi sono caratterizzati da strutture di
- directory del tipo: `debian/dists/woody/main/disks-i386/current'.
- Potete digitare il percorso o usare il pulsante `<...>' per scorrere
- l'albero del file system.
-
- Continuando a parlare di installazione da un disco locale o mezzi
- simili (come NFS), vi verrα ora chiesta la directory in cui sono
- effettivamente contenuti i file necessari (pu≥ dipendere dalla vostra
- sottoarchitettura). Il sistema potrebbe insistere particolarmente sul
- fatto che i file compaiano esattamente nella locazione indicata,
- incluse le sottodirectory, se ce ne sono. Controllate i log in tty3
- (Sezione 5.7.1, `Usare la shell ed esaminare i log'), dove
- `dbootstrap' riporta l'ubicazione dei file che sta cercando.
-
- Se appare l'opzione "default", allora dovreste usare quella.
- Altrimenti provate con l'opzione "lista", per far s∞ che `dbootstrap'
- cerchi da sΘ i file (sebbene possa essere una cosa molto lunga se
- state usando NFS). Come ultima risorsa, usate l'opzione "manuale" per
- specificare manualmente la directory.
-
- Se state effettuando l'installazione a mezzo dischetti, dovrete
- inserire il dischetto di recupero (che con ogni probabilitα si trova
- giα nel lettore), seguito dai dischetti di driver.
-
- Se desiderate installare il kernel e i moduli via rete, potete farlo
- con le opzioni "network" (HTTP) o "nfs". Le vostre interfacce di rete
- devono per≥ essere supportate dal kernel standard (consultate Sezione
- 2.5, `Periferiche ed altro hardware'). Se tali opzioni non compaiono,
- dovrete selezionare ``Annulla'', tornare indietro e scegliere
- ``Configurazione della rete'' (vedere Sezione 7.7, ```Configurazione
- della rete'''), per poi ritornare al punto in questione.
-
-
- 7.2. NFS
- --------
-
- Scegliete l'opzione "nfs", quindi specificate a `dbootstrap' il nome
- ed il percorso del server NFS. Supposto che abbiate messo le immagini
- del dischetto di recupero e dei dischetti di driver sul server NFS
- nelle locazioni opportune, questi file dovrebbero risultare
- disponibili per l'installazione del kernel e dei moduli. Il file
- system di rete verrα montato sotto `/instmnt'. Selezionate
- l'ubicazione dei file come per le opzioni "hardisk" o "mounted".
-
-
- 7.3. Network
- ------------
-
- Selezionate l'opzione "network", quindi specificate a `dbootstrap'
- l'URL e il percorso per l'archivio Debian. Quello di default di
- solito andrα bene. In caso modifichiate la parte riguardante il
- server, sappiate che quella del percorso Φ con ogni probabilitα
- corretta per qualsiasi mirror Debian ufficiale. Potreste scegliere di
- scaricare i file attraverso un server proxy: basta specificare il
- server. _...la frase non Φ conclusa..._
-
-
- 7.4. Root NFS
- -------------
-
- Se state installando una workstation senza dischi fissi ("diskless"),
- dovreste aver giα configurato la vostra rete come descritto in Sezione
- 7.7, ```Configurazione della rete'''. Vi dovrebbe quindi venir
- proposta la possibilitα di installare il kernel e i moduli via NFS.
- Procedete usando l'opzione "nfs" come descritto sopra.
-
- Altri media d'installazione potrebbero richiedere altri passi.
-
-
- 7.5. ``Configurazione supporto PCMCIA''
- ---------------------------------------
-
- C'Φ un passo alternativo _prima_ della voce di men∙ ``Configurazione
- moduli dei dispositivi'', chiamato ``Configurazione supporto PCMCIA''.
- Esso permette di abilitare il supporto PCMCIA.
-
- Se la vostra macchina ne Φ dotata, ma non state installando Debian
- tramite un dispositivo PCMCIA (p.e. attraverso una scheda Ethernet
- PCMCIA), non avete bisogno di configurare il supporto PCMCIA a questo
- stadio. Potrete farlo senza problemi pi∙ avanti, dopo aver completato
- l'installazione. Se invece state effettuando l'installazione tramite
- una scheda di rete PCMCIA, dovete scegliere tale alternativa e
- configurare il supporto PCMCIA prima della configurazione di rete.
-
- Se dovete installare PCMCIA, scegliete l'alternativa sotto
- ``Configurazione moduli dei dispositivi''. Vi verrα chiesto quale
- controller PCMCIA sia presente sul vostro sistema. Nella maggior
- parte dei casi Φ `i82365', in altri `tcic'. Le specifiche fornite dal
- produttore del vostro laptop dovrebbero risolvere eventuali dubbi. In
- genere potete lasciare in bianco le poche opzioni aggiuntive.
- Tuttavia alcuni tipo di hardware potrebbero avere necessitα di
- indicazioni particolari. Il Linux PCMCIA HOWTO
- (http://www.tldp.org/HOWTO/PCMCIA-HOWTO.html) contiene un sacco di
- informazioni utili in caso le opzioni predefinite non funzionino.
-
- In alcuni casi eccezionali potreste anche dover leggere e modificare
- `/etc/pcmcia/config.opts'. E` consigliabile farlo sulla vostra
- seconda console virtuale (_Alt Sin-F2_), per poi riconfigurare PCMCIA
- o forzare manualmente il caricamento dei moduli usando `insmod' e
- `rmmod'.
-
- Non appena il supporto PCMCIA sarα configurato e installato
- correttamente, dovrete ritornare al men∙ precedente nella gerarchia e
- configurare i vostri device driver come descritto nella sezione
- successiva.
-
-
- 7.6. ``Configurazione moduli dei dispositivi''
- ----------------------------------------------
-
- Tramite la voce di men∙ ``Configurazione moduli dei dispositivi''
- potrete configurare i device driver, ossia i moduli del kernel.
-
- Come prima cosa vi verrα chiesto se volete caricare moduli addizionali
- da un dischetto fornito dal produttore dell'hardware. Quasi sempre
- potete saltare questo punto, dato che Φ utile solo in caso l'hardware
- richieda dei moduli proprietari o non standard (ad esempio per un
- particolare controller SCSI). I moduli verrano cercati sul dischetto
- in locazioni come `/lib/modules/misc' (dove <misc> pu≥ essere
- qualsiasi sezione standard del kernel). Qualsiasi file del genere
- verrα copiato sul disco e potrα essere configurato al passo successivo
- dell'installazione.
-
- Appresso verrα eseguito `modconf', un semplice programma che mostra le
- sezioni dei moduli del kernel e vi permette di attraversarle per
- individuare quali moduli volete installare.
-
- Vi raccomandiamo di configurare _solo_ i dispositivi necessari al
- processo d'installazione che non siano giα stati rilevati dal kernel.
- In molti casi non serve configurare alcun modulo.
-
- Ad esempio, potreste dover caricare esplicitamente il driver per una
- scheda di rete dalla sezione `net', un driver per dischi SCSI nella
- sezione `scsi' o uno per un CD-ROM proprietario in `cdrom'. I
- dispositivi configurati verranno caricati in automatico a ogni avvio
- del sistema.
-
- Alcuni moduli potrebbero richiedere dei parametri. Per sapere quali
- siano rilevanti dovrete consultare la documentazione dello specifico
- driver.
-
- Una volta installato il sistema, potrete riconfigurare i moduli in
- qualsiasi momento con il programma `modconf'.
-
-
- 7.7. ``Configurazione della rete''
- ----------------------------------
-
- Se il sistema d'installazione non rileva la presenza di un'interfaccia
- di rete disponibile, vi verrα proposta l'opzione ``Configurazione
- hostname''. Anche se non avete una rete, o se avete una connessione
- di rete non permanente (p.e. una connessione telefonica), alla vostra
- macchina serve un nome.
-
- Se il sistema d'installazione rileva un'interfaccia di rete, vi verrα
- mostrato il passo d'installazione ``Configurazione della rete''. Se
- il sistema non vi permette di eseguirlo, significa che non Φ in grado
- di trovare alcuna interfaccia di rete. Se ne avete comunque una,
- significa che probabilmente avete saltato la configurazione
- dell'interfaccia in Sezione 7.6, ```Configurazione moduli dei
- dispositivi'''. Tornate indietro a quella sezione e controllate i
- dispositivi `net'.
-
- Non appena entrerete nel ``Configurazione della rete'', se il sistema
- rileva pi∙ di una interfaccia di rete vi verrα chiesto di scegliere
- quale configurare. Ne potete configurare soltanto una. Finita
- l'installazione potrete occuparvi delle altre interfacce, consultate
- la pagina di man interfaces(5).
-
- Se `dbootstrap' si accorge che avete configurato PCMCIA (Sezione 7.5,
- ```Configurazione supporto PCMCIA'''), vi verrα chiesto di confermare
- che la vostra scheda di rete Φ una scheda PCMCIA. Ci≥ inciderα su
- come e in che punto dell'installazione verrα portata a termine la
- configurazione della rete.
-
- `dbootstrap' vi chiederα indi se volete usare un server DHCP o BOOTP
- per configurare la vostra rete. Se potete, dovreste rispondere
- ``S∞'', dato che ci≥ vi permetterα di saltare tutto il resto della
- prossima sezione. Sperabilmente dovreste vedere il sistema replicare
- con ``La rete Φ stata configurata correttamente usando DHCP/BOOTP.''.
- Saltate il resto e passate a Sezione 7.8, ```Installazione del sistema
- di base'''. Se la configurazione fallisce, controllate i cavi di rete
- e il log su tty3, oppure proseguite a configurare la rete manualmente.
-
- Per configurare a mano la rete, `dbootstrap' vi farα un certo numero
- di domande: per le risposte usate quanto raccolto in Sezione 3.3, `Le
- informazioni che vi serviranno'. Il sistema vi proporrα un riepilogo
- delle informazioni sulla rete e vi chiederα conferma. In seguito vi
- servirα specificare il device usato della vostra connessione di rete
- principale. Di solito sarα "eth0" (il primo device Ethernet).
-
- Alcuni dettagli tecnici che potrebbero esservi utili: il programma
- assume che l'indirizzo IP di rete sia il risultato di un AND bit a bit
- tra l'indirizzo IP del vostro sistema e la vostra netmask, che
- l'indirizzo broadcast sia il risultato di un OR bit a bit tra
- l'indirizzo IP del vostro sistema e la negazione bit a bit della
- netmask. Suppone inoltre che il vostro gateway funga anche da server
- DNS. Se non avete soluzioni alternative pronte, usate quanto proposto
- dal sistema. Se necessario potrete cambiare tali impostazioni, una
- volta finita l'installazione, modificando il file
- `/etc/network/interfaces'. In alternativa, potrete installare
- `etherconf', che vi guiderα nella configurazione della rete.
-
-
- 7.8. ``Installazione del sistema di base''
- ------------------------------------------
-
- Il passo successivo Φ installare il sistema di base. Si tratta di un
- insieme minimo di pacchetti che fornisce un sistema funzionante,
- essenziale e autosufficiente. Occupa meno di 70MB.
-
- Durante ``Installazione del sistema di base'', se non state
- installando da CD-ROM vi verrα proposto un men∙ di dispositivi da cui
- potete installare il sistema di base. Dovreste scegliere il mezzo
- d'installazione adatto. Se state installando da un CD-ROM ufficiale,
- vi sarα semplicemente chiesto d'inserirlo.
-
- Se state installando il sistema di base via rete, sappiate che alcuni
- passi del processo d'installazione potrebbero prendere parecchio tempo
- e l'avanzamento potrebbe non essere molto evidente. In particolare il
- prelievo iniziale di `Packages.gz' e l'installazione dei pacchetti
- base e fondamentali potrebbero sembrare in stallo. Concedete loro del
- tempo extra. Potete usare `df -h' sul secondo terminale per
- accertarvi che i contenuti del vostro disco stiano effettivamente
- cambiando.
-
- In ogni caso, se l'installazione si impantana non appena tenta di
- recuperare un file chiamato `Release', potete dare per scontato che
- l'archivio di rete non Φ stato trovato o che c'Φ un problema con esso.
-
- Se state installando il sistema di base dal vostro disco fisso, basta
- far puntare l'installer alla locazione di `basedebs.tar', in modo
- simile alla procedura per installare i kernel e i moduli.
-
-
- -------------------------------------------------------------------------------
-
-
- 8. Fare il boot nel vostro nuovo sistema Debian
- -----------------------------------------------
-
-
- 8.1. ``Rendere il sistema avviabile''
- -------------------------------------
-
- Se scegliete di fare il boot da disco fisso direttamente in Linux, e
- se _non_ state installando una workstation senza disco, vi verrα
- chiesto di installare un master boot record. Se non state usando un
- boot manager (come probabilmente Φ se non sapete cosa sia) e non avete
- un altro sistema operativo sulla stessa macchina, rispondete ``S∞''.
- Tenete presente che se rispondete ``S∞'' non potrete fare il boot in
- DOS normalmente, per esempio. Fate attenzione, leggete Sezione 9.3,
- `Riattivare DOS e Windows'. Se rispondete ``S∞'', la domanda
- successiva sarα se volete avviare automaticamente Linux dal disco
- fisso all'accensione della macchina. In tal caso la partizione root
- di Linux viene impostata come partizione _bootable_ ("avviabile"),
- quella cioΦ che viene caricata dal disco fisso.
-
- Tenete presente che gestire il boot di pi∙ sistemi operativi sulla
- stessa macchina Φ una specie di magia nera. Questo documento non
- tenta nemmeno di documentare i vari boot manager, che variano a
- seconda dell'architettura e perfino della sottoarchitettura. Per
- ulteriori informazioni dovreste fare riferimento alla documentazione
- del boot manager che usate. Ricordatevi di essere estremamente cauti
- quando lavorate con i boot manager.
-
- Il boot loader standard per i386 si chiama "LILO". E` un programma
- complesso che offre molte funzionalitα, tra le quali la gestione del
- boot di DOS, NT e OS/2. Leggete attentamente le istruzioni presenti
- nella directory `/usr/share/doc/lilo/' per necessitα particolari,
- consultate inoltre il LILO mini-HOWTO
- (http://www.tldp.org/HOWTO/mini/LILO.html) (in italiano LILO
- mini-HOWTO (http://ildp.pluto.linux.it/HOWTO/mini/LILO.html) NdT).
-
- Potrete saltare questo passo per ora ed impostare pi∙ tardi la
- partizione avviabile con i programmi Linux `fdisk' o `activate'.
-
- Se fate un pasticcio e non potete pi∙ fare il boot in DOS, avrete
- bisogno di un dischetto di boot DOS, dal quale dare `fdisk /mbr' per
- reinstallare il blocco di boot di DOS. In ogni caso ci≥ vi
- costringerα ad usare qualche altro modo per rientrare in Debian! Per
- maggiori informazioni su questo punto, leggete Sezione 9.3,
- `Riattivare DOS e Windows'.
-
- Se state installando una workstation senza disco, ovviamente fare il
- boot da disco Φ un'opzione senza senso e questo passo verrα saltato.
-
-
- 8.2. ``Creazione floppy di avvio''
- ----------------------------------
-
- Sarebbe bene creare un dischetto di boot anche se intendete avviare il
- sistema dal disco fisso locale, dato che Φ possibile che il bootstrap
- sia installato male sul disco fisso, mentre un dischetto di boot
- funziona quasi sempre. Scegliete ``Creazione floppy di avvio'' dal
- men∙ e inserite un dischetto vuoto come richiesto. Assicuratevi che
- non sia protetto da scrittura, dato che il programma lo formatterα e
- ci scriverα sopra. Etichettatelo come "dischetto di boot personale" e
- proteggetelo da scrittura una volta creato.
-
- Il dischetto conterrα un kernel e un semplice file system, con la
- direttiva di usare il file system di root presente sul vostro disco.
-
-
- 8.3. Il momento della veritα
- ----------------------------
-
- Il primo boot autonomo del sistema Φ quello che gli ingegneri
- elettronici chiamano "smoke test" (cioΦ quando si accende un
- dispositivo elettrico dopo averci lavorato su e si sta a vedere se
- fuma, fa scintille o cose del genere, denunciando cos∞ platealmente un
- guasto NdT). Togliete eventuali dischetti presenti nel lettore e
- scegliete la voce ``Riavvia il sistema'' dal men∙.
-
- Se state facendo il boot direttamente in Debian e il sistema non
- parte, usate il supporto di boot che avete usato originariamente per
- l'installazione (ad esempio il dischetto di recupero) o inserite il
- dischetto di boot personale, se ne avete creato uno, e riavviate il
- sistema. Se _non_ state usando il dischetto di boot personale,
- dovrete probabilmente aggiungere dei parametri di boot. Se farete il
- boot con il dischetto di recupero o tecniche simili, dovrete
- specificare `rescue root=<root>', dove <root> Φ la vostra partizione
- root, per dire "/dev/sda1".
-
- Debian dovrebbe partire e dovreste vedere gli stessi messaggi della
- prima volta che avete fatto il boot del sistema di installazione,
- seguiti da altri nuovi.
-
-
- 8.4. Configurazione (di base) dopo il primo boot in Debian
- ----------------------------------------------------------
-
- Dopo aver fatto il boot, vi verrα chiesto di completare la
- configurazione del sistema di base e quindi di scegliere quali
- pacchetti aggiuntivi installare. L'applicazione che vi guiderα
- attraverso questo processo si chiama `base-config'. In caso dopo aver
- completato l'installazione desideriate lanciare nuovamente
- `base-config', in qualsiasi momento, come root, date `base-config'.
-
-
- 8.5. Password MD5
- -----------------
-
- Innanzitutto vi verrα chiesto se installare le password MD5. Si
- tratta di un metodo alternativo di immagazzinare le password sul
- sistema, molto pi∙ sicuro del metodo standard (chiamato "crypt").
-
- Il default Φ ``No'', ma se non vi serve il supporto NIS e v'interessa
- parecchio la sicurezza della vostra macchina, dite ``S∞''.
-
-
- 8.6. Shadow Password
- --------------------
-
- A meno che non abbiate detto ``S∞'' alle password MD5, il sistema vi
- chiederα se volete abilitare le "shadow password". Questo sistema
- permette di rendere il sistema un po' pi∙ sicuro. In un sistema senza
- shadow password, le password reali vengono immagazzinate, cifrate, in
- un file leggibile da chiunque, `/etc/passwd'. Tale file deve essere
- leggibile da chiunque si colleghi perchΘ contiene delle informazioni
- vitali sugli utenti, ad esempio come mappare gli identificatori
- numerici degli utenti sui nomi di login. Di conseguenza Φ possibile
- che qualcuno ottenga il file `/etc/passwd' e usi un attacco a forza
- bruta (cioΦ provi tutte le possibili combinazioni di password) per
- scoprirle.
-
- Abilitando le shadow password, le password reali verranno
- immagazzinate in un altro file, `/etc/shadow', scrivibile solo da root
- e leggibile da root e dagli utenti del gruppo shadow. Vi consigliamo
- quindi di abilitarle.
-
- Potrete riconfigurare le shadow password in qualsiasi momento con il
- programma `shadowconfig'. Dopo l'installazione, leggete
- `/usr/share/doc/passwd/README.debian.gz' per avere altre informazioni.
-
-
- 8.7. Impostare la password di root
- ----------------------------------
-
- L'account di _root_ viene anche chiamato _superutente_; Φ un login che
- aggira tutte le protezioni di sicurezza del sistema, deve quindi
- essere usato solo per le operazioni di amministrazione del sistema,
- per il minor tempo possibile.
-
- Qualsiasi password che create dovrebbe contenere da 6 ad 8 caratteri,
- con lettere maiuscole e minuscole, cifre e segni di interpunzione.
- Impostando la vostra password di root fate ancora pi∙ attenzione, dato
- che Φ un account molto potente. Evitate le parole che si trovano nei
- dizionari e non usate informazioni personali che possano essere
- indovinate (data di nascita ecc.).
-
- Se qualcuno vi dice che gli serve la vostra password di root, siate
- estremamente cauti. Non la dovreste mai fornire a nessuno, a meno che
- non stiate amministrando una macchina con pi∙ di un amministratore di
- sistema.
-
-
- 8.8. Creare un utente normale
- -----------------------------
-
- Il sistema a questo punto vi chiederα se volete creare un account da
- utente normale, da usare per le attivitα quotidiane personali, per le
- quali non dovreste assolutamente usare l'account di root.
-
- PerchΘ no? Bene, una ragione per evitare di usare i privilegi di root
- Φ che Φ molto facile farci dei danni irreparabili. Un'altra Φ che si
- pu≥ essere portati con l'inganno ad attivare un _cavallo di troia_ (o
- "trojan"), cioΦ un programma che sfrutta i poteri di superutente per
- compromettere la sicurezza del sistema alle vostre spalle. Un buon
- libro sull'amministrazione dei sistemi Unix coprirα questo argomento
- in maggior dettaglio, vale la pena leggerne uno se non conoscete la
- questione.
-
- Chiamate l'account di utente come vi pare: se vi chiamate Mario Rossi,
- potreste usare ad esempio "rossi", "mario", "mrossi" ecc. Vi verrα
- anche chiesto il nome completo dell'utente e, come prima, una
- password.
-
- Se in qualsiasi momento dopo l'installazione volete creare un altro
- utente, usate il comando `adduser'.
-
-
- 8.9. Configurare PPP
- --------------------
-
- Vi verrα quindi chiesto se volete installare il resto del sistema
- usando PPP. Se state installando da CD-ROM o siete direttamente
- collegati alla rete, potete rispondere ``No'' senza problemi e saltare
- questa sezione.
-
- Se avete scelto di configurare PPP a questo punto, verrα attivato un
- programma, `pppconfig', che vi aiuterα a configurare la vostra
- connessione PPP. _Fate attenzione a dare alla vostra connessione
- telefonica il nome "provider", quando vi verrα chiesto._
-
- Si spera che il programma `pppconfig' possa guidarvi attraverso una
- configurazione indolore della connessione PPP. Ove qualcosa non
- funzionasse, troverete delle istruzioni dettagliate pi∙ sotto.
-
- Per configurare PPP dovrete conoscere i concetti base della
- visualizzazione e della modifica dei file sotto Linux. Per
- visualizzare i file dovreste usare il programma `more', `zmore' per i
- file compressi con estensione `.gz'. Per esempio, per visualizzare il
- contenuto di `README.debian.gz', date `zmore README.debian.gz'. Il
- sistema di base comprende un editor chiamato `nano', molto semplice da
- usare seppur privo di molte funzionalitα. Pi∙ avanti vi converrα
- installare degli editor e dei visualizzatori pi∙ avanzati, come ad
- esempio `jed', `nvi', `less' e `emacs'.
-
- Modificate `/etc/ppp/peers/provider' sostituendo "/dev/modem" con
- "/dev/ttyS<#>", dove <#> Φ il numero della porta seriale. Su Linux le
- porte seriali sono numerate a partire da 0, quindi la vostra prima
- porta (cioΦ `COM1') sarα `/dev/ttyS0' sotto Linux. Il passo
- successivo Φ modificare `/etc/chatscripts/provider' ed inserire il
- numero di telefono del provider, il nome utente e la password. Non
- cancellate il "\q" che precede la password, serve per non farla
- apparire nei file di log.
-
- Molti provider invece dell'autenticazione in modalitα testo usano per
- la sequenza di login PAP o CHAP, altri entrambi. Se il vostro
- provider richiede PAP o CHAP dovrete seguire una procedura diversa:
- commentate tutto quello che c'Φ sotto la stringa di composizione del
- numero (quella che comincia con "ATDT") in
- `/etc/chatscripts/provider', modificate `/etc/ppp/peers/provider' come
- descritto sopra e aggiungete `user <nome>' dove <nome> Φ il vostro
- nome utente per il provider cui state cercando di connettervi.
- Modificate poi `/etc/pap-secrets' o `/etc/chap-secrets', inserendovi
- la vostra password.
-
- Dovrete anche modificare `/etc/resolv.conf', aggiungendovi l'indirizzo
- IP del name server (DNS) del provider. Le righe di `/etc/resolv.conf'
- sono nel formato: `nameserver <xxx.xxx.xxx.xxx>', dove le <x> sono i
- numeri dell'indirizzo IP. A vostra scelta potrete aggiungere
- l'opzione `usepeerdns' a `/etc/ppp/peers/provider' per abilitare la
- scelta automatica dei server DNS appropriati, usando le impostazioni
- fornite di solito dall'host remoto.
-
- A meno che il vostro provider abbia una sequenza di login diversa
- dalla maggior parte degli ISP, avete finito! Attivate la connessione
- PPP digitando `pon' come root e monitorate il processo usando il
- comando `plog'. Per disconnettervi usate `poff', sempre come root.
-
- Leggete il file `/usr/share/doc/ppp/README.Debian.gz' per altre altre
- informazioni su come usare PPP su Debian.
-
-
- 8.10. Rimuovere il supporto PCMCIA
- ----------------------------------
-
- Se non dovete usare in alcun modo il supporto PCMCIA, giunti a questo
- punto potrete scegliere di rimuoverlo. Ci≥ renderα l'avvio del
- sistema pi∙ pulito. Sarα inoltre pi∙ facile sostituire il kernel
- (dato che PCMCIA richiede parecchia coordinazione tra le versioni dei
- driver PCMCIA, dei moduli del kernel e del kernel stesso).
-
-
- 8.11. Configurare APT
- ---------------------
-
- Il mezzo principale comunemente usato per installare i pacchetti Φ un
- programma chiamato `apt-get', dal pacchetto `apt'. [1] APT deve
- essere configurato in modo da sapere dove scaricare i pacchetti.
- L'applicazione d'aiuto in questa operazione si chiama `apt-setup'.
-
- Il passo successivo del processo di configurazione Φ di indicare ad
- APT dove pu≥ trovare altri pacchetti Debian. Tenete presente che
- potete riavviare APT in qualsiasi momento dopo l'installazione, usando
- `apt-setup' o modificando a mano `/etc/apt/sources.list'.
-
- Se state facendo il boot da un CD-ROM ufficiale, dovrebbe venir
- configurato automaticamente come fonte di apt senza che vi venga
- chiesta conferma. Lo capirete dall'attivitα di scansione sul CD-ROM.
- Vi verrα poi chiesto se ne volete configurare un altro. Se avete una
- serie di CD-ROM, cosa molto comune, dovrete procedere e farli scandire
- tutti uno per uno.
-
- Se non avete un CD-ROM ufficiale, vi verrα proposto un'insieme di
- scelte sulle modalitα di accesso ai pacchetti Debian: FTP, HTTP,
- CD-ROM o un file system locale. Per i possessori dei CD-ROM, potete
- arrivare a questo stesso passo chiedendo esplicitamente di aggiungere
- un'altra fonte.
-
- Dovreste sapere che va benissimo avere diverse fonti per APT, anche
- per lo stesso archivio di Debian. `Apt-get' prenderα automaticamente
- il pacchetto con il numero pi∙ alto tra tutte le versioni disponibili.
- Se, per esempio, avete sia una fonte HTTP che un CD-ROM, `apt-get'
- dovrebbe automaticamente usare il CD-ROM locale, quando possibile, e
- fare ricorso a HTTP solo quando vi pu≥ ottenere una versione pi∙
- recente del pacchetto. In ogni caso non Φ una buona idea aggiungere
- fonti di APT non necessarie, dato che in questo modo tenderebbe a
- rallentare il processo di controllo delle nuove versioni negli archivi
- disponibili.
-
- [1] Tenete presente che il vero programma che installa i pacchetti si
- chiama `dpkg', ma si tratta di uno strumento che lavora a livello pi∙
- basso. `Apt-get' invoca `dpkg' in modo appropriato e inoltre sa come
- installare altri pacchetti, richiesti da quello che volete installare,
- seguendo le dipendenze, oltre che come recuperare i pacchetti stessi
- dal CD, dalla rete o da qualunque altra fonte.
-
- 8.11.1. Configurare le fonti di pacchetti in rete
- -------------------------------------------------
-
- Se pensate di installare il resto del sistema via rete, l'opzione pi∙
- comune Φ scegliere la fonte "http". Anche quella "ftp" Φ accettabile,
- ma di solito Φ un po' pi∙ lenta nel connettersi.
-
- Vi verrα poi chiesto se volete usare del software non libero. Con
- tale termine ci si riferisce a software commerciale o qualsiasi altro
- software la cui licenza non Φ in accordo con le Debian Free Software
- Guidelines (http://www.debian.org/social_contract#guidelines). Va
- bene dire ``S∞'', ma fate attenzione nell'installare programmi di
- questo tipo, perchΘ dovrete assicurarvi di usarlo in accordo con la
- relativa licenza.
-
- Il passo successivo nella configurazione delle fonti di pacchetti in
- rete Φ informare `apt-setup' della nazione in cui vivete. In tal modo
- verranno selezionati per voi i mirror ufficiali Debian su Internet cui
- connettervi. A seconda della nazione selezionata, vi verrα presentata
- una lista di possibili host. In generale va bene scegliere quello in
- cima alla lista, ma dovrebbero funzionare comunque tutti.
-
- Se per l'installazione state utilizzando HTTP, vi verrα chiesto di
- configurare il vostro proxy server, passo talvolta necessario se vi
- trovate dietro a un firewall, su reti aziendali ecc.
-
- Alla fine verrα testata la vostra nuova fonte di pacchetti in rete.
- Se tutto va bene, vi verrα chiesto se volete ripetere l'operazione per
- un'altra fonte in rete.
-
-
- 8.12. Installazione dei pacchetti: semplificata o avanzata
- ----------------------------------------------------------
-
- Vi verrα poi chiesto se desiderate installare i pacchetti nella
- modalitα semplificata o in quella avanzata, a granularitα maggiore.
- Vi consigliamo di iniziare con quella semplificata, dato che potrete
- sempre utilizzare quella avanzata in un secondo momento.
-
- Dovreste sapere che per l'installazione semplificata `base-config'
- invoca semplicemente il programma `tasksel', mentre per quella
- avanzata usa `dselect'. Entrambi questi programmi possono essere
- lanciati in qualsiasi momento dopo l'installazione, per installare
- altri pacchetti. Se state cercando un pacchetto specifico, finita
- l'installazione usate semplicemente `apt-get install <pacchetto>',
- dove <pacchetto> Φ il nome del pacchetto che desiderate.
-
-
- 8.13. Selezione semplificata dei pacchetti: il Task Installer
- -------------------------------------------------------------
-
- Se avete scelto l'installazione semplificata, verrete introdotti al
- Task Installer (`tasksel'). Tale metodo vi propone alcune
- configurazioni predefinite di pacchetti da installare. Usando
- `dselect', descritto pi∙ avanti, potreste invece scegliere pacchetto
- per pacchetto cosa volete sulla vostra macchina. Ma pu≥ essere un
- compito decisamente lungo, dati i circa 8300 pacchetti disponibili in
- Debian!
-
- Avete quindi la possibilitα di scegliere innanzitutto dei _task_ e di
- aggiungere in seguito singoli pacchetti all'installazione. I task
- corrispondono, all'incirca, a vari compiti che potreste voler eseguire
- con la vostra macchina, per esempio "desktop environment" ("ambiente
- desktop"), "development in C" ("sviluppo in C") o "file server".
-
- Potete evidenziare ciascun task e scegliere "Task Info" per
- visualizzare informazioni dettagliate su di esso. Vi verrα mostrata
- una descrizione estesa e l'elenco dei pacchetti in esso contenuti.
-
- Una volta selezionati i task che vi servono, scegliete "Fine". A
- questo punto, `apt-get' installerα i pacchetti che avete selezionato.
- Notate che, se non avete selezionato alcun task, verranno installati
- tutti i pacchetti con prioritα standard, importante o richiesto non
- ancora presenti sul vostro sistema. E` la stessa cosa che lanciare
- "tasksel -s" dalla riga di comando, attualmente comporta lo
- scaricamento di circa 37 MB di archivi. Vi verranno mostrati il
- numero di pacchetti da installare e quanti kilobyte dovrete scaricare.
-
- Dei circa 8300 pacchetti disponibili in Debian, solo una minoranza
- sono coperti dai task proposti dal Task Installer. Per informazioni
- su altri pacchetti, usate `apt-cache search <stringa-di-ricerca>' per
- fare una ricerca sulla stringa fornita (si veda la pagina di man
- apt-cache(8)) o eseguite `dselect', come descritto pi∙ avanti.
-
-
- 8.14. Selezione avanzata dei pacchetti con `dselect'
- ----------------------------------------------------
-
- Se avete optato per la selezione "avanzata" dei pacchetti, verrete
- lasciati nelle mani del programma `dselect'. Prima di usarlo Φ
- caldamente consigliato leggere il Tutorial di dselect
- (dselect-beginner.it.html). `Dselect' vi permetterα di selezionare i
- _pacchetti_ da installare sul vostro sistema. Dovrete lanciarlo come
- root.
-
-
- 8.15. Fare il login
- -------------------
-
- Finita l'installazione dei pacchetti, vi verrα presentato il prompt di
- login. Fate il login usando il nome utente personale (non root) che
- avete indicato durante l'installazione e la relativa password. Ora il
- vostro sistema Φ pronto all'uso.
-
- Se siete utenti novelli, potreste voler esplorare la documentazione
- presente sul vostro sistema. Attualmente la documentazione Φ
- organizzata in sistemi diversi, che sono in via di integrazione. Ecco
- alcuni punti da cui partire.
-
- La documentazione associata a programmi che avete installato si trova
- in `/usr/share/doc/', in una sottodirectory con lo stesso nome del
- programma. Per esempio, la Guida Utente di APT si trova in
- `/usr/share/doc/apt/guide.html/index.html'.
-
- In aggiunta vi sono alcune cartelle speciali all'interno della
- gerarchia di directory `/usr/share/doc/'. Gli HOWTO Linux sono
- installati, in formato .gz, in `/usr/share/doc/HOWTO/en-txt/' e
- `/usr/share/doc/HOWTO/en-txt/mini/'. `/usr/share/doc/HTML/index.html'
- contiene indici navigabili, a mezzo browser, della documentazione
- installati da `dhelp'. (Il pacchetto `doc-linux-it', contenente le
- traduzioni degli HOWTO, purtroppo non Φ aggiornato al momento
- presente, si consiglia una visita al sito ILDP, Italian Linux
- Documentation Project (http://ildp.pluto.linux.it) NdT).
-
- Un modo facile per visualizzarli Φ dare `cd /usr/share/doc/' e
- digitare quindi `lynx' seguito da uno spazio e da un punto (il punto
- sta per la directory corrente).
-
- Potete anche digitare `info <comando>' o `man <comando>' per avere
- informazioni dettagliate sul funzionamento della maggioranza dei
- comandi disponibili da riga di comando (installando `manpages-it'
- potrete visualizzare le pagine di man dei comandi pi∙ usati in
- italiano NdT). Con `help' otterrete aiuto sui comandi di shell.
- Digitando un comando seguito da `--help' otterrete di solito una
- schermata con un breve sommario delle opzioni disponibili pel comando
- stesso. Se l'output di un comando eccede la singola schermata,
- causando uno scorrimento, aggiungete `| more' in coda al comando per
- introdurre una pausa ad ogni schermata. Per vedere una lista di tutti
- i comandi disponibili che iniziano con una certa lettera
- dell'alfabeto, digitate la lettera seguita da due tabulazioni. (Ci
- sentiamo senz'altro di consigliare ai novelli utenti linux che non li
- conoscano ancora gli Appunti Linux
- (http://ildp.pluto.linux.it/AppuntiLinux/), una ragguardevole e
- completa fonte gratuita di informazioni in italiano su GNU/Linux ed
- argomenti ad esso correlati NdT).
-
- Per un'introduzione pi∙ completa a Debian e GNU/Linux, consultate
- `/usr/share/doc/debian-guide/html/noframes/index.html'.
-
-
- -------------------------------------------------------------------------------
-
-
- 9. Cosa fare adesso
- -------------------
-
-
- 9.1. Se non conoscete Unix
- --------------------------
-
- Se non avete mai usato Unix probabilmente dovreste leggervi qualche
- libro; le Unix FAQ
- (ftp://rtfm.mit.edu/pub/usenet/news.answers/unix-faq/faq/) contengono
- una bibliografia piuttosto consistente e riferimenti ai newsgroup di
- Usenet che vi possono aiutare. Potete anche dare un'occhiata alle
- User-Friendly Unix FAQ
- (http://www.camelcity.com/~noel/usenet/cuuf-FAQ.htm). (FAQ Linux
- utili in italiano sono FAQ di it.comp.os.linux
- (http://ildp.pluto.linux.it/FAQ/linux.html) e
- http://ildp.pluto.linux.it/LDR/ name="LDR: Linux Domande e Risposte"
- NdT).
-
- Linux Φ una delle implementazioni di Unix. Il Linux Documentation
- Project (LDP) (http://www.tldp.org/) raccoglie libri e documenti ad
- esso relativi liberamente disponibili in linea (ne esiste una versione
- italiana, l'Italian Linux Documentation Project (ILDP)
- (http://ildp.pluto.linux.it) NdT). La maggior parte di questi
- documenti possono essere installati localmente con i pacchetti
- `doc-linux-html' per la versione HTML o `doc-linux-text' per quella
- ASCII; i file verranno posti nella directory `/usr/doc/HOWTO'. Sono
- disponibili come pacchetti Debian anche delle versioni nazionalizzate
- degli HOWTO dell'LDP.
-
- Potete trovare della documentazione specifica su Debian nella prossima
- sezione.
-
-
- 9.2. Come orientarsi in Debian
- ------------------------------
-
- Debian Φ leggermente diversa dalle altre distribuzioni ed anche se
- conoscete giα Linux ci sono cose che dovreste sapere per mantenere il
- sistema in buono stato. Questo capitolo contiene del materiale
- orientativo: non Φ un manuale d'uso di Debian, si tratta solo di
- indicazioni concise per i pi∙ frettolosi.
-
- 9.2.1. Il sistema dei pacchetti Debian
- --------------------------------------
-
- La cosa pi∙ importante da conoscere Φ il sistema dei pacchetti Debian.
- Esso detiene il controllo di buona parte del sistema, cioΦ:
-
- * `/usr' (tranne `/usr/local')
-
- * `/var' (potete creare `/var/local' ed essere al sicuro l∞)
-
- * `/bin'
-
- * `/sbin'
-
- * `/lib'
-
- Ad esempio, se sostituite `/usr/bin/perl' con una vostra versione il
- sistema continuerα a funzionare, ma se aggiornate il pacchetto `perl'
- il vostro file verrα sostituito. Gli utenti esperti possono aggirare
- questo ostacolo ponendo dei pacchetti a "Bloccato" ("Hold") in
- `dselect'.
-
- Uno dei migliori metodi d'installazione Φ apt. Potete usarlo come
- metodo da dselect, oppure potete usare la versione a riga di comando
- (info apt-get). Notate che apt vi permetterα anche di unire main,
- contrib e non-free, quindi potrete avere pacchetti soggetti a
- restrizioni legali insieme a versioni standard.
-
- 9.2.2. Gestione di versioni delle applicazioni
- ----------------------------------------------
-
- Le versioni alternative di singole applicazioni vengono gestite da
- update-alternatives. Se conservate pi∙ versioni delle vostre
- applicazioni, farete bene a leggere la pagina di man di
- update-alternatives.
-
- 9.2.3. Gestione dei job di cron
- -------------------------------
-
- Tutti i job che spettano all'amministratore di sistema dovrebbero
- trovarsi in `/etc', dato che sono file di configurazione. Se avete un
- job in cron di root che va in esecuzione quotidianamente,
- settimanalmente o in ore notturne, mettetelo in
- `/etc/cron.{daily,weekly,monthly}', rispettivamente. Questi sono
- invocati da `/etc/crontab' e verranno eseguiti in ordine alfabetico,
- il che fa in modo che vengano lanciati nella sequenza corretta.
-
- D'altro canto, se avete un job di cron che 1) deve essere eseguito con
- i privilegi di un utente speciale o 2) necessita di essere eseguito in
- un momento o con una frequenza speciali, potete usare `/etc/crontab'
- o, ancor meglio, `/etc/cron.d/quello_che_vi_pare'. Questi particolari
- file hanno anche un campo extra che permette di stabilire l'utente
- sotto il quale verrα eseguito il job di cron.
-
- In ogni caso basterα editare i file, cron se ne occuperα in
- automatico. Non c'Φ bisogno di eseguire alcun comando particolare.
- Per maggiori informazioni consultate cron(8), crontab(5) e
- `/usr/doc/cron/README.Debian'.
-
-
- 9.3. Riattivare DOS e Windows
- -----------------------------
-
- Dopo aver installato il sistema di base ed aver scritto sul _Master
- Boot Record_, potrete fare il boot di Linux, ma probabilmente niente
- di pi∙, a seconda delle scelte che avete fatto durante
- l'installazione. Questo capitolo descrive come riattivare il vostro
- vecchio sistema, in modo da poter fare di nuovo il boot di DOS o
- Windows.
-
- `LILO' Φ un boot manager con cui potete avviare anche sistemi
- operativi diversi da Linux che soddisfino le convenzioni dei PC. Il
- boot manager viene configurato attraverso il file `/etc/lilo.conf'.
- In caso vi apportiate delle modifiche Φ necessario lanciare `lilo',
- dato che i cambiamenti vengono applicati solo quando richiamate il
- programma.
-
- Le parti importanti del file `lilo.conf' sono le righe che contengono
- le parole chiave `image' e `other', come pure quelle che le seguono.
- Esse possono venir utilizzate per descrivere un sistema che pu≥ essere
- avviato da `LILO'. Un sistema del genere pu≥ includere un kernel
- (`image'), una partizione root, parametri addizionali del kernel ed
- anche una configurazione per avviare un altro sistema operativo,
- diverso da Linux (`other'). Queste parole chiave possono essere usate
- anche pi∙ di una volta. L'ordine in cui i sistemi compaiono nel file
- di configurazione Φ importante, perchΘ determina quale di essi verrα
- avviato automaticamente, ad esempio, dopo un certa pausa (`delay') in
- cui `LILO' non viene fermato premendo il tasto _shift_.
-
- Dopo una nuova installazione di Debian, il sistema corrente Φ il solo
- ad essere configurato in `LILO'. Se volete avviare un altro kernel
- Linux, dovrete modificare a mano il file `/etc/lilo.conf' ed
- aggiungere le seguenti righe:
-
- image=/boot/vmlinuz.new
- label=new
- append="mcd=0x320,11"
- read-only
-
- Per una configurazione di base sono necessarie solo le prime due
- righe. Se volete sapere di pi∙ sulle altre due opzioni, date
- un'occhiata alla documentazione di `LILO', che potete trovare in
- `/usr/share/doc/lilo/'. Dovreste leggere `Manual.txt'. Per iniziare
- velocemente potete leggere la pagina di man di `LILO', lilo.conf(5),
- per una panoramica delle parole chiave di configurazione e lilo(8),
- per sapere come installare la nuova configurazione nel settore di
- boot.
-
- Notate che in Debian GNU/Linux sono disponibili anche altri boot
- loader, come GRUB (nel pacchetto `grub'), CHOS (nel pacchetto `chos'),
- Extended-IPL (in `extipl'), loadlin (in `loadlin') ecc.
-
-
- 9.4. Ulteriori letture ed informazioni
- --------------------------------------
-
- Se vi servono delle informazioni su un programma particolare, dovreste
- per prima cosa provare con il comando `man <programma>' o `info
- <programma>'.
-
- In `/usr/doc' ci sono moltissime informazioni interessanti, in
- particolare in `/usr/doc/HOWTO' e in `/usr/doc/FAQ'. Per i bachi date
- un'occhiata a `/usr/doc/debian/bug*'. Per documentazione su questioni
- specifiche di Debian relative a particolari programmi, date
- un'occhiata a `/usr/doc/(nome-del-pacchetto)/README.Debian'.
-
- Il sito web di Debian (http://www.debian.org/) contiene un sacco di
- documentazione su Debian, in particolare leggete le Debian FAQ
- (http://www.debian.org/doc/FAQ/) e gli Archivi delle mailing list
- (http://lists.debian.org/). La comunitα di Debian Φ autosufficiente
- per quanto riguarda il supporto tecnico, per iscrivervi a qualche
- lista di discussione leggete la pagina Iscrizione alle mailing list
- (http://www.debian.org/MailingLists/subscribe).
-
-
- 9.5. Compilazione del kernel
- ----------------------------
-
- PerchΘ qualcuno dovrebbe voler compilare un nuovo kernel? In effetti
- spesso non Φ necessario, dato che il kernel predefinito compreso in
- Debian Φ in grado di gestire la maggior parte delle configurazioni.
- In ogni caso compilare un nuovo kernel Φ utile per:
-
- * gestire hardware particolare o che va in conflitto coi kernel
- precompilati
-
- * gestire hardware ed opzioni non inclusi nei kernel precompilati,
- come APM o SMP
-
- * Le varianti compact e idepci non offrono supporto audio e con
- vanilla, malgrado lo fornisca, potrebbe non funzionare per varie
- ragioni.
-
- * ottimizzare il kernel rimuovendo i driver non necessari per
- accelerare il processo di boot
-
- * usare componenti non supportati per default (come il firewall)
-
- * utilizzare un kernel aggiornato o uno di sviluppo
-
- * fare colpo sugli amici e provare nuove cose
-
- 9.5.1. Gestione dell'immagine del kernel
- ----------------------------------------
-
- Non abbiate paura a provare, Φ divertente ed utile.
-
- Per compilare il kernel alla maniera di Debian vi servono alcuni
- pacchetti: `kernel-package', `kernel-source-2.2.20' (la versione pi∙
- recente al momento di questa stesura), `fakeroot' ed alcuni altri che
- probabilmente avete giα installati (la lista completa Φ in
- `/usr/share/doc/kernel-package/README.gz').
-
- Con questo metodo otterrete un .deb del sorgente del vostro kernel; se
- avete moduli non standard, create anche un .deb dipendente e
- sincronizzato di essi. Un modo migliore Φ gestire le immagini del
- kernel. `/boot' conterrα il kernel, il System.map e un log del file
- di configurazione attivo per il build.
-
- Notate che non c'Φ realmente bisogno di compilare il kernel "alla
- Debian", ma a nostro parere usare il sistema di pacchettizzazione per
- gestire il kernel Φ pi∙ semplice e sicuro. In effetti potete prendere
- i sorgenti direttamente da Linus invece che da `kernel-source-2.2.20'
- ed usare comunque il metodo di compilazione del `kernel-package'.
- Sebbene per l'installazione di Woody si usi ancora il kernel 2.2.19, i
- kernel 2.4 pi∙ recenti sono disponibili come kernel-images.
-
- Troverete la documentazione completa sull'uso di `kernel-package' in
- `/usr/share/doc/kernel-package'. Questa sezione contiene solo un
- breve manuale introduttivo.
-
- Da qui in avanti assumeremo che i sorgenti del kernel si trovino in
- `/usr/local/src' e che la vostra versione del kernel sia 2.2.20. Come
- root create una directory in `/usr/local/src' e rendetela di proprietα
- del vostro normale account utente; come tale utente andate nella
- directory in cui volete scompattare i sorgenti del kernel (`cd
- /usr/local/src'), scompattateli (`tar xzf
- /usr/src/kernel-source-2.2.20.tar.bz2'), entrate nella directory
- appena creata (`cd kernel-source-2.2.20/'). Orapotete configurare il
- kernel con `make xconfig', se X11 Φ installato e configurato, o con
- `make menuconfig' (che necessita del pacchetto `ncurses-dev').
- Leggete accuratamente l'aiuto in linea, scegliete le opzioni con
- cautela e, se avete dubbi, considerate che Φ meglio includere i driver
- (il software che controlla le periferiche, tipo schede ethernet,
- controller SCSI e cos∞ via) di cui non siete sicuri. Fate attenzione:
- le altre opzioni, non correlate a hardware specifico, dovrebbero
- essere lasciate al valore di default se non capite a che servono. Non
- dimenticate di selezionare "Kernel module loader" in "Loadable module
- support" (non Φ selezionato per default) o la vostra installazione di
- Debian avrα dei problemi.
-
- Ripulite l'albero dei sorgenti e riazzerate i parametri di
- `kernel-package' con `make-kpkg clean'.
-
- Ora compilate il kernel: `fakeroot make-kpkg --revision=custom.1.0
- kernel_image'. Il numero di versione Φ "1.0", ma si pu≥ cambiare a
- volontα: si tratta solo di un numero di versione per tenere traccia
- delle compilazioni del kernel. Allo stesso modo potete mettere
- qualsiasi parola al posto di "custom" (p.e. l'hostname). La
- compilazione del kernel pu≥ durare un bel po' di tempo, a seconda
- della capacitα di calcolo della vostra macchina.
-
- Se vi serve il supporto PCMCIA, dovrete anche installare il pacchetto
- `pcmcia-source': scompattate come root il file tar compresso con gzip
- nella directory `/usr/src' (Φ importante che i moduli si trovino al
- loro posto, cioΦ in `/usr/src/modules'), poi, come root, date
- `make-kpkg modules_image'.
-
- Una volta completata la compilazione, potete installare il kernel
- personalizzato come qualsiasi altro pacchetto: come root date `dpkg -i
- ../kernel-image-2.2.20-<subarch>_custom.1.0_i386.deb'. La parte
- <subarch> Φ una sottoarchitettura opzionale, come "i586", dipendente
- dalle opzioni di kernel impostate. `dpkg -i kernel-image...'
- installerα il kernel, insieme ad altri file di supporto, come
- `System.map' (utile per il debug dei problemi del kernel) e
- `/boot/config-2.2.20', che contiene la configurazione corrente. Il
- nuovo pacchetto `kernel-image-2.2.20' Φ anche abbastanza intelligente
- da usare automaticamente il boot loader della vostra piattaforma per
- aggiornare la configurazione di avvio del sistema, evitandovi di
- doverlo lanciare a mano. Se avete creato anche un pacchetto di
- moduli, ad esempio per il supporto PCMCIA, dovrete installare anche
- quello.
-
- Ora Φ tempo di riavviare il sistema: leggete attentamente qualsiasi
- messaggio di avvertimento che i passi precedenti possano aver prodotto
- e poi date `shutdown -r now'.
-
- Per altre informazioni su `kernel-package', leggete l'ottima
- documentazione presente in `/usr/doc/kernel-package'.
-
-
- -------------------------------------------------------------------------------
-
-
- 10. Informazioni tecniche su Boot Floppies
- ------------------------------------------
-
-
- 10.1. Codice sorgente
- ---------------------
-
- Il pacchetto `boot-floppies' contiene tutto il codice sorgente e la
- documentazione per i dischetti di installazione.
-
-
- 10.2. Dischetto di recupero
- ---------------------------
-
- Il dischetto di recupero ha un file system Ext2 (o FAT, a seconda
- della vostra architettura), dovreste essere in grado di accedervi da
- qualsiasi sistema in grado di leggere dischi Ext2 o FAT. Il kernel
- Linux Φ contenuto nel file `linux.bin'. Il file `root.bin' Φ
- un'immagine compressa con `gzip' di un file system Minix o Ext2 di 1,4
- MB, che viene caricato nel ramdisk e usato come file system root.
-
-
- 10.3. Sostituire il kernel del dischetto di recupero
- ----------------------------------------------------
-
- Se ritenete necessario sostituire il kernel del dischetto di recupero,
- dovrete incorporarvi direttamente le seguenti funzionalitα (non come
- moduli caricabili):
-
- * RAM disk support (`CONFIG_BLK_DEV_RAM')
-
- * Initial RAM disk (initrd) support (`CONFIG_BLK_DEV_INITRD')
-
- * Kernel support for ELF binaries (`CONFIG_BINFMT_ELF')
-
- * Loop device support (`CONFIG_BLK_DEV_LOOP')
-
- * FAT, Minix, and Ext2 filesystems (alcune architetture non hanno
- bisogno dei file system FAT o Minix, controllate il sorgente) Per
- Intel x86, il supporto a Minix non Φ necessario, lo Φ invece
- quello a MSDOS e ext2.
-
- * Socket filtering for DHCP (`CONFIG_FILTER')
-
- * Packet socket, also for DHCP (`CONFIG_PACKET')
-
- * Unix domain sockets for syslogging viene fornito come modulo
- nella variante "vanilla" (`CONFIG_UNIX')
-
- Scaricate una serie completa di dischetti d'installazione: i dischetti
- di root, di recupero e di driver. Dovete sapere che "udma66-ext3",
- "idepci" e "compact" usano varianti particolari del kernel. Ad
- esempio, una buona ragione per usare la serie "compact" Φ che ha solo
- un dischetto di driver e che il vostro kernel personalizzato dovrα
- verosimilmente avere incorporati tutti i driver di cui avete bisogno.
- L'altra faccia della medaglia Φ che richiede un passo d'installazione
- manuale extra, a meno che non compiliate il vostro kernel
- personalizzato con lo stesso nome di variante. (vedere make-kpkg nel
- pacchetto `kernel-package'). Potreste anche notare alcuni messaggi di
- errore riguardanti moduli.
-
- Montate l'immagine del disco di recupero, con qualcosa del genere:
-
- mount -t auto -o loop rescue.bin /mnt
-
- Supposto che usiate `/mnt' come punto di mount, copiate il vostro
- kernel personalizzato in `/mnt/linux.bin'. Di seguito lanciate lo
- script `rdev.sh', che si trova in `/mnt', il quale darα per scontata
- la presenza del kernel nella locazione sopraindicata.
-
- Se volete completare per bene il lavoro, dovrete anche comprimere con
- `gzip' il System.map e il .config del vostro kernel e piazzarli in
- `/mnt', rispettivamente come sys_map.gz e config.gz.
-
- A questo punto potrete smontare l'immagine e creare i vostri
- dischetti. Eseguirete quindi ``Installazione kernel e moduli di
- driver'' usando i dischetti che avete creato per installare sul disco
- fisso il vostro kernel personalizzato. Ecco il vantaggio di avere un
- solo dischetto di driver.
-
- Se state usando una serie di dischetti che ospitano una variante del
- kernel, dovrete passare a `tty2' e battere _Invio_ per ottenere un
- prompt, dal quale digitare `ls /target/lib/modules' per vedere dove il
- dischetto di driver colloca i vostri moduli. Poi date `uname -r' per
- scovare l'ubicazione corretta dei moduli. Quindi sarα opportuno che
- facciate qualcosa del genere:
-
- mv /target/lib/modules/* /target/lib/modules/`uname -r`
-
- Indi potrete abbandonare la shell e ritornare a `tty1'. In caso non
- abbiate eseguito correttamente l'ultimo passo, ``Configurazione moduli
- dei dispositivi'' non sarα in grado di trovare tutti i moduli e ci
- saranno problemi.
-
- Sarα il caso di sostituire anche il file `modules.tgz' sui dischetti
- dei driver. Questo file contiene semplicemente un archivio tar
- compresso di `/lib/modules/<versione-del-kernel>'. Createlo dal file
- system root, in modo da includerlo nell'archivio tar con il suo
- percorso assoluto.
-
-
- -------------------------------------------------------------------------------
-
-
- 11. Appendice
- -------------
-
-
- 11.1. Ulteriori informazioni
- ----------------------------
-
- 11.1.1. Ulteriori informazioni
- ------------------------------
-
- Una fonte universale di informazioni su Linux Φ il Linux Documentation
- Project (http://www.tldp.org/). Vi troverete HOWTO e puntatori ad
- altre preziose informazioni sulle varie parti di un sistema GNU/Linux.
- (Ne esiste una versione italiana, l'Italian Linux Documentation
- Project (ILDP) (http://ildp.pluto.linux.it) NdT).
-
-
- 11.2. Come procurarsi Debian GNU/Linux
- --------------------------------------
-
- 11.2.1. La serie di CD ufficiali Debian GNU/Linux
- -------------------------------------------------
-
- Se volete comprare una serie di CD di installazione di Debian
- GNU/Linux, potreste andare alla pagina dei rivenditori di CD
- (http://www.debian.org/CD/vendors/), dove troverete un elenco di ditte
- che vendono Debian GNU/Linux su CD-ROM. E` ordinato per nazione,
- quindi non dovreste avere problemi a trovare un fornitore a voi
- vicino.
-
- 11.2.2. I mirror Debian
- -----------------------
-
- Se volete scaricare i pacchetti Debian dalla rete e non vivete negli
- Stati Uniti, potete usare uno dei molti mirror fuori dagli USA. Ne
- trovate un elenco, suddiviso per nazioni, sul Sito web del server FTP
- Debian (http://www.debian.org/distrib/ftplist).
-
- 11.2.3. Descrizione dei file del sistema di installazione
- ---------------------------------------------------------
-
- Questa sezione contiene un elenco commentato dei file che troverete
- nella directory `disks-i386'. I file da scaricare non sono sempre gli
- stessi, dipendono da come farete il boot del sistema di installazione
- e dai supporti scelti.
-
- La maggior parte dei file sono immagini per dischetti, cioΦ singoli
- file che vengono usati per creare i dischetti necessari
- all'installazione. Le immagini dipendono, ovviamente, dalla
- dimensione del dischetto di destinazione. Per esempio, 1,44 MB sono
- la quantita normale di dati che possono stare su dischetti standard da
- tre pollici e mezzo. 1,2 MB sono la quantitα di dati che possono
- stare normalmente sui dischetti da cinque pollici e un quarto, usate
- quindi immagini di queste dimensioni se avete un lettore per tali
- dischetti. Le immagini pei dischetti da 1,44 MB si trovano nella
- directory `images-1.44' directory. Le immagini pei dischetti da 1,2
- MB si trovano nella directory `images-1.20'. Le immagini pei
- dischetti da 2,88 MB, usate in genere solo per il boot da CD-ROM e via
- dicendo, si trovano nella directory `images-2.88'.
-
- Se state usando un browser web su un elaboratore connesso in rete per
- leggere questo documento, potete probabilmente recuperare i file
- selezionando i loro nomi nel vostro browser. A seconda del browser
- che usate, potreste dover fare qualcosa di particolare per scaricarli
- in modalitα binaria direttamente in un file. Per esempio con Netscape
- dovrete tenere premuto il tasto _Shift_ mentre cliccate sull'URL per
- ottenere il file. I file possono essere scaricati da URL presenti in
- questo documento, che puntano alla directory .../current
- (http://http.us.debian.org/debian/dists/woody/main/disks-i386/current/)
- del server web , oppure potete recuperarli via ftp da
- "ftp://ftp.debian.org/debian/dists/woody/main/disks-i386/current/">.
- Potete anche usare la directory corrispondente su uno qualsiasi dei
- siti mirror di Debian (http://www.debian.org/distrib/ftplist).
-
- 11.2.3.1. File per il boot iniziale del sistema
- -----------------------------------------------
-
- _Immagini del dischetto di recupero:_
- .../current/images-1.20/rescue.bin (../../images-1.20/rescue.bin)
- .../current/images-1.20/safe/rescue.bin
- (../../images-1.20/safe/rescue.bin)
- .../current/images-1.44/rescue.bin (../../images-1.44/rescue.bin)
- .../current/images-1.44/bf2.4/rescue.bin
- (../../images-1.44/bf2.4/rescue.bin)
- .../current/images-1.44/compact/rescue.bin
- (../../images-1.44/compact/rescue.bin)
- .../current/images-1.44/idepci/rescue.bin
- (../../images-1.44/idepci/rescue.bin)
- .../current/images-1.44/safe/rescue.bin
- (../../images-1.44/safe/rescue.bin)
- .../current/images-2.88/rescue.bin (../../images-2.88/rescue.bin)
- .../current/images-2.88/bf2.4/rescue.bin
- (../../images-2.88/bf2.4/rescue.bin)
- .../current/images-2.88/compact/rescue.bin
- (../../images-2.88/compact/rescue.bin)
- .../current/images-2.88/idepci/rescue.bin
- (../../images-2.88/idepci/rescue.bin)
- Sono le immagini per il dischetto di recupero. Esso viene usato
- per la configurazione iniziale e per le emergenze, ad esempio
- quando il vostro sistema per qualche ragione non riesce a fare il
- boot. Di conseguenza vi si raccomanda di crearne comunque uno,
- anche se non intendete usare i dischetti per l'installazione.
-
- _Immagine/i di root:_
- .../current/images-1.20/root.bin (../../images-1.20/root.bin)
- .../current/images-1.44/root.bin (../../images-1.44/root.bin)
- .../current/images-1.44/compact/root.bin
- (../../images-1.44/compact/root.bin)
- .../current/images-1.44/idepci/root.bin
- (../../images-1.44/idepci/root.bin)
- .../current/images-1.44/bf2.4/root.bin
- (../../images-1.44/bf2.4/root.bin)
- Questo file contiene l'immagine di un file system temporaneo che
- viene caricato in memoria quando fate il boot dal dischetto di
- recupero. E` usato per installazioni da disco fisso e dischetti.
-
- _Boot loader di Linux per DOS:_
- .../current/dosutils/loadlin.exe (../../dosutils/loadlin.exe)
- Vi servirα questo boot loader per fare un'installazione da una
- partizione DOS o da un CD-ROM. Leggete Sezione 5.4.1, `Fare il
- boot da una partizione DOS'.
-
- _File batch dell'installer DOS:_
- .../current/install.bat (../../install.bat)
- .../current/bf2.4/install.bat (../../bf2.4/install.bat)
- .../current/compact/install.bat (../../compact/install.bat)
- .../current/idepci/install.bat (../../idepci/install.bat)
- File batch DOS per iniziare un'installazione Debian da DOS.
- Questo file serve per installazioni da disco fisso o CD-ROM. Si
- veda Sezione 5.4.1, `Fare il boot da una partizione DOS'.
-
- _Immagini di boot via TFTP_
- .../current/bf2.4/tftpboot.img (../../bf2.4/tftpboot.img)
- .../current/compact/tftpboot.img (../../compact/tftpboot.img)
- .../current/idepci/tftpboot.img (../../idepci/tftpboot.img)
- Immagini di boot usate per il boot via rete, leggete Sezione 4.5,
- `Preparare i file per il boot via rete con TFTP'. Generalmente
- contengono il kernel Linux e il file system root, `root.bin'.
-
- 11.2.3.2. I file del kernel Linux
- ---------------------------------
-
- Si tratta dell'immagine del kernel Linux, da usarsi per installazioni
- da disco fisso. Non vi serve se installate da dischetti.
-
- .../current/linux.bin (../../linux.bin)
- .../current/bf2.4/linux.bin (../../bf2.4/linux.bin)
- .../current/compact/linux.bin (../../compact/linux.bin)
- .../current/idepci/linux.bin (../../idepci/linux.bin)
- File del kernel Linux.
-
- 11.2.3.3. I file dei driver
- ---------------------------
-
- Questi file contengono moduli del kernel, o driver, per tutti i tipi
- di hardware che non sono necessari per il boot iniziale. Per
- procurarvi i driver desiderati, dovete agire in due tempi: prima
- dovete identificare un archivio di driver che volete usare, quindi
- selezionate i particolari driver che desiderate.
-
- I dischetti dell'archivio dei driver vengono usati solo dopo il
- partizionamento del disco fisso e l'installazione del kernel. Se
- avete bisogno di un driver particolare per il boot iniziale, per
- esigenze della vostra sottoarchitettura o per accedere al disco,
- scegliete un kernel che lo abbia incorporato e passategli gli
- argomenti corretti come parametri di boot. Farete bene a consultare
- Sezione 4.2.2, `Scegliere l'installazione giusta' e Sezione 5.1, `I
- parametri di boot'.
-
- Ricordatevi che il vostro archivio dei driver dovrα essere coerente
- con il kernel scelto all'inizio.
-
- _Immagini dei dischetti di driver:_
- .../current/images-1.20/driver-1.bin (../../images-1.20/driver-1.bin)
- .../current/images-1.20/driver-2.bin (../../images-1.20/driver-2.bin)
- .../current/images-1.20/driver-3.bin (../../images-1.20/driver-3.bin)
- .../current/images-1.20/driver-4.bin (../../images-1.20/driver-4.bin)
- .../current/images-1.20/driver-5.bin (../../images-1.20/driver-5.bin)
- .../current/images-1.20/safe/driver-1.bin
- (../../images-1.20/safe/driver-1.bin)
- .../current/images-1.20/safe/driver-2.bin
- (../../images-1.20/safe/driver-2.bin)
- .../current/images-1.20/safe/driver-3.bin
- (../../images-1.20/safe/driver-3.bin)
- .../current/images-1.20/safe/driver-4.bin
- (../../images-1.20/safe/driver-4.bin)
- .../current/images-1.20/safe/driver-5.bin
- (../../images-1.20/safe/driver-5.bin)
- .../current/images-1.44/driver-1.bin (../../images-1.44/driver-1.bin)
- .../current/images-1.44/driver-2.bin (../../images-1.44/driver-2.bin)
- .../current/images-1.44/driver-3.bin (../../images-1.44/driver-3.bin)
- .../current/images-1.44/driver-4.bin (../../images-1.44/driver-4.bin)
- .../current/images-1.44/bf2.4/driver-1.bin
- (../../images-1.44/bf2.4/driver-1.bin)
- .../current/images-1.44/bf2.4/driver-2.bin
- (../../images-1.44/bf2.4/driver-2.bin)
- .../current/images-1.44/bf2.4/driver-3.bin
- (../../images-1.44/bf2.4/driver-3.bin)
- .../current/images-1.44/bf2.4/driver-4.bin
- (../../images-1.44/bf2.4/driver-4.bin)
- .../current/images-1.44/compact/driver-1.bin
- (../../images-1.44/compact/driver-1.bin)
- .../current/images-1.44/compact/driver-2.bin
- (../../images-1.44/compact/driver-2.bin)
- .../current/images-1.44/idepci/driver-1.bin
- (../../images-1.44/idepci/driver-1.bin)
- .../current/images-1.44/safe/driver-1.bin
- (../../images-1.44/safe/driver-1.bin)
- .../current/images-1.44/safe/driver-2.bin
- (../../images-1.44/safe/driver-2.bin)
- .../current/images-1.44/safe/driver-3.bin
- (../../images-1.44/safe/driver-3.bin)
- .../current/images-1.44/safe/driver-4.bin
- (../../images-1.44/safe/driver-4.bin)
- Sono le immagini dei dischetti di driver.
-
- _Archivio dei dischetti di driver_
- .../current/drivers.tgz (../../drivers.tgz)
- .../current/bf2.4/drivers.tgz (../../bf2.4/drivers.tgz)
- .../current/compact/drivers.tgz (../../compact/drivers.tgz)
- .../current/idepci/drivers.tgz (../../idepci/drivers.tgz)
- Se non siete costretti ad usare i dischetti, scegliete uno di
- questi file.
-
- 11.2.3.4. I file di installazione del sistema di base
- -----------------------------------------------------
-
- Tali file sono necessari solo per elaboratori senza una connessione di
- rete funzionante o il cui hardware di rete non Φ supportato.
- Contengono i programmi che costituiscono un sistema operativo
- GNU/Linux di base, molto essenziale. Spesso i contenuti di tali file
- possono essere recuperati automaticamente dall'installer tramite una
- connessione di rete funzionante.
-
- _Immagini del sistema di base:_
- Qui va posta l'entity base-file-images
- Sono le immagini dei dischetti del sistema di base.
-
- _Archivio tar del sistema di base_
- Qui va posta l'entity base-file-tarball
- Se non siete costretti ad usare i dischetti, scegliete questo
- file.
-
- 11.2.3.5. Programmi d'utilitα
- -----------------------------
-
- http://http.us.debian.org/debian/dists/woody/main/
- disks-i386/current/dosutils/rawrite2.exe
- E` un programma DOS per scrivere un'immagine su un dischetto.
- Infatti una semplice copia dell'immagine sul dischetto non
- funziona, dovrete invece usare questo programma per scriverla sul
- dischetto in modo "raw".
-
-
- 11.3. Device Linux
- ------------------
-
- In Linux ci sono diversi file speciali nella directory `/dev',
- chiamati "file di device". Nel mondo Unix si accede all'hardware in
- modi particolari. Ci sono dei file speciali che attivano in realtα un
- driver che a sua volta accede all'hardware. Il file di device Φ
- un'interfaccia al componente reale del sistema. Inoltre i file sotto
- `/dev' si comportano in maniera diversa da quelli normali. Qui sotto
- riportiamo quelli pi∙ importanti.
-
- fd0 Primo lettore di dischetti
- fd1 Secondo lettore di dischetti
-
- hda Disco fisso / CD-ROM IDE sulla prima porta IDE (Master)
- hdb Disco fisso / CD-ROM IDE sulla prima porta IDE (Slave)
- hdc Disco fisso / CD-ROM IDE sulla seconda porta IDE (Master)
- hdd Disco fisso / CD-ROM IDE sulla seconda porta IDE (Slave)
- hda1 Prima partizione sul primo disco fisso IDE
- hdd15 Quindicesima partizione sul quarto disco fisso IDE
-
- sda Disco fisso SCSI con l'ID SCSI pi∙ basso (p.e. 0)
- sdb Disco fisso SCSI con l'ID SCSI successivo (p.e. 1)
- sdc Disco fisso SCSI con l'ID SCSI successivo (p.e. 2)
- sda1 Prima partizione sul primo disco fisso SCSI
- sdd10 Decima partizione sul quarto disco fisso SCSI
-
- sr0 CD-ROM SCSI con l'ID SCSI pi∙ basso
- sr1 CD-ROM SCSI con l'ID SCSI successivo
-
- ttyS0 Porta seriale 0, COM1 sotto DOS
- ttyS1 Porta seriale 1, COM2 sotto DOS
- psaux Mouse PS/2
- gpmdata Pseudo device, dati reinviati dal demone GPM (mouse)
-
- cdrom Link simbolico al lettore CD-ROM
- mouse Link simbolico al file di device del mouse
-
- null Tutto ci≥ che viene reindirizzato a questo device finisce nel nulla
- zero Da questo device si possono leggere infiniti zero
-
- 11.3.1. Configurare il vostro mouse
- -----------------------------------
-
- Il mouse pu≥ essere usato sia da console (con gpm) che in ambiente X
- Window. I due usi possono essere resi compatibili se il ripetitore
- gpm viene usato per trasportare il segnale al server X, come
- nell'esempio:
-
- mouse => /dev/psaux => gpm => /dev/gpmdata -> /dev/mouse => X
- /dev/ttyS0 (ripetitore) (link simbolico)
- /dev/ttyS1
-
- Impostate il protocollo del ripetitore come "raw" (in
- `/etc/gpm.conf'), mentre per X impostate il protocollo originale del
- mouse in `/etc/X11/XF86Config' o `/etc/X11/XF86Config-4'.
-
- Questo approccio, usare gpm anche in X, si dimostra vantaggioso
- allorchΘ il mouse venga inavvertitamente disinserito. Riavviare
- semplicemente gpm con
-
- user@debian:# /etc/init.d/gpm restart
-
- farα s∞ che il mouse venga riconnesso a livello software senza dover
- riavviare X.
-
- Ove gpm fosse disabilitato o, per qualche ragione, non installato,
- assicuratevi di impostare X affinchΘ legga direttamente dal device del
- mouse, ad esempio `/dev/psaux'. Per maggiori dettagli fate
- riferimento al 3-Button Mouse mini-Howto,
- `/usr/share/doc/HOWTO/en-txt/mini/3-Button-Mouse.gz' (in italiano
- 3-Button Mouse mini-Howto
- (http://ildp.pluto.linux.it/HOWTO/mini/3-Button-Mouse.html) NdT), a
- `man gpm', `/usr/share/doc/gpm/FAQ.gz' e README.mouse
- (http://www.xfree86.org/current/mouse.html).
-
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- 12. Administrivia
- -----------------
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- 12.1. Circa questo documento
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-
- Questo documento Φ scritto in SGML, usando la DTD "DebianDoc". I
- formati di output sono generati dai programmi contenuti nel pacchetto
- `debiandoc-sgml'.
-
- Per facilitare la manutenzione di questo documento vengono usate un
- gran numero di caratteristiche dell'SGML, quali le entity e le sezioni
- marcate, che hanno un ruolo simile a quello delle variabili e dei
- costrutti condizionali nei linguaggi di programmazione. Il sorgente
- SGML di questo documento contiene informazioni per ciascuna diversa
- architettura: vengono usate delle sezioni marcate per isolare
- determinate parti di testo che sono specifiche di una certa
- architettura.
-
-
- 12.2. Come contribuire
- ----------------------
-
- Se avete problemi o suggerimenti su questo documento, dovreste
- probabilmente inviarli come bug report per il pacchetto
- `boot-floppies'; consultate il pacchetto `bug', `reportbug' o leggete
- la documentazione in linea del Debian Bug Tracking System
- (http://bugs.debian.org/). E` preferibile consultare prima l' Elenco
- dei bug aperti per boot-floppies
- (http://bugs.debian.org/boot-floppies) per controllare se il problema
- da voi riscontrato sia giα stato comunicato. Se Φ cos∞, potete
- fornire delle informazioni aggiuntive all'email
- <XXXX@bugs.debian.org>, dove <XXXX> Φ il numero del baco.
-
- Meglio ancora, procuratevi una copia del sorgente SGML di questo
- documento e create delle patch; il sorgente si trova nel pacchetto
- `boot-floppies'; cercate di recuperare l'ultima versione nella
- distribuzione unstable (ftp://ftp.debian.org/debian/dists/unstable/).
- Potete anche navigare nei sorgenti usando CVSweb
- (http://cvs.debian.org/boot-floppies/); per istruzioni su come farlo,
- leggete il file README-CVS
- (http://cvs.debian.org/cgi-bin/viewcvs.cgi/~checkout~/boot-floppies/README-CVS?tag=HEAD%26content-type=text/plain)
- che trovate nei sorgenti.
-
- Si prega di _non_ contattare direttamente gli autori di questo
- documento; esiste una lista di discussione per `boot-floppies',
- dedicata anche a questioni riguardanti questo manuale:
- <debian-boot@lists.debian.org>. Potete trovare informazioni su come
- iscrivervi sulla pagina Iscrizione alle mailing list
- (http://www.debian.org/MailingLists/subscribe) e un archivio web della
- lista negli Archivi delle mailing list (http://lists.debian.org/).
-
-
- 12.3. Contributi principali
- ---------------------------
-
- Sono davvero molti gli utenti e sviluppatori Debian che hanno
- contribuito a questo documento; in particolare vanno ricordati Michael
- Schmitz (supporto per m68k), Frank Neumann (l'autore originale delle
- Debian Installation Instructions for Amiga
- (http://www.informatik.uni-oldenburg.de/~amigo/debian_inst.html)),
- Arto Astala, Eric Delaunay/Ben Collins (informazioni sulle SPARC),
- Tapio Lehtonen e StΘphane Bortzmeyer per le numerose modifiche e il
- testo fornito.
-
- [Per la versione italiana si ringrazia Eugenia Franzoni, che ha
- iniziato la traduzione, Giuseppe Sacco, per il fondamentale supporto,
- e tutti coloro che hanno risposto, anche in privato, alle mie domande.
- NdT]
-
- Testo e informazioni molto utili sono state reperiti nell'HOWTO sul
- boot via rete di Jim Mintha (non Φ disponibile un URL), in Debian FAQ
- (http://www.debian.org/doc/FAQ/), Linux/m68k FAQ
- (http://www.linux-m68k.org/faq/faq.html), Linux for SPARC Processors
- FAQ (http://www.ultralinux.org/faq.html) e Linux/Alpha FAQ
- (http://linux.iol.unh.edu/linux/alpha/faq/), tra l'altro. Un
- ringraziamento particolare va ai manutentori di queste ricche fonti di
- informazioni, liberamente disponibili.
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- 12.4. Marchi registrati
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- Tutti i marchi registrati sono di proprietα dei rispettivi
- proprietari.
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- Installazione di Debian GNU/Linux 3.0 per Intel x86
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- Bruce Perens
- Sven Rudolph
- Igor Grobman
- James Treacy
- Adam Di Carlo
- Eugenia Franzoni <eugenia@linuxcare.com>
- Riccardo Fabris <frick@linux.it>
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- versione 3.0.23, 15 May, 2002
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